Ricorrenza del: 08/12/2004

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IL PESCARA SE LA GIOCA CON POESIA

(8 dicembre 2004) Gazzetta dello Sport

Il Pescara se la gioca con poesia

Un poeta leggerà versi durante l' intervallo: «Una rete contro gli istinti peggiori»
Armato di quell' ottimismo che (lo sanno anche i muri) è il profumo della vita, Igino Creati domenica pomeriggio, nell' intervallo di Pescara-Ascoli, entrerà in campo e leggerà al microfono una sua poesia lunga 90 secondi. Insegnante, critico letterario e dal 12 novembre scorso presidente dell' Associazione Poeti Abruzzesi, Igino Creati a suo tempo condivise tre anni di scuola elementare con Dante Paterna, oggi presidente del Pescara calcio. Insieme hanno ideato l' operazione, che toccherà altre piazze e altri sport in Abruzzo. Dal parcheggio del supermercato la Poesia scivola sotto le curve e apre un altro fronte nel suo assalto alla quotidianità. Apostolato moderno, evasione in jeans dalle esclusive torri d' avorio. «E' così - conferma Creati -. Tonino Guerra è sempre stato un gran comunicatore. La sua presenza televisiva è stata un bene. Noi poeti abruzzesi abbiamo anche lanciato l' iniziativa: "Un poeta a casa". Andremo da chiunque vorrà ospitarci a cena o a colazione, per parlare di poesia. La poesia è sempre andata incontro alla gente, deve continuare a farlo. Anche allo stadio». Pescara è il punto di partenza ideale. E non solo perché ha un presidente di nome Dante e il primo allenatore della sua storia si chiamava Edmondo De Amicis. Alle spalle dell' Adriatico respirano i «pini scagliosi ed irti» che la pioggia suonava e Gabriele D' Annunzio rese immortali. Il Vate è stato uno dei primissimi pescaresi innamorati del calcio («Vivace e delicato gioco»), da quando l' amico Francesco Paolo Tosti gli portò un pallone di cuoio da Londra, con cui giocò instancabilmente sulla spiaggia di Francavilla finché una pallonata gli fece saltare due denti. Fu D' Annunzio a ideare lo scudetto tricolore su maglia azzurra, inaugurato a Fiume nel 1920 e poi adottato dalla Nazionale. Football, ma anche scherma, boxe, bici, cavalli, aerei, tanto che nel ' 22 la Gazzetta lo elesse «sportivo dell' anno». Igino Creati, ex saltatore in lungo, lo sa: «Sono numerosi gli esempi di felice connubio tra sport e poesia. Basti per tutti Umberto Saba, innamorato della sua Triestina, che scrive versi indimenticabili in "Squadra paesana" e "Goal". In una bella azione c' è un alto concentrato d' invenzione umana e di passione, un' armonia compositiva simile a quella che realizza la poesia. E' un percorso comune. L' urlo della folla in uno stadio al momento di una rete rappresenta un atto di vita poetica, quella scheggia di fuoco, che alimenta il poeta vero». Non si tratta di semplice ostentazione: sostituire le gambe delle cheerleaders con i piedi dei versi. A dare il coraggio a Igino Creati per entrare in campo al posto di Calaiò, nell' intervallo, e rivolgersi a curve non avvezze all' endecasillabo è la fede nelle magia della Poesia che un tempo educava folle e purificava anime. «Leggerò una poesia sul concetto di diverso. Ogni trasferta non è solo un incontro con altre tifoserie, ma con altre realtà. Sono eventi preziosi per una civiltà che ha bisogno di arricchirsi nel dialogo e non di frantumarsi in scontri verbali o fisici. La poesia è un' ebbrezza parallela alla passione sportiva che può indirizzare meglio l' entusiasmo, la vivacità delle masse. Una pagina di versi può rappresentare per un tifoso troppo aggressivo una specie di rete che freni i suoi peggiori istinti. In questo senso noi poeti abruzzesi vorremmo dare un nostro piccolo». In bocca al lupo. Domenica all' Adriatico ad ascoltare la poesia di Igino ci saranno anche gli ultras dell' Ascoli, sospettati di aver preso a sassate il pullman della Ternana. Marchigiani come Leopardi che certe cose sull' ottimismo al supermarket non le avrebbe mai dette. Piuttosto si sarebbe riconosciuto in un pentasillabo da stadio: «De-vi mo-ri-re!» Nessuno si aspetta che dalle curve piovano d' incanto ciclamini invece che motorini. Ma nei giorni in cui gli stadi rischiano di svuotarsi di fair paly, fa tenerezza vederci entrare la poesia. Luigi Garlando
Garlando Luigi