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Ricorrenza del: 29/04/2014
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COSMI: BASTA CRITICHE CHIEDO RISPETTO
Furia, amarezza, sfida, orgoglio e determinazione. C’è un po’ di tutto nello show di Serse Cosmi. L’allenatore del Pescara sfoggia un lungo monologo in una conferenza stampa che si è protratta per ben 53 minuti. Un intervento deciso per tutelare la sua immagine e quella dei suoi collaboratori. I giudizi della stampa gli hanno fatto male, così come le voci che riguardano il futuro. Il fatto che sia uscito di nuovo il nome di Zdenek Zeman, come probabile allenatore del prossimo anno, ha fatto il resto. «Io ho rispettato tutti», attacca Cosmi, «ma non ho ricevuto lo stesso trattamento. Questo non significa che non accetto le critiche, un allenatore che non le sopporta non può fare questo mestiere. Ho sempre avuto tanta umiltà, però ora non mi sta più bene. Devo difendere la professionalità mia e dello staff che lavora con me. Non siamo venuti da mercenari e non abbiamo fatto proclami» .
L’avventura si sta rivelando più tortuosa del previsto. «Ho accettato la proposta del Pescara e se tornassi indietro rifarei la stessa scelta. Le prime 5 partite hanno illuso tutti, poi sono arrivate le altre 5… Ho sempre cercato di dirvi la verità, facendo anche delle battute che oggi non rifarei perché hanno urtato la suscettibilità di qualcuno. Un aspetto però deve essere chiaro: qui non mi ha portato la piena del fiume. Ho alle mie spalle una storia di successi e di insuccessi, sono qui soprattutto perché le mie squadre hanno sempre espresso dei valori di forza e coraggio. Ecco allora che non posso aprire i giornali e leggere il de profundis. Nessuno dice che mancano 6 partite, non 1 o 2, e io prometto di dare tutto fino all’ultimo secondo».
L'attacco ai giornalisti prosegue e Cosmi approfondisce il concetto. «Se devo essere considerato un incapace o uno che sbaglia i ruoli dei giocatori non ci sto. Dobbiamo essere onesti tutti, compresa la stampa che indirizza l’opinione pubblica. Mi si chiede di parlare delle partite quando invece si pensa al futuro. Nel momento in cui un calciatore legge che l’attuale tecnico non ci sarà l’anno prossimo, gli si danno ulteriori giustificazioni. E comunque non si vendono più giornali scrivendo quelle cose. Se si vuole fare fronte unico, sempre rispettando i ruoli, è bene, altrimenti liberi tutti. Il presente e il futuro del Pescara sono i 18 punti a disposizione».
Cosmi ci crede ancora e non si sente di passaggio. «Altro che traghettatore, sembra che io sia qui per caso, ma io non ho bisogno di allenare queste 6 partite. Voi prendete in considerazione soltanto l’opinione della società, però io ho una carriera che mi permette di poter decidere se restare o meno, anche vincendo le prossime sei gare. Nessuno si chiede cosa pensa il sottoscritto. Se gli argomenti sono questi non parlo più, andate a discutere con il futuro». I titoli su Zeman hanno influito sul suo umore, ma c’è dell’altro, ad esempio il l’atmosfera surreale in cui si è giocato contro il Novara. «Ho letto solo che la squadra è uscita tra i fischi, invece ha subito insulti sin dall’inizio, legittimi o meno, non spetta a me dirlo. Abbiamo dato un grande assist agli avversari che non hanno fatto un tiro in porta: se avessi messo il mio cappellino al posto di Pelizzoli sarebbe finita lo stesso 0-0. Aglietti ha detto che il Novara ha avuto le occasioni migliori? Se fossi stato un giornalista, mi sarei alzato e me ne sarei andato. Inoltre, i rigori negati: in questo clima gli arbitri vengono a Pescara e fanno i padroni».
La chiusura è dedicata ai problemi da risolvere. «Poche volte mi era capitato di non dormire per individuare le possibili soluzioni. In campo la circolazione della palla è lenta: è strano, in allenamento i ragazzi lavorano con un’intensità pazzesca. Dobbiamo uscire fuori da questa situazione che sta diventando un vero e proprio rompicapo».
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