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Ricorrenza del: 26/02/2009
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ABRUZZO, IL DERBY E' ROSA
(26 febbraio 2009) Gazzetta dello Sport
Abruzzo, il derby è rosa
Lanciano-Pescara e due donne al comando: «Alla fine dolci per tutti» ELISABETTA RUSSO PESCARA Una veste Dondup e Chanel, l' altra preferisce Prada e Vuitton. Una dopo 7 «stagioni» di convivenza e un bambino, Francesco («ha 2 anni e dorme pochissimo»), va verso il matrimonio, il 7 luglio; l' altra è sposata e incinta del secondo figlio. Una è fidanzata con Manuel Turchi, poi diventato giocatore della sua squadra; l' altra ha dovuto far tutto da sola dopo aver perso troppo presto i genitori. Una dice di essere a dieta, ma poi alla fine del pranzo vuole anche il dolce; l' altra è disperata perché non può mangiare il sushi per 9 mesi. Sono Valentina Maio e Deborah Caldora, le signore del calcio abruzzese. La Maio da quasi un anno è presidente del Lanciano, la Caldora («figlia d' arte», il papà Armando fu presidente del Pescara nel 1977), è amministratore unico della «Delfino Pescara 1936», che dal 30 gennaio ha ottenuto il titolo del fallito Pescara Calcio. «Per questo i tifosi mi adorano - racconta Deborah - sono venuti fino in tribunale a "fare il tifo" per me». Amano Roma e lo shopping «ma non la vita mondana». Parlano di tutto: dallo stadio ideale (il «modello inglese») al merchandising, dalle pappe ai passeggini. Ma anche e tranquillamente di calcio, il loro nuovo mondo. Determinate, tenaci, aggressive: in una parola, toste. Derby rosa Domenica si affrontano in un derby che inizia con un pranzo e con i fiori della padrona di casa Caldora («è il minimo, è la prima volta che viene qui»). «Il mio primo ricordo di calcio è un Pescara-Inter degli anni della serie A. E poi ho un nonno interista di 92 anni che mi dà un sacco di consigli». La Maio risponde: «Sono affezionata alla partita del Lanciano che mi ha fatto conoscere Manuel». Lo spogliatoio: entrarci oppure no? Deborah è decisa: «No, mai, è un luogo sacro dove c' è un rapporto speciale giocatori-allenatore, e nessuno, neanche un presidente uomo, deve violarlo». Valentina ha fatto una promessa: «Quando sono diventata presidente Manuel mi ha fatto giurare che non ci sarei mai entrata». E se c' è bisogno di una multa? «Mi è capitato - racconta la Maio - a volte bisogna essere duri». «Si, sono d' accordo. È importante il rispetto delle regole. La società di calcio è come un' azienda ed è giusto che chi sbaglia si assuma le sue responsabilità». Il capitolo scaramanzia riguarda solo Valentina: «Le ho provate tutte: borsa, giacca, maglia, sciarpa, intimo. Ma niente, non funziona. A parte il bacio a mio figlio». Per tutti i gusti Entrambe preferiscono Mourinho a Lippi, Moratti a Moggi («l' ho incontrato tanti anni fa al calciomercato - racconta la Caldora - è incredibile: lo vedevi lì seduto nella hall dell' albergo e sembrava il boss di tutta la scena»), ma si dividono perché la Maio adora Totti, «mi piace un sacco tutta la sua famiglia»; mentre la Caldora preferisce Gattuso: «Totti è troppo commerciale, mi sembra finto». Decise quando si parla di questioni tecniche. Si parte dallo stadio. Caldora: «Credo sia giusto renderlo un punto d' incontro per le famiglie». Maio: «Bisogna guardare al modello inglese. Sarebbe bello che ci si andasse per passare la giornata: cinema, bar, ristorante, centro commerciale». La moviola le divide: Deborah la vuole, Valentina no. Sul ritiro la Caldora è possibilista («decide sempre l' allenatore, può essere una soluzione»), la Maio no. Capitolo esonero, a Valentina è già capitato: «È stato difficilissimo. Di sicuro è stata l' esperienza più brutta di questi 7 mesi. Lui, poi (Eusebio Di Francesco, ndr) era al suo primo incarico, per me era un po' troppo elastico». Provocazione e fair play D' un tratto una domanda-proposta scherzosa se la fanno da sole: un calendario insieme. Deborah: «Sì, come no, come le veline». Valentina: «Magari tu col pancione e io con l' abito da sposa». Chiusura sul derby di domenica a Lanciano. Deborah è preoccupata: «Mica vorrai riprenderti proprio contro di noi?». «Promettimi che vieni un po' prima e sei mia ospite a pranzo. E poi possiamo fare un gemellaggio?». «Potremmo fare il terzo tempo a fine partita». «Ma sì, con the, torte, pasticcini per chi vince e per chi perde... Vedi che bravo Prandelli?». * * * DEBORAH CALDORA AL VERTICE DEL PESCARA Anch' io andrei a cena con Prandelli. E poi mi piace molto in una società il rapporto che c' è tra Spalletti e la Sensi, una donna che ammiro * * * VALENTINA MAIO PRESIDENTE DEL LANCIANO Andrei a cena fuori con Prandelli, di cui ho molta stima. La Sensi è una grande donna e mi ha mandato delle e-mail per incoraggiarmi * * * 6 signore rampanti TUTTE LE PRESIDENTESSE TRA I PROFESSIONISTI Oltre alla Maio (Lanciano) e alla Caldora (Pescara) nel girone B di Prima divisione, nei campionati professionistici oggi ci sono altre quattro donne presidente: Francesca Menarini del Bologna e Rosella Sensi della Roma in serie A, Elisabetta Pasini della Pro Sesto in Prima divisione (girone A) e Floriana Ladina del Monopoli in Seconda (girone C).
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