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Ricorrenza del: 30/11/2011
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SEBASTIANI NEL DOPO DE CECCO
Sprizza fiducia e distribuisce serenità a piene mani. Daniele Sebastiani, 46 anni, il terzo presidente del Pescara dell'era post fallimento, ha il solo interesse di non creare traumi a un ambiente che sogna ad occhi aperti e a una squadra che sta andando oltre le previsioni. Rassicurante e attento a non stravolgere gli equilibri. «La nostra società è una famiglia», ripete spesso durante l'intervista. Sebastiani, come ha trascorso il primo giorno da presidente? «Al lavoro, come al solito. Sono a Roma, lavoro per la mia società e per il Pescara». Che cosa cambierà per il Pescara? «Niente di particolare, l'impegno non muta. Tutta la società ha avuto e ha l'obiettivo di rimettere in equilibrio i conti del Pescara. Oltre che, ovviamente, conquistare vittorie sul campo». Viva l'austerity. «Ma è così per il Pescara e per gli altri club. Avete visto Galliani, l'amministratore del Milan: chiede giocatori in prestito. E volete che il Pescara o, più in generale, in serie Bwin, si buttino via soldi che non ci sono?». Lei se fosse un tifoso sarebbe tranquillo dopo quanto accaduto nelle ultime settimane? «Non tranquillo, di più. Tranquillissimo». Però, la società prima ha perso la Caldora e ora De Cecco ridimensionerà il suo pacchetto di quote. «Sono cose che accadono, sono scelte. Ma è proprio questa la nostra forza. Per mesi si è parlato di Sebastiani e De Cecco, ma sapete quanto abbiamo messi insieme? Il 35%. Eravamo noi ad essere in minoranza, rispetto ai cosiddetti piccoli azionisti. La società non dipende solo da un imprenditore. Oggi è importante avere tanti soci in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando. Va via uno, ce ne sono altri che garantiscono il futuro al Pescara». Arriveranno nuovi soci per ridistribuire le quote? «Non è necessario. Posso dire che tanti piccoli soci hanno dato la disponibilità ad aumentare il proprio peso in società. E' gente a cui Pescara e i pescaresi devono essere grati per quello che stanno facendo. E poi le dico una cosa...». Prego. «C'è tanto interesse attorno al Pescara. Il nostro compito sarà quello di fare selezione per evitare che entrino speculatori». Quali sono ora i rapporti con De Cecco? «Ottimi. Io e Peppe siamo stati tra i promotori di questo progetto. E lui è uno di quelli che ha messo bei soldi nel Pescara. In questo momento ha manifestato questa posizione, vuole abbassare la propria quota. Di conseguenza, il consiglio di amministrazione ha provveduto ad eleggere un nuovo presidente. Ma, personalmente, spero che in futuro possa tornare ad avere un ruolo più consistente». Il Pescara continuerà ad allenarsi al Poggio degli Ulivi? «Ci mancherebbe altro! A parte che c'è un contratto, ma di certo non faremo un dispetto a Peppe». Che cosa si sente di dire ai tifosi? «Che devono continuare ad avere fiducia». Alla squadra ha parlato? «La squadra sa che deve continuare a giocare come ha sempre fatto senza farsi condizionare da un qualcosa che non c'è. Ieri sera (lunedì, ndr) ho parlato con il mister, che è tranquillissimo. Domani (oggi, ndr) tornerò dai ragazzi». Sebastiani presidente, più un onere o più un onore? «Di certo, è un onore. Se quando ero bambino qualcuno me l'avesse detto l'avrei preso per pazzo. Diventare il presidente della squadra di calcio della propria città è il sogno di tutti. Io sono orgoglioso di averlo coronato, ma so anche che di questi tempi è un onere non di poco conto». Presidente in una piazza calorosa e calda. «No, non ho paura. Nella vita bisogna essere chiari e trasparenti, se lo sei non devi avere paura di nulla. Io ci ho messo sempre messo la faccia. E la società è stata sempre chiara. Anche nell'ultima vicenda con De Cecco, non ci sono stati segreti. La gente ha saputo tutto quello che è accaduto all'interno del club. I tifosi sanno quello che vuole e che può fare questa società». Il messaggio più bello che ha ricevuto? «Quello del presidente della Lega serie Bwin, Andrea Abodi. Mi ha fatto commuovere. E poi gli altri soci, ho ricevuto tanti messaggi». Sua moglie che cosa le ha detto? «Che non sono normale. Ma a parte questa battuta, vorrei ringraziare tutta la famiglia che mi vede poco. E forse mi vedrà meno». Spera di essere il presidente della promozione in serie A? «Con Zeman e con questa squadra può accadere di tutto»
tratto da "Il Centro" del 30 novembre 2011
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