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Ricorrenza del: 22/01/2013
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D'AGOSTINO ATLETA DI CRISTO
Il 22 gennaio 2013 al centro sportivo Vestina di Montesilvano il Pescara presenta il centrocampista Gaetano D'Agostino giunto nella sessione invernale del calciomercato come rinforzo del Pescara di Bergodi impegnato in serie A. Il calciatore siciliano rilascia un'intervista ai giornalisti presenti: «Sono molto motivato e voglioso di fare bene. Avevo bisogno di altri stimoli sia miei che della squadra. Noi giocatori viviamo sull’entusiasmo e quella di Pescara per me è una grande occasione. A Siena ultimamente le cose non stavano andando benissimo, anche se con Iachini avevo ricominciato a giocare. Prima non lo facevo, ma non per problemi tecnici».
«Ora - ha spiegato il neo biancazzurro - avevo bisogno di una piazza calda con un tifo caldo. Pescara è stata la società che più di altre mi ha cercato. Se ho preso un pò più di tempo, mi scuso, ma era solo perchè dovevo sistemare delle cose col Siena. Ero disposto a venire anche a titolo definitivo, ma in questi quattro mesi farò il massimo, anche in chiave futura per una eventuale conferma. Quando ho saputo di Pescara, non ho avuto dubbi. L’opzione Pescara mi ha subito convinto e se fosse dipeso solo da me sarei arrivato anche il 1 gennaio».
Il primo a parlargli di Pescara fu Giovanni Galeone ai tempi dell’Udinese: Lui era divento grande grazie anche al Pescara e viceversa. A Udine lui mi parlò tantissime volte di Pescara e dell’entusiasmo dei tifosi e della piazza. Sulla sua nuova squadra, D’Agostino, che ha scelto la maglia numero 70, ha detto: «Dobbiamo salvarci. Ho visto la gara col Torino, e anche nella sconfitta la squadra non ha perso però la sua identità. Ho visto poi una grande curva, e questa era un’altra cosa che un pò mi mancava. Il Pescara ha le carte in regola per farcela».
Atleta di Cristo come il suo compagno di squadra Abbruscato e come Legrottaglie, D’Agostino spiega perché «a un certo punto avevo perso un pò la strada, avevo perso un pò di equilibrio. Ci ha pensato Dio a farmi tornare in sella. Tramite Nicola (ndr Legrottaglie) ho conosciuto Gesù. Sono un figlio di Dio, anche se Atleta di Cristo è una etichetta che spiega poco». Nella sua lunga carriera il suo nome è stato accostato anche a grandi squadre, tra cui anche alla Juve: «Rimpianti? Assolutamente no. Se non sono andato in una grande squadra ci sarà anche un motivo. Nel migliore anno di Udine, quando feci undici gol si parlò con insistenza di un interessamento della Juventus e del Real Madrid, ma se non è successo vorrà dire che forse non c’erano le condizioni perchè ciò accadesse. A Udine ho trascorso i quattro anni più belli della mia carriera. Non mi pento di nulla. Anche le stagioni di Firenze e Roma sono state importanti».
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