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Ricorrenza del: 26/01/2013
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2013: DELIO ROSSI RACCONTA SCIBILIA
Rossi, il grande ex col Pescara nel cuore Il tecnico della Samp è stato 2 due stagioni in biancazzurro: «Ho tanti bei ricordi. Addolorato per la morte di Scibilia
L’allenatore gentiluomo. Ovunque sia andato Delio Rossi ha ricevuto elogi, si è guadagnato l’ammirazione di giocatori, dirigenti e tifosi. La sua serietà gli ha permesso di conservare amicizie e legami forti. E così è stato anche a Pescara, città dove ha vissuto due stagioni contrastanti: una piena di luci nel 1996-97, l’altra di delusione nel 2000-01 quando, esonerato e poi richiamato in panchina, non riuscì ad evitare la retrocessione. Un galantuomo che non si è mai sottratto alle responsabilità, nemmeno quando si scagliò contro l’attaccante Liajic per colpirlo dopo che il serbo lo aveva provocato. Della Valle lo mandò via, lui chiese scusa alla città, ai giocatori e ai tifosi, che gli dedicarono uno striscione: “Da mercenari circondato, uomo vero ti sei dimostrato”. Ha salutato tutti portandosi con sé l’affetto dei fiorentini. Dopo quella leggerezza non si è più scomposto, nemmeno di fronte a mille critiche di falsi moralisti. Appunto, un uomo vero, come i due suoi presidenti, Riccardo Garrone e Pietro Scibilia, che in meno di ventiquattro ore se ne sono andati. «Garrone non lo conoscevo bene, dice il tecnico della Sampdoria, che domenica affronterà al Marassi il suo vecchio Pescara, «ma da fuori mi ha dato sempre l’impressione di essere un uomo di grande signorilità, un presidente-papà, e nel calcio ce ne sono pochi come lui. Con la sua morte se ne va un pezzo di storia della Samp, così come la scomparsa di Scibilia porta via una parte calcio pescarese. In questi anni ho conservato un ottimo rapporto con lui e con Antonio Oliveri. Il patron mi trattava come un componente della sua famiglia. Una persona taciturna, che quando era necessario diventava schietta. Spesso mi convocava nella sua industria olearia, sapete quante volte l’ho trovato sporco d’olio intento a lavorare? Questi episodi sono l’emblema dei suoi sacrifici. Da tanti anni alleno in serie A, il merito è suo che mi ha affidato la panchina del Pescara. Peccato non aver vinto il campionato nel ’97, eravamo partiti per salvarci, ma se avessimo integrato la rosa ce l’avremmo fatta. Ho un bel ricordo di Pescara». E pensare che Rossi sarebbe potuto tornare quando Zeman decise di accettare l’offerta della Roma. Lui smentisce. «Nessuna trattativa con il Pescara, ma solo qualche timido approccio».
tratto da "Il Centro" del 26.01.2013 |