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Ricorrenza del: 06/05/2011
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PINNA SBAGLIA IL PESCARA APPLAUDE
Il 6 maggio 2011 il posticipo serale Pescara - Livorno si chiude con la sconfitta casalinga dei biancazzurri davanti a quasi 20mila spettatori. Finisce col trentacinquenne Pinna, una vita sui campi di calcio e tante battaglie alle spalle, coricato nel cuore della sua area a ripensare all’errore fatale: un’immagine specchio delle mille emozioni, a volte anche amare, che sa regalare il calcio. Se non è un addio ai sogni di gloria, poco ci manca: e farlo a causa di un errore di uno dei giocatori migliori dell’intera stagione brucia eccome. Il Pescara, impegnato in serie B nella lotta alla corsa play off, non passa l’ostacolo Livorno e si allontana dagli spareggi promozione, tradito da una papera del suo portiere, protagonista di una stagione più che positiva ma che al quarto d’ora del primo tempo decide lo scontro playoff facendosi sfuggire dalle mani un pallone docile-docile calciato da Danilevicius.
Un risultato che spalanca ai toscani la porta dei playoff: in attesa dei difficili impegni di Reggina e Torino Novellino sbarca addirittura al quinto posto grazie alla solidità di una squadra che ha ritrovato d’incanto fiducia in sé stessa. Verdetto amaro invece per i biancoazzurri che grazie ad un campionato sopra le aspettative ed alla politica di prezzi popolari adottata dalla società erano riusciti a riempire l’Adriatico come ai bei tempi. Ma come successo altre volte in stagione (l’ultima ad Ascoli) il Pescara ha fallito l’esame di maturità: quando il salto di qualità pare vicino, vengono meno la prestazione ed il gioco.
Ecco perché addossare sul solo Pinna le responsabilità del ko appare ingeneroso: è vero che si è trattato del gol decisivo in una partita più nervosa che bella ma se gli adriatici hanno saputo confezionare una sola palla gol in 90’, quella che Soddimo, ottimamente servito da Sansovini, ha calciato addosso a De Lucia al 25’ evidentemente i problemi sono più estesi e risiedono in una serata di luna storta dell’intera squadra, ostinata nei lanci lunghi a scavalcare il centrocampo, in parte indotti dal pressing avversario ma infruttuosi per un attacco leggerino. Non che il Livorno abbia fatto molto di più, ma gli amaranto hanno denotato più esperienza a gestire le partite: buon pressing alto e gestione delle ripartenze, con un Danilevicius generosissimo ed uno Schiattarella instancabile, per il Livorno non è stato difficile portare a casa i tre punti. Che valgono ben più di una speranza.
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