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Ricorrenza del: 07/05/2014
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I RANGERS CONTRO I CALCIATORI
Dopo la sconfitta a Carpi del 3 maggio 2014 il Pescara abbandona ogni speranza di Play Off.
Niente contestazione durante la gara chiave col Siena, ma il rapporto tra i giocatori e gli ultras si è definitivamente rotto. I Rangers Pescara "caricano" a testa bassa la squadra che, a cinque giornate dalla fine, rischia di rimanere invischiata nella zona play out. Una situazione "tragica e drammatica" di cui, secondo i tifosi organizzati, i responsabili sono i giocatori, definiti "mercenari senza dignità e senza un briciolo di amore per la maglia". E questo nonostante la squadra in estate fosse "seriamente candidate alla promozione, una squadra che avrebbe recitato una parte da protagonista assoluta".
Una rottura totale, dunque, tra la curva nord e i giocatori che però non porterà a uno sciopero del tifo. "Dobbiamo mettere da parte il rancore, la rabbia e tenerci stretta questa serie B", scrivono i Rangers, "mantenere alto il nome di PESCARA, perché la serie B è un patrimonio che non appartiene né a loro né alla società di turno, ma è dell'intera città e dell'intera tifoseria". Per questo scrivono: "Abbiamo deciso di tifare: chi sabato verrà in Curva Nord sa già quale sarà il suo compito".
Ecco il comunicato integrale:
«Siamo arrivati all'assurdo, al paradosso; 9 mesi fa eravamo 2000 in una piazza perché sarebbe stato l'anno della risalita, del riscatto. Alla fine del mercato di agosto infatti sia i tifosi biancazzurri che gli addetti ai lavori descrivevano la Pescara Calcio come una delle squadre seriamente candidate alla promozione, una squadra che avrebbe recitato una parte da protagonista assoluta... invece oggi ci ritroviamo a cinque giornate dalla fine a dover lottare per la salvezza, per mantenere una categoria che, ripetiamo, A DETTA DI TUTTI, ci doveva vedere soltanto di passaggio.
Ed è proprio per questi motivi che il nostro pensiero e la nostra opinione su quei 20 mercenari che indossano indegnamente la nostra maglia e i nostri colori, rimane e rimarrà la stessa.
Ma oggi dobbiamo mettere da parte il rancore, la rabbia e tenerci stretta questa serie B, mantenere alto il nome di PESCARA, perché la serie B è un patrimonio che non appartiene né a loro né alla società di turno, ma è dell'intera città e dell'intera tifoseria. In occasione della partita con il Siena tiferemo per tutti e 90 i minuti, e tiferemo soltanto affinché questa stagione non diventi improvvisamente TRAGICA E DRAMMATICA da un punto di vista sportivo, tenendo bene a mente che tutti coloro che durante questi mesi si sono dimostrate persone senza palle, senza dignità e senza un briciolo di amore per la maglia che indossano e rispetto per una tifoseria che li ha sempre sostenuti , DEVONO ANDARE IMMEDIATAMENTE VIA APPENA RAGGIUNTO L'OBBIETTIVO MINIMO.
Proprio per questo invitiamo tutti quelli che ci credono davvero e che hanno a cuore i colori di questa città, a riempire la curva in occasione della partita di sabato, per sostenere con rabbia i NOSTRI colori, per conquistare quei punti che ci servono per la salvezza e poter ripartire per la prossima stagione. Abbiamo deciso di tifare: chi sabato verrà in Curva Nord sa già quale sarà il suo compito; SA GIA' DA OGGI CHE SABATO DOVRA' VENIRE SOLO E SOLTANTO PER FAR SI CHE LA NORD SIA ANCORA UNA VOLTA IL DODICESIMO UOMO IN CAMPO!!!»
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