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Ricorrenza del: 18/04/1993

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1993: GALEONE, LA MAGA, E LA COMBINE

 

GALEONE, LA MAGA E LA COMBINE
Repubblica — 14 aprile 1993 pagina 39 sezione: SPORT

UN PIRATA dell' etere che spia le conversazioni telefoniche di Giovanni Galeone, le confidenze di una misteriosa signora "estranea al mondo del calcio", il nastro con la registrazione della telefonata inviato in busta anonima al quotidiano Il Centro, sono gli ingredienti di un "giallo" dai contorni incerti, che rovescia sul Pescara calcio e sul campionato il sospetto di un nuovo caso di illecito sportivo. Un dubbio che riporta d' un colpo in primo piano un male oscuro al quale il mondo del pallone professionistico sarebbe tutt' altro che immunizzato, quello degli accordi camarillosi, dei risultati addomesticati, di partite dall' esito falsato e pilotato dopo accordi truffaldini di varia natura. Dubbi che partono da episodi effettivamente accaduti e altri solo ipotizzati e ingigantiti da voci che nei finali di stagione fanno puntualmente la loro comparsa. Nel caso dello scandalo che ieri ha scosso profondamente Pescara le voci sono quelle rubate da un tifoso durante una telefonata fatta dal telefonino di Giovanni Galeone, poi esonerato dal Pescara, nella settimana tra il 28 febbraio e il 7 marzo. "Sono un abbonato della curva", è scritto nella busta anonima che ha fatto arrivare al giornale locale il nastro con la registrazione: almeno una decina di minuti di conversazione, con il dialogo in cui l' interlocutrice, di cui Galeone ieri non ha rivelato il nome, avverte il tecnico di quello che starebbe succedendo alle sue spalle: un personaggio legato al Pescara che nel corso della telefonata viene definito "Il serpente" in accordo con alcuni giocatori avrebbe "combinato" alcune partite avendo capito che la sorte del Pescara è segnata. Accordi a perdere, punti garantiti a chi ne ha bisogno per la propria classifica, in cambio di denaro. Nella telefonata si parla di un miliardo di lire, come premio per una trama che sarebbe stata ordita a partire alla metà del campionato d' andata. Accuse gravissime, anche perchè si parla apertamente di partite come Torino-Pescara e Pescara-Udinese di questo campionato, ma anche di Taranto-Pescara al termine dello scorso campionato di B. La signora, una maga ligure dai capelli rossi, non rivela particolari concreti, non svela le sue fonti di informazione, nonostante le ripetute richieste di Galeone che cerca di ottenere elementi che gli permettano di denunciare tutto alla Lega. L' apparecchio - Un apparecchio di facile reperibilità, già protagonista di altri casi di intercettazione telefonica, del costo di poche centinaia di migliaia di lire è la causa del nuovo scandalo. In subbuglio il mondo sportivo e l' intera città di Pescara: la vicenda finirà sul tavolo del procuratore federale Martellino e sicuramente si trasformerà in una indagine che coinvolgerà molti tesserati. Un apparecchio col quale l' anonimo pirata ascoltava le conversazioni fatta dai telefoni cellulari di una certa area e tra questi anche quello di Galeone. La registrazione spedita al giornale pescarese che oggi ne pubblica il testo compelto, attacca quando la conversazione è già iniziata. "Per questo -dicono al giornale - non si identifica la persona che parla con l' allenatore". E' comunque l' identikit di una signora ligure, una maga, che da molto tempo ha per clienti giocatori, dirigenti di società, personaggi che comunque frequentano l' ambiente. "Non posso fare il nome del mio informatore - ripete la donna a Galeone - perchè comunque non accetterebbe mai di testimoniare...", ma durante la conversazione lei fa riferimento a episodi che danno l' impressione di una persona in possesso di molte notizie. Per convincere Galeone la donna, che da sempre del "lei" al tecnico, rivela anche di aver saputo da chi le ha svelato la combine, dell' imminente dimissonamento di un ds proprio in seguito alla scoperta dell' accordo con il Pescara. Qualche settimana dopo quella telefonata, il Torino rompe con Moggi. L' ex allenatore ricorda - L' ex tecnico del Pescara è stato protagonista di una giornta carica di tensioni, duramente ferito dall' idea che le sue telefonate fossero sotto controllo. "Per le ipotesi di illecito non mi preoccupo. Ricordo perfettamente quella telefonata ma mancava qualsiasi punti di riferimento che la rendesse minimamente credibile. Se avessi avuto il minimo riscontro avrei immediatamente denunciato la cosa. Parlai immediatamente con l' avvocato Beltrame che è stato anche consulente della Lega, mi ha tranquillizzato sull' irrilevanza di quelle chiacchere. Comunque non ho mai avuto nessun sospetto di fatti del genere. Abbiamo perso sempre per errori nostri e anche per circostanze sfortunate. Farò subito denuncia alla magistratura per avere ragione di chi ha intercettato il mio telefono". Sibilia all' indietro - - La prima reazione ufficiale è stata ieri pomeriggio del presidente del Pescara Scibilia: "Queste fantasiose supposizioni, in un momento così difficile dal punto di vista sportivo mettono ingiustamente in dubbio la moralità di una squadra che si è sempre battuta con la massima lealtà su tutti i campi". Un vero abbraccio paterno che stride un po' con molte dichiarazioni fatte quest' anno in cui si lanciavano accuse un po' a tutti per la fallimentare stagione. Stesso tono nelle dichiarazioni del direttore sportivo Marino di cui si ricordano le parole durissime, a sorpresa, contro i giocatori proprio dopo la partita persa a Torino. Stringatissimo il commento da parte granata:" Se, e si sottolinea se, problemi ci sono, non riguardano il Torino calcio né adesso né nel passato". Prese di distanza ferme e pacate sono arrivate anche da altre società, il Taranto e il Padova, in qualche modo tirate in ballo dalla telefonata resa nota dal quotidiano pescarese. Ma la storia non è finita. E rivengono alla luce circostanze perlomeno sospette. Solite manovre di fine stagione? Forse sì, specialmente se c' è di mezzo una maga. Galeone, intanto, non ci sta più e annuncia querele contro l' ignoto intercettatore. - di GIANNI PIVA


 



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