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Ricorrenza del: 22/06/1993
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SCANDALI DI FINE STAGIONE
SCANDALI DI FINE STAGIONE Repubblica — 22 giugno 1993 pagina 25 sezione: SPORT
ROMA - Il calcio quest' anno non andrà in vacanza: la stagione si chiuderà con processi in cui si parlerà di illeciti, di tentativi di alterare gare e risultati, si andrà a frugare dietro alla facciata di quello che dovrebbe essere solo un bel gioco. E l' assetto dei campionati tornerà in discussione. Dopo le foto di gruppo e di regime per i successi internazionali, lo scudetto e le promozioni, il sistema è costretto a guardare ancora una volta dall' altra parte della medaglia facendo i conti, dopo la bancarotta e i fallimenti, con il "caso" Pescara: una vicenda molto scomoda, diventata scomodissima da quando se ne è occupata la magistratura ordinaria in forza di una legge dello Stato nata dopo lo scandalo del totonero. Sotto l' ombrellone non si parlerà solo di cessioni o acquisti, ma di quello che, tra trucchi e combine, corrotti e corruttori, può diventare, insieme a quello di Perugia, il giallo dell' estate calcistica ' 93. Ieri infatti a Roma si è chiusa la fase istruttoria sulla partita Taranto-Pescara del campionato di serie B 91-92: il Procuratore federale Cesare Martellino ha deferito il direttore generale del Pescara Pierpaolo Marino, la società Pescara, il Taranto, l' allenatore Galeone e i giocatori Camplone, Pagano e Righetti. L' accusa da cui parte il deferimento ("per aver compiuto atti diretti ad alterare lo svolgimento e il risultato della gara Taranto Pescara del 14 giugno ' 92") è pesante: può avere ripercussioni sul futuro agonistico dei due club e la carriera dei tesserati coinvolti. Tutto è partito da una telefonata rubata all' etere e finita su un nastro registrato, piena di riferimenti, allusioni, nomi in codice che ha fornito tante indicazioni agli 007 del calcio. Ma anche al giudice Di Paolo, che ha già emesso quattro informazioni di garanzia a non tesserati, ha interrogato per ore dirigenti e giocatori, ha sicuramente fornito elementi che hanno ingrossato e appesantito il fascicolo finito sul tavolo del procuratore federale e sarà al centro del processo. Un processo scomodo per il sistema calcio, anche perchè potrebbe essere seguito da altri, su partite dell' ultimo campionato di A. Con il rischio di non essere nemmeno l' ultimo, visto che la Spal ha inviato alla Lega un esposto per un presunto illecito che sarebbe avvenuto alla vigilia di Andria-Reggiana ultima gara di questo campionato di B, con l' arbitro Rodomonte e un giocatore dell' Andria visti insieme a un' improbabile cena. Una brutta storia, quella di Pescara: non solo per le singole accuse che vedono il direttore generale Marino in posizione più esposta, le società coinvolte per responsabilità oggettiva (Pescara), e presunta (il Taranto). Il tecnico e i giocatori sono accusati di non aver denunciato quanto sapevano. Si apre una porta sul sistema calcio, viene fuori - come ha dichiarato il magistrato pescarese Di Paolo -"una realtà che vive troppo al di fuori della legge". La telefonata - Tutto parte dalla pubblicazione nell' aprile scorso sul quotidiano di Pescara "Il Centro" del testo di una chiamata arrivata al telefonino dell' ex tecnico del Pescara Galeone, licenziato poche settimane prima: una donna gli rivela gli estremi di un complotto. Vi sono riferimenti a giocatori amici del tecnico e altri legati ad un dirigente chiamto "il serpente" , si parla del tentativo di alterare il risultato dell' incontro Taranto- Pescara del campionato precedente. Il Taranto, in lotta per la salvezza, vinse 2-1. Ma ci sono precisi riferimenti anche a partite del campionato in corso. Galeone non è sorpreso dai dubbi sollevati dalla donna, fa capire di aver individuato chi sia "il serpente" sia i giocatori amici e quelli a lui contrari, e rivela di aver avuto, per Taranto-Pescara, forti sospetti; poi, parlandone con dirigenti e giocatori si era tranquillizzato. La maga - Chi telefona è una donna rimasta per alcuni giorni misteriosa, indicata in principio come una "maga", in realtà una psicoterapeuta genovese, Miriam Lebel, amica di Galeone, con cui il Pescara aveva avuto rapporti prima dell' arrivo del tecnico, una persona molto addentro alle cose del calcio italiano, a cui si rivolgono da tempo giocatori e dirigenti. Proprio in quella telefonata, fa capire di essere a conoscenza di tante cose, soprattutto di situazioni ed episodi sui quali vi è grande riserbo. La psicologa in un primo momento cerca di sfuggire agli inquirenti, ma poi viene convocata dal magistrato e interrogata per ore. Il serpente - E' un nome in codice che rimane segreto poche ore. E' lo stesso Galeone che alla televisione indica nel "serpente" il direttore generale Marino. E' lui il grande manovratore? La Procura federale ne fa l' accusato numero uno visto che è stato deferito "per aver compiuto atti diretti ad alterare lo svolgimento e il risultato...". Ieri sera Marino ha dichiarato: ' L' azione denigratoria, preordinata allo scopo di colpire la mia persona e l' immagine del Pescara, ha sortito altri effetti. L' amarezza del momento non mi impedisce di nutrire sentimenti di fiducia nei confronti della magistratura sportiva e di quella ordinaria' Condanne - Qualora venissero provate le accuse fatte dalla Procura, Marino rischia una squalifica minima di tre anni; Galeone e i giocatori uno stop per tre o sei mesi. Pescara e Taranto verranno penalizzate e costrette a cominciare il prossimo campionato ad handicap. Il magistrato - In ogni modo il caso Pescara non si concluderà con questo processo, che dovrebbe cominciare tra il 5 e il 10 luglio e chiudersi in due settimane. Il magistrato Di Paolo sta continuando la sua indagine emarcando molto stretti tutti i protagonisti per ora coinvolti e altri i cui nomi potrebbero venire alla ribalta in autunno. - di GIANNI PIVA |