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Ricorrenza del: 17/04/2009
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SOGLIA PERDE I SOGLIA HOTEL
Un tempo Gerardo Soglia aveva un piccolo impero che spaziava dal turismo (Cit, Buonviaggio, Soglia hotel e altre sigle) al football (Pescara calcio), dall' energia alle costruzioni e alla consulenza. Nel 2008 si era parlato perfino della sua partecipazione alla cordata Cai-Alitalia, a fianco di Roberto Colaninno e altri big. Adesso Gerardo Soglia non ha quasi più nulla, a parte il seggio come deputato Pdl che si è aggiudicato alle ultime elezioni politiche. Dopo il fallimento del Pescara calcio e di altre imprese, Soglia ha anche perso la sua quota nella Soglia hotel, che già nel dicembre 2008 era scesa dall' 82,98% al 20%. Soglia hotel group era il veicolo tramite il quale Gerardo Soglia aveva comprato Cit, le ex gloriose agenzie delle Ferrovie dello Stato, finite nel 2008 in amministrazione straordinaria. L' uscita di Soglia dal gruppo che porta il suo nome si spiega con la forte crisi aziendale e con il contemporaneo divorzio dell' imprenditore-politico dalla moglie, Paola Girardi. L' ex suocero Paolo Girardi, avvocato, era stato infatti il finanziatore delle attività imprenditoriali di Soglia (salernitano di origine) in terra veneta prima e a livello nazionale poi. Così, a fine marzo, la Soglia hotel è stata rilevata da Paola e Giovanni Girardi (65%) e da Roberto Onesti (35%). Le quote permettono ai Girardi di rientrare dei loro investimenti e fanno parte degli accordi patrimoniali contestuali al divorzio. Roberto Onesti è il nuovo amministratore delegato della società, che, oltre a 200 milioni di debiti, ha anche 300 dipendenti, 200 milioni di transato (viaggi venduti), 40 milioni di valore della produzione, 288 agenzie e sei hotel. Il valore delle quote cedute da Gerardo Soglia è comunque esiguo, anche perché le azioni sono in pegno a Unicredit corporate banking, maggior creditore del gruppo. Onesti, salernitano come Soglia, era già stato amministratore della società nel 2008, e poi ne era uscito in polemica con l' allora azionista di maggioranza. Ora la nuova proprietà lo ha richiamato. «Molti pensano che io sia ancora legato a Soglia, che sia una sorta di suo prestanome, ma le cose non stanno affatto così», dice Onesti al Mondo . «Ero uscito dal gruppo proprio per aver lanciato allarmi sugli aspetti che avrebbero creato problemi e non essere stato ascoltato», sostiene il manager, «ora rientro perché i nuovi azionisti hanno compreso quali sono le azioni prioritarie». Onesti sta lavorando sullo scorporo degli immobili, da vendere a un fondo specializzato (nel caso degli alberghi) o a piccoli imprenditori disposti a gestire un' attività in franchising. Inoltre, vorrebbe chiedere la cassa integrazione, a turno, per una parte dei 300 dipendenti della società, e sta preparando una due diligence per calcolarne il valore. La due diligence è preliminare all' elaborazione di un piano industriale, che, quando sarà pronto, consentirà a Onesti di cercare un partner, preferibilmente un leader di settore, disposto a entrare nell' azionariato di Soglia hotel e delle altre controllate. Intanto prosegue la causa giudiziaria che Antonio Nuzzo, ex commissario straordinario di Cit, ha intentato contro Soglia hotel per non aver rispettato gli impegni presi al momento dell' acquisizione di Cit. E Soglia? Contattato telefonicamente dal Mondo , ha rifiutato interviste o spiegazioni su quello che sta accadendo al suo ex gruppo. Ha preferito mandare una dichiarazione scritta nella quale ha spiegato il suo ritiro dalle attività imprenditoriali con la passione per la politica, che assorbe tutto il suo tempo. «A chi è stato sempre abituato, nella vita quotidiana, a dedicare ogni sforzo al raggiungimento di un traguardo, è parso chiaramente incompatibile il ruolo di parlamentare con quello di imprenditore su tutto il territorio nazionale». Corriere della Sera 17 aprile 2009 Pagina 27 - mondo
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