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Ricorrenza del: 22/10/2012
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STROPPA AMAREGGIATO: UNA SQUADRA SPENTA!
Il Pescara di Stroppa dopo l'amara sconfitta rimediata a Udine, il 21 ottobre 2012, in superiorità numerica, mostra tutti i suoi limiti. La sconfitta senza mordente scopre i nervi di una squadra che dopo il ritorno in serie A stenta a consolidare il rapporto con i tifosi.
Tratto da Il Centro del 22.10.2012 Stroppa amareggiato «Una squadra spenta»
Il tecnico biancazzurro: «Abbiamo giocato bene fino all’espulsione di Danilo ma con l’uomo in più siamo indietreggiati. Weiss? Serve una volontà diversa» Non è soddisfatto dei suoi, Giovanni Stroppa, non può esserlo, anche se salva la prestazione fino all’espulsione di Danilo. Paradossalmente rimanere in 11 contro 10 ha complicato la vita al Pescara, che ha subìto il gol dell’Udinese proprio quando avrebbe potuto provare a fare il colpaccio. «Dopo l’espulsione», dice amareggiato, «invece di tenere il campo ci siamo spenti e abbiamo ripreso a giocare solo dopo il gol dell’Udinese. Dobbiamo assolutamente avere una personalità diversa. Invece siamo mancati nella consapevolezza di poter sfruttare la superiorità numerica». E pensare che anche Stroppa a un certo punto credeva nel colpaccio. «Avevo la sensazione che con le nostre ripartenze e la velocità potevamo fare male all’Udinese. Invece, con l’uomo in più siamo indietreggiati col baricentro e abbiamo lasciato passare l’Udinese. Dopo il gol dell’Udinese siamo tornati propositivi, come dovevamo essere in precedenza». La sensazione è che sia una questione psicologica, e che dopo l’intervallo la squadra non sia uscita dagli spogliatoi con il piglio giusto, anche perché aveva tutto il tempo per giocarsi le sue carte. Il Pescara nella ripresa era in balia dell’Udinese. «Fino all’espulsione di Danilo la squadra ha giocato bene anche nel palleggio, e dava l’impressione di poter far male in qualsiasi momento. Nei primi cinque, dieci minuti della ripresa non abbiamo tenuto il campo, e abbiamo sofferto, dopo lo svantaggio siamo tornati in partita». A quel punto, però, la strada si era complicata non poco e Stroppa ne è cosciente. «La partita si è messa in salita, cercavamo di andare a fare gol, ma senza trovare le soluzioni e gli spazi giusti. Dispiace proprio per questo, perché si poteva fare meglio». Paradossalmente, però, la prestazione generale della squadra non è stata peggiore di molte altre, anzi. «Sono consapevole che abbiamo fatto una buona prestazione», conferma il tecnico, «fino all’espulsione di Danilo eravamo squadra solida, compatta, i ragazzi hanno lavorato insieme, ma purtroppo dopo sono emersi alcuni limiti caratteriali. Non abbiamo capito che con l’uomo in più puoi alzare il baricentro senza rischiare troppo, e questo è stato il nostro grande errore. «Weiss? Per giocare queste partite bisogna essere in 11, serve una volontà diversa». Sul fatto che l’espulsione del difensore dell’Udinese sia stata in ogni caso il fatto che ha cambiato il volto alla gara, è d’accordo anche il patron dell’Udinese, Gianpaolo Pozzo, ma sotto tutto un altro aspetto. «L’espulsione di Danilo ci ha costretti a uno sforzo tremendo. Gli arbitri possono sbagliare e guarda caso sempre a nostro danno. Credo che il rosso sia stato un po’ affrettato. Questa vittoria ci consente di respirare un po’. Il Pescara correva molto e ha mollato un po’ solo nella ripresa».
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