Ricorrenza del: 19/08/2010

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PESCARA: ALLARME ABBONAMENTI

Tessera del tifoso e caro prezzi tengono lontani gli appassionati

È diventato un calcio povero, specie per le piccole realtà. Un calcio sempre più televisivo e sempre meno spettacolare all'interno degli stadi. Sempre mezzi vuoti, tranne qualche occasione. Più che al tifoso allo stadio, il calcio moderno pensa alla fidelizzazione davanti al piccolo schermo delle pay tv. Soldi, soldi, solo soldi. Solo questi, come giusto che sia, che interessano ai club professionistici. Il calcio è tutto in tv, pregno di mille diavolerie come istant replay, varie inquadrature che spesso arrivano anche a 20, interviste e immagini dall'interno degli spogliatoi. Una sorta di Grande Fratello dentro e fuori il manto erboso. E' un prodotto che piace, tira, appassiona, incuriosisce. Purtroppo, però, oltre ai media, che possono influenzare il concetto antico e bello del calcio, è stato introdotto anche un altro strumento che potrebbe essere un pesante deterrente per lo spettacolo sugli spalti: la tessera del tifoso. Una novità che sta facendo di fatto crollare gli abbonamenti di tanti club, specialmente nel settore della curva, per antonomasia il covo del tifo più folcloristico, accalorato, estremo. Gli ultras dei club organizzati hanno già detto no alla tessera del tifoso e di conseguenza anche all'abbonamento. Cosa che è successa anche a Pescara, dove fino a ieri erano stati venduti poco più di 2mila abbonamenti. Tutti tra distinti e tribuna, pochissimi quelli di curva nord. L'anno scorso erano oltre 5500 i fedelissimi muniti di tessera, adesso sono meno della metà. «Ci dispiace tantissimo per questa tremenda flessione. Una cosa che non aspettavamo», ha detto l'ad Alessandro Acciavati, ideatore e curatore di tutta la campagna abbonamenti. Certo delusi, ci mancherebbe, visti gli sforzi che una società di calcio deve affrontare, ma allo stesso tempo i tifosi del Delfino non hanno gradito l'aumento dei prezzi degli abbonamenti e specialmente dei biglietti. Pensate che alla prima gara di campionato il Pescara è la seconda società che ha i prezzi più alti di curva (14 euro) come la Triestina, mentre i tifosi di curva del Grossetto dovranno sborsare 15 euro e mezzo per il biglietto. Tutte le altre società invece per facilitare l'afflusso dei tifosi hanno fissato il prezzo a 10 euro. In città e sui vari forum dei tifosi sta montando una polemica abbastanza pesante sul rincaro dei biglietti e anche per gli abbonamenti. Se facciamo un raffronto, per esempio, con la vicina Ascoli vediamo che l'abbonamento di curva costa 50 euro a Pescara 140. I distinti 75, mentre il Delfino li vende a 210. Parliamo sempre dei settori più popolari perché si sa che chi può spendere parecchie centinaia di euro per il settore poltronissima non ha problemi nel guardare il piccolo divario di prezzo. Forse Ascoli è il discount degli abbonamenti? Non è così. Prendiamo Piacenza, dove la curva costa anche 75 euro e i distinti 200. La neopromossa Varese vende la tessera di curva a 110 euro i distinti a 200. L'Atalanta per esempio, che ha già fatto una valanga di tessere e punta dritta alla promozione in A, ha agevolato i propri tifosi con prezzi molto bassi. Ogni club è libero di fare quello che vuole, ci mancherebbe, però nei bar frequentati dai tifosi i commenti non sono teneri. Al di là della contestatazione alla tessera, se il Pescara avesse tenuto i prezzi dei biglietti e degli abbonamenti un pochino più bassi magari avrebbe ottenuto risultati migliori.
Tratto da Il Centro del 19.08.2010