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Ricorrenza del: 27/01/2013
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IL PESCARA PRENDE 6 GOL DALLA SAMP E SI SCATENA IL FINIMONDO
Sguardi bassi, rabbia mista a delusione. E' quanto si legge non solo sulle facce dei tifosi, che hanno atteso la squadra all'aeroporto dopo la batosta doriana, ma anche su quelle dei dirigenti“ Tutti in ritiro fino alla partita con il Bologna, che a questo punto diventa cruciale per il proseguo di campionato del Delfino. E' quanto deciso dalla società biancazzurra dopo la cocente sconfitta per 6-0 con la Sampdoria. Ieri, al ritorno da Genova, all'aeroporto di Pescara, alcuni ultras hanno atteso il ritorno dei giocatori e dei dirigenti, con i quali si sono anche fermati a parlare. Stessa accoglienza davanti allo Stadio Adriatico, dove i giocatori avevano lasciato le auto e dove alle 21 il pullman proveniente dall'aeroporto si è fermato. Qui alcuni giocatori hanno dialogato con la tifoseria, inferocita per la prestazione del Delfino, umiliato da una diretta concorrente per la salvezza. E intanto Sebastiani non risparmia critiche ed attacchi, chiedendo massimo impegno e rispetto. "Chi non se la sente può andarsene".
Pescara, Terlizzi ai margini e verso lo Spezia "Non capisco cosa abbia fatto, pago per tutti" Il difensore biancazzurro, messo fuori rosa dopo la batosta con la Sampdoria, sta per lasciare l'Abruzzo «Ho detto al direttore sportivo Daniele Delli Carri che non vado via. Non so se ho richieste e con il Pescara ho ancora un anno e mezzo di contratto. Sono un professionista, mi alleno e, se rimango qui, darò sempre il massimo». Ha detto ieri il 33enne Terlizzi. «Se devo andare via, la società mi dice dove devo andare, mi spiega le ragioni e poi vedremo se la destinazione mi va bene». Al difensore non è piaciuta la posizione presa dal club, che lo ha lasciato ai margini della squadra dopo la sconfitta di Marassi, come se fosse l’unico un capro espiatorio. «E' assurdo perchè quando si perde lo si fa in 20 e non esiste che uno solo paga per tutti». Mercato caldo per lui? «Due settimane fa ero richiesto da alcune squadre e la società mi reputò incedibile. Adesso è cambiato tutto dal giorno alla notte senza spiegarmi cosa sia successo. È stata una cosa che non mi sarei mai aspettato, perchè altrimenti domenica sera non sarei andato a parlare con i tifosi per cercare di chiarirmi con loro. A Genova abbiamo fatto una brutta figura tutti e non solo io». E ancora, «Non mi hanno spiegato i motivi di questa decisione, dovete chiedere alla società. Non ho mai avuto problemi con nessuno e voglio dare ancora tanto a questa maglia. Mi spiace per la situazione che si è creata”.
La voce si era sparsa già dopo il triplice fischio di Marassi: la tifoseria biancazzurra, almeno gli “irriducibili”, l’aveva presa molto, molto male la batosta rimediata dal Pescara a Genova. L’irritazione, la rabbia, nasce dalla mancanza totale di voglia di lottare da parte di giocatori biancazzurri. Così la voce che si era sparsa, cioè di una contestazione ai giocatori, ma anche ai dirigenti, si è tramutata in realtà. L’allarme aveva costretto le autorità pescaresi a spiegare le forze dell’ordine per blindare l’aeroporto Liberi e lo stadio Adriatico-Cornacchia. Così è stato. I giocatori biancazzurri sono sbarcati al Liberi intorno alle 20.30 e lì sono saliti sul pullman diretti verso lo stadio, dove avevano lasciato le auto. Davanti all’aeroporto c’è stato un incontro ravvicinato tra alcuni tifosi e i dirigenti del Pescara. I tifosi hanno detto di non essere più disposti a fare figuracce del genere e soprattutto a non diventare gli zimbelli delle tifoserie. I tifosi hanno chiesto ai dirigenti immediati rinforzi, ma di qualità, di categoria, a cominciare da un attaccante che faccia gol. Davanti allo stadio, invece, intorno alle 20.55, quando è arrivato il torpedone con i giocatori del Pescara, c’era una sessantina di tifosi urlanti ad aspettare la squadra. Il più bersagliato è stato Terlizzi. Insulti pesanti, fino a quando alcuni giocatori si sono fermati a colloquiare con i tifosi, per analizzare il momento negativo della squadra. I supporters hanno preteso maggiore impegno e attaccamento alla maglia e i calciatori hanno dato la loro parola. Certo, comunque, è che già da domenica, in casa con il Bologna, i biancazzurri giocheranno con una enorme pressione che non dà serenità. I giocatori del Pescara sono stati “costretti a parlare con i tifosi, ma a Marassi, dopo la batosta, hanno dribblato la sala stampa. L’unico a fermarsi è stato il centrocampista Gaetano D’Agostino, che aveva immaginato un debutto diverso. «Dimentichiamo in fretta questa giornata, abbiamo perso nettamente e non ci sono alibi per giustificare una prestazione del genere. Chiedo scusa ai tifosi, non meritavano uno spettacolo simile». Il regista siciliano, classe 1982, pensa che la scelta della società di mandare tutti in ritiro possa portare benefici. «Mi sento respopnsabile perché persone della mia esperienza devono insegnare ai giovani. Il ritiro ci servirà per guardarci in faccia e capire cosa vogliamo fare». Tutt’altra atmosfera nello spogliatoio della Sampdoria, il più entusiasta è chiaramente Mauro Icardi: «Sono felicissimo, non mi era mai capitato di fare quattro gol». E l’attaccante argentino si gode le carezze di Prandelli, che lo vorrebbe nella Nazionale italiana.
Pescara, sale la tensione tra giocatori e tifosi: Blasi prima sfiora la rissa, poi si scusa Squadra in ritiro nelle Marche ma i sei gol presi dalla Sampdoria pesano ancora. E tra ultrà e calciatori è scontro: in aeroporto al rientro da Genova sfiorata la rissa tra Blasi e un tifoso. Il centrocampista si scusa con una lettera air tifosi: "Ho alzato la voce, ero deluso per non aver onorato la maglia. Mai mi sognerei di mancare di rispetto a qualcuno, figuriamoci a un tifoso che quotidianamente fa sacrifici per seguire la propria squadra". Ecco le immagini dello scontro con i tifosi
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