Ricorrenza del: 04/02/2014

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2014: LA SEDE PASSA IN VIA PAOLUCCI

Elegante, confortevole e accogliente. La nuova casa del Pescara, inaugurata ieri in via Paolucci, è il teatro giusto per presentare i nuovi acquisti. All'ingresso c’è una gigantografia di Vincenzo Zucchini, capitano indimenticabile, in campo durante la storica promozione in serie A. Lungo il corridoio, oltre cinquanta fotografie che raccontano i momenti più toccanti della storia del Delfino. «Riportare la sede nel cuore della città», ha detto l'ad Danilo Iannascoli, «è un modo per stare più vicini ai tifosi e per sentire il loro calore».

Una maxi-presentazione che ha reso il pomeriggio interessante. Tocca all’ultimo arrivato rompere il ghiaccio: Mamadou Samassa. Il franco- maliano si è subito ambientato. «Le prime sensazioni sono molto positive», ha detto l’ex del Chievo, «questa società mi ha accolto con affetto, spero di ripagarla sul campo». Samassa illustra le sue caratteristiche. «Mi piace muovermi su tutto il fronte di attacco, ricevere il pallone tra i piedi e scambiarlo con i compagni. È chiaro che il mio obiettivo è quello di realizzare tanti gol». Il prossimo 1 maggio compirà 28 anni. Dopo l’infelice esperienza nel Chievo (solo 9 presenze l’anno scorso), Samassa non può fallire. «È una sfida importante, cercherò di sfruttarla». Si ispira a Drogba, ma adora Totti. «E’ il migliore, non riuscirò mai a diventare come lui».

Tra le new-entry c’è chi si è già messo in evidenza: Andrea Bovo, in campo nella ripresa contro il Trapani. «Speravo di partire con una vittoria, però è stato emozionante vedere il pubblico applaudire alla fine i nostri sforzi». Il centrocampista ha lasciato il ricco e ambizioso Spezia per sposare il progetto-Pescara. «Non ho alcun rimpianto. Sono venuto in un club che è appena retrocesso dalla serie A e non ha alcuna voglia di restare a lungo in questa categoria». Abile negli inserimenti, Bovo è una mezz’ala dinamica che fa dell’aggressività la sua arma principale. «Nasco come interno e negli ultimi anni, giocando a due in mediana, sono migliorato nella fase di costruzione». Gianluca Caprari è un volto noto. Tornato dopo sei mesi di panchina nella Roma, indica la strada per mettersi alle spalle il periodo buio. Intanto, un aspetto positivo c’è: gennaio è alle spalle. «Sembra che sia un mese stregato per il Pescara. Con Zeman c’è stata una flessione, l’anno scorso è iniziato il declino e ora due sconfitte in altrettante partite. Mi auguro che la stagione si concluda come quella del 2012». Il ventenne romano non ha notato molte differenza tra Zeman e Marino. «I movimenti offensivi sono simili. Anche con Marino gli esterni di attacco hanno la possibilità di mettersi in evidenza». Un altro ritorno è quello di Federico Di Francesco. L’anno scorso aveva esordito in serie A con Christian Bucchi che alla fine del campionato lo ha voluto a Gubbio. L’esonero dell’ex tecnico del Pescara ha spianato la strada al ritorno in Abruzzo del figlio d’arte. «Torno a casa con la voglia di proseguire il mio percorso di crescita. Non me l’aspettavo, è successo tutto l’ultimo giorno». L’anno scorso, Simone Salviato ha conquistato la A con il Livorno. Arriva dal Novara ed ora sogna il bis. «Sansovini mi ha detto: “Ti faccio io le valigie, se potessi verrei con te. A Pescara ti troverai benissimo”. Dopo quelle parole non ho avuto dubbi. Abbiamo tutto per conquistare la promozione». Infine, due giovanissimi: il centrocampista Hrvoje Milicevic e il portiere Tomas Svedkauskas. «Pescara è la mia grande chance», ha detto l’under 21 croato, «spero di sfruttarla al massimo». Svedkauskas, estremo difensore dell’under 21 lituana, si ispira a Casillas, ma il suo giudizio su Belardi e Pelizzoli è lusinghiero. «Sono forti, basta vedere la loro carriera: con loro potrò crescere molto».
tratto da il centro del 5/02/2014