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Ricorrenza del: 26/11/2011
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DE CECCO SFIDUCIATO
Frattura insanabile. Ieri sera è andata in scena una rovente assemblea dei soci del Pescara. Toni aspri, musi lunghi e qualche ugola infiammata. Alla fine però, il braccio di ferro ha avuto l'esito ampiamente previsto. Nessun colpo di scena, nessuna riapertura, niente che possa far intuire un seppur piccolo ripensamento da parte dei due fronti contrapposti. L'oggetto del contendere è stato sempre il centro sportivo Poggio degli Ulivi. L'impianto di Città Sant'Angelo, con tre campi in sintetico e uno in erba naturale, palestre e speglioatoi, dove le squadre della società biancazzurra svolgono la preparazione atletica e tecnica. Nella riunione è stato messo a verbale che il Pescara non compra il Poggio. La mozione di De Cecco non è stata approvata. Solo tre i favorevoli e un astenuto, tutti contrari gli altri dirigenti biancazzurri presenti. La maggioranza ha detto dunque no all'acquisizione, mentre De Cecco, Pio Gizzi e il gruppo Humangest ha votato a favore (circa il 25% delle azioni, di cui 15,5 del presidente). Amerigo Pellegrini (2%) è l'unico astenuto. Tutto secondo pronostico, con De Cecco che si avvia verso la conclusione del suo mandato da presidente. Lunedì ci sarà un Consiglio d'Amminsitrazione e probabilmente potranno essere anche rivisitate le cariche sociali, con De Cecco che potrebbe quindi lasciare la poltrona più alta della società. Adesso è toto-presidente, anche se la figura più in auge in questo momento è quella di Daniele Sebastiani, socio di maggioranza relativa col 20%. «È stato confermato quello che si sapeva, abbiamo verbalizzato che l'operazione Poggio degli Ulivi non si farà», ha detto De Cecco dopo quasi due ore di riunione. «Io mi ritiro dalla quota che ho, perché dovrò pensare al Poggio degli Ulivi. Riduco la partecipazione. C'era una parte della società che voleva fare l'operazione», ha aggiunto «ho esortato la compagine vincente a sottoscrivere le quote mancanti per la prossima ricapitalizzazione. Credo che non ci saranno problemi e i tifosi possono stare tranquilli, il Pescara andrà avanti e speriamo di rimanere sempre in alto in classifica». De Cecco al momento rimane presidente? «Io rimango presidente, quando dovrò farmi da parte mi farò da parte. I presidenti cambiano, i colori restano». E la percentuale delle sue azioni scenderà sensibilmente? «Vedremo, ma rimarrò dentro con una piccola percentuale». Sarà non più alta del 4-5%. «Non sono deluso, io volevo solo verbalizzare quanto accaduto. La squadra deve stare serena, questa cosa non deve influire». Dall'altra parte l'ad Daniele Sebastiani ha detto la sua. «La maggioranza ha confermato le cose dette precedentemente. La società è compatta, però vedremo quando ci sarà da mettere mano al portafogli chi onorerà gli impegni e chi farà un passo indietro». De Cecco scenderà di quota e bisognerà provvedere a trovare una soluzione. «Non posso decidere per lui. Deciderà in piena autonomia cosa fare. Io so solo che abbiamo l'impegno come società e sicuramente non lasceremo a piedi il Pescara. Tranquillizzo tutti dalla squadra ai tifosi. Possono stare sereni, perché la cosa più importante è non creare allarmismi inutili. Il presidente conferma il suo parziale disimpegno, adesso lavoreremo per rimpiazzare le quote». Sono già stati messi in moto i motori per trovare forze fresche da portare dentro al Pescara. Ma oltre al pacchetto azionario di De Cecco, bisognerà vedere quali altri soci lasceranno sul tavolo delle azioni. Il 31 dicembre è vicino. In quella data bisognerà approvare il bilancio ed entro la fine di gennaio versare moneta sonante per ricapitalizzare le perdite. Tratto da Il centro del 26 novembre 2011 |