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Ricorrenza del: 15/11/2011
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IL PESCARA VOLA E DE CECCO SI DIMETTE
ALTRE DIMISSIONI DAL PRESIDENTE DE CECCO Il Presidente Giuseppe De Cecco ha annunciato le proprie dimissioni dalla carica, che ha definito irrevocabili. Dopo un'assemblea dei soci al vetriolo, nella quale sarebbero emersi diversi contrasti e problematiche, De Cecco ha fatto sapere che nel prossimo Consiglio Direttivo presenterà ufficialmente le dimissioni. "Lascio la società. Mi presenterò nel prossimo Consiglio Direttivo dimissionario e andrò via. Sono stanco e deluso da tante promesse mancate" riferisce l'Ansa. Al centro del dibattito ci sarebbero questioni legate alla proprietà del Poggio degli Ulivi. De Cecco nella tarda serata di ieri non aveva proceduto all versamento trimestrale saldato invece dagli altri soci, per coprire gli ultimi stipendi e altri pagamenti.
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Il presidente del Pescara calcio: "Non posso sopportare i costi di gestione del Poggio degli Ulivi e l’onere delle quote della società"
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Fermi tutti. Non molla. «Io non mi dimetto». Questa la notizia che cambia la situazione della crisi societaria del Pescara poco dopo le 19,30 di ieri. Nel pomeriggio le dimissioni erano date per certe, avvalorate dalla dichiarazioni che venivano battute dalle agenzie. Poi, però, in serata il presidente biancazzurro Peppe De Cecco ha dichiarato di non volersi dimettere, mentre si dirigeva nella sede di Villa Raspa di Spoltore con l’intenzione di convocare l’assemblea dei soci per venerdì 25 novembre. Una giornata convulsa e piena di colpi di scena. Nel momento magico della squadra è arrivata la doccia gelata per i tifosi biancazzurri. Presidente Peppe De Cecco, nel pomeriggio sono state battute dalle agenzie valanghe di notizie che confermano le sue dimissioni, perché vuole abbandonare? «Sono state date notizie errate, perché io non mi dimetto. Non ho mai pensato di dimettermi. Non è stata fatta una chiara informazione in tal senso. Adesso convocheremo l’assemblea per eleggere un nuovo consiglio d’amministrazione (in realtà quello in carica non si è dimesso, ndr). Io ho sempre pagato tutto in ogni occasione, sopportando anche le spese importanti del Poggio degli Ulivi. A giugno avevo fatto presente che non potevo sopportare ancora per troppo tempo la croce del mio centro sportivo. L’acquisizione del Poggio è gratis, io in tasca non metto nemmeno un centesimo. La spesa per l’operazione si aggira sui 6 milioni di euro, da pagare con un mutuo già in essere per i prossimi venti anni». Quindi lei non vuole vendere il Poggio? «Non voglio vendere nulla, auspicavo solo che gli altri soci, dopo averne manifestato l’intenzione, partecipassero alla gestione della struttura che ha dei costi, tra il mutuo, la manutenzione e i dipendenti, di oltre 35mila euro al mese. Mi dispiace perché se qualche persona ha pensato che De Cecco voglia fare l’affare con il Poggio, si sbaglia di grosso perché ribadisco che non mi sarei messo in tasca un centesimo. Inoltre, aggiungo anche che le fidejussioni del mutuo sarebbero rimaste a Peppe De Cecco. La cosa che voglio far capire è che si tratta solo di condividere un progetto per portare avanti un gioiellino che fabbrica nuovi giocatori di talento e che produce attivi intorno ai 3 milioni di euro. Doveva essere soltanto un investimento. Considerato che Il Poggio è la casa del Pescara, ma la paga solo De Cecco, allora non ritengo di dover partecipare anche alle spese societarie. Non posso portare due croci sulle spalle. Davvero lo dico con sincerità: mi dispiace perché non è stata compresa l’importanza dell’o perazione».
Per essere chiari: ribadisce che non va via? «Ribadisco che non mi dimetto, adesso convocheremo l’a ssemblea dei soci per vedere che cosa fare. Non ho partecipato al versamento della tranche dell’ultima ricapitalizzazione come ho già spiegato, ma che non si venga a dire che io non tiro fuori i soldi. Ho sempre provveduto a mantenere i miei impegni con la società in ogni occasione da quando sono dentro questo gruppo dirigenziale. Da quando c’era Galderisi, passando per Cuccureddu, fino alla promozione con Di Francesco e l’anno successivo in serie B. Sono sempre stato in prima linea per far fronte a tutti gli impegni economici». Parole pronunciate prima del comunicato nel quale i componenti del consiglio di amministrazione annunciano di non volersi dimettere.
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