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Il boemo svela un retroscena legato al suo passato: «Nel 2009 i vertici granata mi cercarono: volevano sostituire Beretta. Diedi la mia disponibilità, però poi loro decisero di richiamare Colantuono. La gente del Toro mi ama? Lo immagino, ma spero che non sia soltanto perché la Juventus ce l’aveva con me, ma anche per le mie qualità»
PESCARA - Le lunghe pause che slanciano le risposte, gli occhi intensi e fissi, la sigaretta che ruota tra le dita, di lì a poco sdoganata e accesa e poi il timbro lieve, i concetti che non si arrampicano ma viaggiano diretti. Ci siamo tutti, si parte, destinazione Zemanlandia, tappa obbligata Torino. Estate scorsa, Zeman e il Toro apparentemente flirtano, poi? «Mai sentito nessuno la scorsa estate. Ho letto qualcosa, ma non sentito nessuno. Qualcosa era successo a dicembre del 2009, mi ci faccia pensare».
Prego... «C’era Beretta in panchina che aveva sostituito Colantuono, ma volevano cambiare di nuovo. Mi avevano chiesto la disponibilità, l’avevo data. Evidentemente poi ci hanno ripensato».
Se si dice Toro qual è il primo pensiero che le viene in mente? «Purtroppo penso alla tragedia di Superga, la pagina più brutta per la squadra, per la città, per i tifosi del Torino. E poi tanti ricordi dei miei primi anni in Italia quando andavo in Piemonte a trovare zio Vycpàlek. Lui con la Juve vinceva scudetti ma nei derby mi ricordo che trionfava sempre il Toro». Si immagina un giorno sulla panchina granata? «Perché no? E’ una squadra prestigiosa, con grande seguito da parte dei suoi tifosi che nel tempo si sono dimostrati molto attaccati alla propria squadra e rispettosi della propria storia».
l'intervista integrale su tuttosport
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Inserita il: 08/12/2011
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