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Ricorrenza del: 11/11/1996
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BELLO, IRRIVERENTE: PESCARA!
BELLO, IRRIVERENTE PESCARA Repubblica — 11 novembre 1996 pagina 40 sezione: SPORT
GENOVA La partita che doveva servire al Genoa per proiettarsi in alto, rafforza invece le ambizioni del Pescara. La squadra di Delio Rossi, infatti, esce dal Ferraris gratificata solo parzialmente dal risultato, ma confortata da una dimostrazione di gioco che conferma come sia legittimo il secondo posto in classifica. Al suo allenatore, adesso, risulterà difficile continuare a sostenere che evitare la serie C è l' unico traguardo. "Quando la società mi ha chiamato - obietta - mi è stato detto: i giocatori sono questi, veda di portarci alla salvezza. Non penso che dopo appena dieci giornate di campionato l' obiettivo sia cambiato". E' il Pescara il vero volto nuovo della serie B. Lo conferma anche Perotti, che ha fatto fatica a strappare un pareggio casalingo, mentre aveva messo ko senza problemi il Lecce capolista. "Sono due squadre diverse - osserva -. Con il Pescara abbiamo avuto a disposizione più palle gol, ma il Lecce, che si era indubbiamente difeso meglio, non era quasi mai arrivato al tiro". Gioca e lascia giocare il Pescara, ma il Genoa fatica a trovare sbocchi. Sulle fasce la spinta di Morello e Centofanti non decolla e così sono frammentari i rifornimenti per Nappi e Goossens che, ancora non al meglio della condizione, dopo un tempo viene avvicendato da Beghetto. E' avvolgente, invece, la manovra del Pescara, una serie continua di triangoli stretti che fa tornare alla memoria il gioco-corto della Ternana di Viciani. Manca, però, chi concretizzi in gol quella gran mole di lavoro, anche perchè il gioiellino Giampaolo è in panchina e viene rischiato solo negli ultimi dodici minuti. "Palla a terra e nessun ostruzionismo: questo è l' unico tipo di gioco che sappiamo fare", dice con un pizzico d' orgoglio Rossi. Ci tiene, il mister, a sottolineare i meriti della squadra: "Il gruppo mi segue con una dedizione totale e questo è un requisito fondamentale per trasmettere alla squadra i concetti del mio calcio. Il secondo posto in classifica è solo merito della voglia e dell' applicazione di questi ragazzi. Io sono lo stesso che lo scorso anno veniva considerato uno degli allenatori italiani peggiori". Il Genoa arranca e stringe i denti, ma alla fine il pareggio è meritato. Perchè se è il Pescara a fare la partita, in virtù di un' organizzazione di gioco migliore, la qualità di molti giocatori in maglia rossoblù fa in modo che alla resa dei conti le palle gol si equivalgano. Il Genoa era passato in vantaggio, dopo cinque minuti della ripresa, con Cavallo che aveva ripreso una respinta di De Sanctis sul tiro di Beghetto. Immediata la reazione del Pescara ed il presidente Scibilia quasi si commuove: "I ragazzi sono stati eccezionali, hanno dimostrato di avere un grande orgoglio". Conferma Rossi: "Davanti avevamo una formazione piena di nomi importanti, siamo riusciti a non pensarci e non farci venire le gambe molli". Per il pareggio bisogna aspettare solo otto minuti. Il tiro di Palladini sbatte contro la traversa, resta a guardare la difesa del Genoa, il Pescara rientra in possesso di palla e sul cross di Sullo è vincente la deviazione di Mezzanotti. Ha paura paura di perdere, Perotti, e sostituisce Centofanti e Morello con Nicola, un difensore, e Rutzittu, un cursore. Crede di poter vincere, Rossi, e manda nella mischia Giampaolo. Ma la fiammata finale è del Genoa. E' clamoroso il palo di Nappi (40' ), poi in contropiede occasione per Palladini che arriva a tu per tu con Ielpo e gli tira addosso (42' ). Finisce uno a uno, giusto così. - di GESSI ADAMOLI |