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Ricorrenza del: 27/02/2017
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2017: MUORE ENRICO ALBERTI
Il mondo del calcio pescarese piange la scomparsa a 72 anni di Enrico Alberti. A Pescara dal 1984 al 1989, prima con Catuzzi allenatore e poi con Giovanni Galeone in panchina. Alberti è stato fra gli artefici della promozione del Pescara in serie A nel torneo 1986-1987. Molti ricorderanno che nella gara promozione dei biancazzurri ad Arezzo, il 14 giugno del 1987, evitò l’invasione di campo dei tifosi abruzzesi
PESCARA. Lutto nel mondo del calcio pescarese: è morto, questa mattina presto, Enrico Alberti, ex direttore sportivo del Pescara durante la presidenza di Pietro Scibillia. Alberti, nato a Bergamo il 29 gennaio del 1944, aveva 73 anni. Lascia la moglie Drusian e due figli, Alessandro, agente Fifa, e Mario. Da calciatore, Alberti iniziò nelle giovanili del Milan con Liedholm allenatore. Centrocampista e libero dai piedi buoni, aveva disputato il suo primo campionato in serie C nel 63-64 con il Chieti guidato da Tom Rosati che perse la promozione in B all'ultima giornata. Proprio con Rosati, due anni dopo, conquistò la serie cadetta con la maglia della Salernitana. Ha chiuso la carriera a Treviso con Radice e da lì è partito come direttore sportivo. Sette anni, prima di passare al Padova, al Pescara dall'84 all'89, prima con Catuzzi e poi con Galeone: c'è anche la sua mano nella fantastica stagione '86-'87 che portò i biancazzurri in A. Dopo brevi esperienze a Salerno e a Venezia, il passaggio al Bari dove rimase per 15 anni collaborando con la famiglia Matarrese, senza però mai lasciare Pescara, la sua città d'adozione
Salerno. Una bruttissima notizia ha svegliato questa mattina i tifosi granata. E' morto Enrico Alberti, ex calciatore della Salernitana ai tempi di Pierino Prati e direttore sportivo che, negli anni Ottanta, ebbe il merito di portare a Salerno un fuoriclasse assoluto come Agostino Di Bartolomei, determinante per la vittoria del campionato con Ansaloni. "Grande calciatore, grande uomo, persona che ha fatto il calcio vero! Riposa in pace caro zio Enrico e grazie per ciò che mi hai trasmesso e gli insegnamenti che mi hai dato" il ricordo su facebook del nipote Mirko Cantarella, giornalista e procuratore sportivo. Sul web tanti tifosi hanno chiesto alla Salernitana di scendere in campo con il lutto al braccio domani sera per onorare la memoria di chi ha scritto importanti pagini della storia granata.
Il mondo del calcio pescarese e nazionale piange la morte, la scorsa notte, di Enrico Alberti. 72 anni, Alberti per quindici è stato direttore sportivo del Bari e per sette stagioni direttore sportivo del Pescara dove ha scritto pagine importanti del calcio biancazzurro. Ex calciatore, ha indossato fra l’altro le maglie di Chieti, Salernitana e Treviso. Da direttore sportivo la sua lunga carriera è vissuta soprattutto fra la Puglia e l’Abruzzo. Al Pescara è stato dal 1984 al 1989, prima con Catuzzi allenatore e poi con Giovanni Galeone in panchina. Alberti è stato fra gli artefici della promozione del Pescara in serie A nel torneo 1986-1987. Molti ricorderanno che nella gara promozione dei biancazzurri ad Arezzo, il 14 giugno del 1987, evitò l’invasione di campo dei tifosi abruzzesi. Tre lustri poi al Bari, al fianco del dg Regalia, senza però mai lasciare Pescara che era diventata di fatto la sua città d’adozione, e dove vive e risiede il figlio Alessandro, agente Fifa.
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