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Ricorrenza del: 08/11/2014
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2014: MANIERO SALVA BARONI
L'8 novembre 2014 il Pescara di Baroni vince 3 a 1 a Brescia ribaltando il risultato.
Il grande escluso salva Baroni. Due gol, il secondo da bomber vero, la corsa verso l’allenatore e l’abbraccio per fargli capire: “Io ci sono e sono dalla tua parte”. Riccardo Maniero ridà il sorriso al Pescara e a Marco Baroni che, vincendo a Brescia, dopo tre sconfitte e un pareggio, salva la panchina. L’attaccante biancazzurro è entrato nella ripresa e ha cambiato il volto alla partita. Fuori a sorpresa dalle scelte iniziali, il numero 19 con una doppietta ha steso il Brescia consegnando al Pescara una vittoria pesantissima. Lui e Melchiorri i migliori, con l’ex Padova che ha riacciuffato la partita con la rete del pareggio, conquistandosi anche il rigore, trasformato poi da Maniero, che ha permesso ai biancazzurri di rimettere il naso avanti. Baroni, dunque, con il rotondo 3-1, salva la panchina e scaccia via i fantasmi di Nicola e Calori, quest’ultimo ieri presente sugli spalti dello stadio Rigamonti. Una gara dai due volti. Primo tempo imbarazzante, mentre nella ripresa si è visto, almeno per 35’, un Pescara coraggioso e gagliardo, che ha approfittato della stanchezza del Brescia punendolo al primo errore. Certo, non è una rondine che fa primavera, visto che sul piano della manovra il Delfino ha ancora tanto da lavorare, ma almeno arriva una boccata d’ossigeno importantissima calcolando la classifica e le pressioni. Baroni cambia di nuovo formazione (la tredicesima) e anche modulo, ma stavolta sorprende tutti. Il tecnico fiorentino non adotta il 4-3-1-2 ma l’inedito 4-4-2, con Pasquato e Melchiorri in avanti. Maniero è il grande escluso. Il Pescara parte forte e, dopo tre minuti, sfiora il gol con Zuparic, che per un soffio non corregge a rete un calcio di punizione battuto da Pasquato. Attento anche in difesa dove cerca di chiudere tutti gli spazi. Il tutto però dura una decina di minuti. Arriva il gol del Brescia con Benali, tenuto in gioco da un distratto Grillo, e comincia l’incubo biancazzurro. La squadra di Baroni perde coraggio e quelle poche certezze. L’anarchia tattica comincia a venir fuori, i due attaccanti sono soli e non c’è gioco. La difesa fa una fatica immane ogni qual volta il Brescia pigia il piede sull’acceleratore. Il Pescara punta tutto sulle giocate individuali di Pasquato e Melchiorri, con quest’ultimo che sfiora il gol in un paio di occasioni. Sembra tutto perduto e il futuro di Baroni segnato. Sembra, ma non è. Nell’intervallo, dentro Maniero al posto di un discreto Pasquato e soprattutto fuori il mediocre Bjarnason, avulso dal gioco. Entra Politano e si torna al 4-3-3- Il Pescara prende coraggio e comincia pian piano a studiare l’avversario che, con superficialità, gestisce il vantaggio. Ci pensa Melchiorri a far saltare i piani di Ivo Iaconi, che contro i biancazzurri in carriera non aveva mai perso. L’attaccante marchigiano sfrutta al meglio un cross di Grillo e trafigge Minelli, al 32’, confermando il buon feeling con l’erba del Rigamonti visto che anche nella passata stagione con il Padova aveva punito le Rondinelle. Passano 7’ ed è lo stesso Melchiorri che di mestiere conquista un calcio di rigore. Sul dischetto va Maniero, che segna e va ad abbracciare l’allenatore. Il grande escluso, però, non si ferma qui e in pieno recupero realizza il terzo gol con un coraggioso “cucchiaio”. Baroni tira un sospiro di sollievo, che diventa ancor più profondo quando sente il fischio finale di Pezzutto. La sua panchina è salva. Domenica all’Adriatico arriva la capolista Frosinone. Esame terribile da superare, calcolando le assenze dei giocatori che andranno in nazionali.
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