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Ricorrenza del: 11/01/2013
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CELIK RESTO CON BERGODI
Non mi muovo, voglio restare qui e conquistare la salvezza con questa maglia. Il periodo brutto è passato». Mervan Celik ha cambiato idea, il mal d’Italia è svanito. L’attaccante svedese di origini curde non intende più abbandonare il Belpaese. «Ho un contratto con il Pescara e voglio rispettarlo. Fino a poco tempo fa non ho avuto la possibilità di dare il mio contributo alla squadra e ho pensato di cambiare aria. Non ho scelto Pescara per restare seduto in panchina. Sono giovane e voglio essere un titolare». Già, la panchina: ci si è seduto tante volte Mervan. «Sembrava di essere al circo», questa la frase con cui Stroppa diede il “benvenuto” al 22enne di Goteborg al termine della prima amichevole disputata con il Pescara, in pratica l’annuncio che sarebbero stati tempi duri. Quel giorno lo svedese mostrò un saggio delle sue notevoli qualità tecniche, magari esagerando un po’ con tocchi di fino e virtuosismi. Forse già da quel momento il suo rapporto con l’ex tecnico cominciò ad incrinarsi, tant’è che nelle 13 giornate della precedente gestione l’attaccante venne schierato titolare una sola volta (contro la Lazio) venendo anche sostituito dopo 56’. In totale con Stroppa 151 sono stati i minuti in cui è stato impiegato con una rete realizzata contro la Sampdoria. «Non voglio parlare del vecchio allenatore, non so perché ogni domenica venivo puntualmente escluso; nessuno si è mai degnato di darmi una spiegazione». Il cambio di guida tecnica ha portato una ventata di entusiasmo, ne hanno beneficiato in tanti, ma Celik si è definitivamente sbloccato. Con Cristiano Bergodi ha messo a segno due gol in 240’ e, soprattutto, ha dimostrato uno spirito di adeguamento non indifferente. L’allenatore lo ha piazzato alle spalle della prima punta, libero di svariare nella trequarti avversaria. «In quanto a movimenti non cambia molto rispetto al ruolo che ricopro con la Nazionale. Con Bergodi ho un ottimo rapporto. Lo rispetto perché è una persona diretta, mi spiega, in un mix tra italiano e inglese, quello che devo fare in campo e io cerco di rispettare le consegne. Per ora tutto procede per il verso giusto».
Nel girone di andata la squadra che lo ha impressionato maggiormente è proprio la Fiorentina, battuta dai biancazzurri nell’ultimo turno. «Mi piace da morire il tipo di calcio praticato dai viola, un atteggiamento offensivo e votato allo spettacolo». Celik non ha dubbi quando gli si chiede di indicare il giocatore più forte del campionato italiano. «Senza dubbio Pirlo, un vero campione». Qualche esitazione, invece, ce l’ha nel dire chi sia top player mondiale. «Non so chi scegliere tra Messi e Cristiano Ronaldo». Strano che non abbia nominato Zlatan Ibrahimovic, anche se il suo desiderio è giocare al suo fianco nella Nazionale maggiore. Ora, però, è tempo di proseguire la strada intrapresa, all’orizzonte c’è il match con l’Inter, che all’andata diede una lezione ai biancazzurri. «Andiamo a San Siro per cercare di vincere, io voglio sempre i tre punti, anche se loro, i nerazzurri, sono un’ottima formazione. Beh, forse potremmo accontentarci anche di un punticino».
Se sul campo “Supermervan”, come lo ha ribattezzato qualche tifoso, da qualche settimana ha cominciato a divertire tutti, fuori dal rettangolo verde il suo impegno nello studio dell’italiano è sempre meno assiduo. Dopo qualche lezione presso l’istituto Mecenate, il talento svedese si vede sempre meno tra i banchi. «Non mi piace andare a scuola, preferisco imparare parlando con i miei compagni di squadra». DA iL CENTRO DEL 11.01.2013 |