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Ricorrenza del: 18/11/2012
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2012: STROPPA SI DIMETTE
E' arrivato, dopo l'ennesima sconfitta della squadra abruzzese, l'annuncio delle dimissioni del tecnico Giovanni Stroppa, che da parecchie giornate era in bilico. Ha deciso quindi di dimettersi e di non attendere l'esonero, dopo la concitata partita con il Siena, finita 1-0 per i toscani e con il Pescara che ha terminato il match in nove. Ad annunciare le dimissioni è stato il direttore sportivo del club Daniele Delli Carri ai microfoni di Sky Sport.
Sroppa lascia il Pescara dopo il ko col Siena Sebastiani: "Non sentiva più sua la squadra"
Il direttore sportivo Daniele Delli Carri: “Non ce lo aspettavamo, nonostante la sconfitta. Vista la mancanza di stimoli abbiamo accettato le dimissioni. La fiducia del presidente e della società c’è sempre stata, in tutta onestà non abbiamo mai pensa di cambiarlo". Il presidente ai giocatori: "Chi non vuole dare il 130% a gennaio può andarsene" Giovanni Stroppa non è più l’allenatore del Pescara. Il tecnico si è dimesso. Ad ufficializzare la decisione dell’allenatore è stato il direttore sportivo biancazzurro Daniele Delli Carri, parlando prima a Sky e poi ai microfoni di Stadio Sprint su Rai 2. Dimissioni a sorpresa per la società che punta l'indice contro i giocatori: «Stroppa non sentiva più sua la squadra», ha detto il presidente Daniele Sebastiani. «Il futuro lo vedo male perchè da domani si cambia registro: chi non si sente di indossare la maglia del Pescara può dirlo, a gennaio si apre il mercato e può andare via». Le dimissioni. «L’allenatore Giovanni Stroppa ha deciso di dimettersi», ha detto Delli Carri a Sky. «Non ce lo aspettavamo, nonostante la sconfitta. Vista la mancanza di stimoli abbiamo accettato le dimissioni. Non c’è coerenza in questo mondo al di là del calcio, ma qualcuno è abituato a prendersi le sue responsabilità». «Non aspettavo che a fine partita Stroppa mi dicesse di volersi dimettere», ha detto invece il d.s. del Pescara a ’Stadio Sprint’. «Siamo rimasti un pò spiazzati, la fiducia del presidente e della società c’è sempre stata, in tutta onestà non abbiamo mai pensa di cambiarlo». «Ha voluto dare una scossa», ha aggiunto Sebastiani. «Ci credevo e credo molto nel valore di Stroppa, che ha dimostrato di essere un gran signore ma negli spogliatoi i gran signori non stanno bene».
Stroppa non è riuscito a far dimenticare il calcio spumeggiante visto con Zeman ed ha pagato la sua e l'inesperienza di troppi giocatori. Una storia d'amore mai veramente esplosa e finita come peggio non si poteva E' finita a Siena, come peggio non si poteva, l'avventura di Giovanni Stroppa sulla panchina del Pescara. Il tecnico lodigiano, che avrebbe dovuto portare nelle intenzioni della società, e in particolar modo del Presidente Sebastiani, un calcio frizzante, propositivo e che favorisse l'esplosione dei ragazzi più talentuosi presenti nell'organico, i vari Quintero, Weiss, Vukusic, Bjarnason e Cosic, si è arenato sin dalle prime battute.
Partito con un'idea di calcio, il 4-3-3 di Zemaniana memoria, Stroppa si è incartato cambiando troppo spesso sia gli interpreti che il modulo. Al 4-3-3 si è alternato il 4-2-3-1 senza mai dare continuità ad un asse ben definito di calciatori. Nelle ultime tre giornate, infine, i biancazzurri si sono schierati con la difesa a 3. Se con il Parma l'esperimento ha fruttato i 3 punti, con la Juventus e con il Siena la linea è stata disastrosa. Oltre ai troppi e infruttuosi cambiamenti tattici, Stroppa, e forse questa la cosa più grave che gli è stata sempre imputata dai giornali e tifosi, non è riuscito a tirar fuori dai suoi quella cattiveria agonistica, quell'animus pugnandi necessario per poter lottare per un obiettivo difficile come la permanenza in serie A.
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