Ricorrenza del: 17/01/2011

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PINNA DIVIDE I TIFOSI

Attorno alla metà di gennaio del 2011 scoppia il caso Pinna in pieno calciomercato invernale. Scende il gelo tra il nr. 1 sardo e la società dopo che due incontri per il rinnovo del contratto erano andati a vuoto. La società dopo un primo rifiuto per un rinnovo annuale aveva aumentato la posta ma rimanendo sul contratto annuale. Il portiere sardo dopo aver rigiutato la prima e la seconda offerta aveva lasciato che si alimentasse attorno al suo nome il fuoco del calciomercato con le immancabili voci di interessamenti e contatti da parte di altre società.
La società trovatasi dunque difronte alla possibilità di rimanere all'ultimo secondo di calciomercato senza il primo portiere si mette a lavoro imbastendo una proficua trattativa con Vlada Avramov che terzo portiere alla Fiorentina mostra gradimento per il suo ritorno a Pescara riducendosi eventualmente anche l'ingaggio.
Quelli a cavallo tra il 16 e il 19 gennaio 2011 sono giorni di fuoco per "Tore" Pinna che si vede diviso tra chi lo sostiene e chi lo accusa di scarso attaccamento alla maglia.
Schiacciato da un clima pesante lo stesso Pinna convoca i giornalisti per chiarire la situazione.
«Non m’importa di pensare ai soldi e al contratto. Sono un professionista e penserò, da qui a fine stagione, solo a giocare per questa maglia per aiutare questo splendido gruppo di giocatori a raggiungere gli obiettivi prefissati dalla società. Sono grato al Pescara per avermi dato la possibilità di giocare qui, di vincere ed essere titolare in B. Questa situazione mi rattrista, ma è il calcio. Se a giugno vorranno ridiscutere del mio rinnovo, bene. Altrimenti vedrò cosa fare e, se resterò senza squadra, andrò a zappare... sono abituato a lavorare l'ho sempre fatto».
«Chiunque verrà a Pescara dovrà sudarsi il posto perchè non lo lascero' facilmente e rispondero' alle critiche con il lavoro e le prestazioni in campo come ho sempre fatto.»
«Adesso è troppo facile venire a Pescara bisognava avere il coraggio di farlo quando a Pescara non ci voleva venire nessuno.»