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Ricorrenza del: 08/09/2012
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MARINELLI: IL PESCARA MERITA FIDUCIA
Una vita nel calcio, quasi trent’anni nel Pescara. Se non dovesse salire sul pullman dell’Under 21, che ha da poco terminato l’allenamento, il dirigente della Nazionale Vincenzo Marinelli starebbe ancora a parlare della sua squadra del cuore. Nel Pescara è stato presidente per sei anni, dall’1980 al 1986, e per molti altri è stato dirigente. Tante gioie e qualche piccola delusione. Così, con la consueta serenità, analizza il delicato momento della squadra di Stroppa. «Un inizio con qualche difficoltà non può essere visto come una bocciatura definitiva. Rispetto allo scorso anno la squadra ha perso numerosi interpreti, ha cambiato allenatore, sono arrivati tanti volti nuovi. Alcune complicazioni nell’affrontare un campionato duro come la serie A erano preventivabili». Pescara, però, è una piazza umorale. Serpeggia un po’ di pessimismo. «Se i biancazzurri fossero partiti forte sarebbe stato un miracolo. Tanti calciatori arrivano da altri Paesi, non conoscono la lingua e per la prima volta si stanno misurando con un tipo di calcio differente. Capisco un po’ di amarezza tra i sostenitori che rivedono il Pescara in A dopo venti anni, però li invito a stare vicino alla squadra. Se ci abbattiamo alle prime difficoltà la situazione diventa drammatica». Qualche giorno fa il patron Daniele Sebastiani, infastidito dalle polemiche, ha risposto in modo piccato alle critiche. «Sono in perfetta sintonia con il presidente, anche perché non dimentichiamo che questi dirigenti hanno vinto due campionati in tre anni e mezzo. Come si fa a non fidarsi? Certo, i primi minuti contro l’Inter ci avevano un po’ illuso, però ci sono tutte le potenzialità per rialzare la testa. Anche l’anno scorso sono arrivati a Pescara tanti sconosciuti che poi hanno dimostrato le loro qualità. Ai calciatori ripeto spesso di dimenticarsi il passato». L’anno scorso, però, il Pescara, oltre a vincere il campionato, ha fatto divertire l’Italia intera attraverso un tipo di calcio spettacolare e propositivo. «Sicuramente, quella cavalcata resterà nella storia. Dovete sapere che tempo fa ho consegnato i dvd di alcune gare dei ragazzi di Zeman a Pep Guardiola. Anche lui è rimasto sbalordito dalla qualità sublime del gioco espresso da quella squadra, aggiungendo che il bambino, Marco Verratti, è davvero un fuoriclasse. Però, la serie A è tutta un’altra storia. Una squadra del livello del Pescara, se vuole ottenere la salvezza, deve abituarsi presto a soffrire e i tifosi devono avere fiducia». A proposito di giovani di valore, nell’under 21 ci sono ben quattro biancazzurri, oltre all’ex Immobile, mentre Verratti e Insigne hanno già fatto il salto verso la rappresentativa maggiore. «Intanto speriamo di riaverli a disposizione per i prossimi impegni. Venerdì ci saranno i sorteggi, a ottobre ci aspetta lo spareggio per l’accesso alle fasi finali di Israele 2013. Mi rende felice avere Perin, Romagnoli, Capuano e Crescenzi. Quest’ultimo non è ancora al top, ma domani dovrebbe esserci». Nel prossimo impegno il Pescara se la vedrà con la Sampdoria dell’ex allenatore dell’Under 21 Ciro Ferrara, che ha iniziato con il piede giusto la sua nuova avventura. «Meglio di così non poteva cominciare. Ha già conquistato punti pesanti. Sono contento per lui». E pensare che l’ex juventino sarebbe potuto arrivare proprio a Pescara per il dopo Zeman. «C’era stata la possibilità, poi si è deciso di puntare su Stroppa, ragazzo che conosco da tanti anni. È un allenatore preparato, sono convinto che possa fare un buon lavoro. Però bisogna continuare con la giusta convinzione. Contro la Samp gara decisiva? Non scherziamo, ci sono tante partite da giocare. Non bisogna mollare». Di certo Marinelli non farà mancare il suo appoggio. La dirigenza si augura di riaverlo in società quando avrà terminato la sua opera con l’Under 21. «Loro stanno lavorando benissimo, confesso che mai negli ultimi anni mi era capitato di essere così vicino al Pescara. Ho un rapporto splendido con il presidente e con tutti i soci. Ho fatto una promessa, nei prossimi mesi vedremo cosa succederà».
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