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Cognome: Cesaretti
Nome: Alessandro
classe: 1968
Nazione:
Stagione: 2003-2004 Categoria: Serie B
Ruolo: Portiere Presenze: 4 Reti: 0
Stagioni nel Pescara Calcio
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Dettagli:
Alessandro Cesaretti Nato a ROMA - 7/11/1968 ruolo Portiere Altezza 188 Cm x 80 Kg
Dopo aver giocato con numerose squadre in serie minori, la sua carriera si conclude con l'esordio in Serie A, il 27 maggio 2007 in Roma-Messina (4-3), in cui giocò da titolare e parò un rigore a Francesco Totti.
È il secondo esordiente più vecchio nella storia dell'intera Serie A, avendo esordito a 38 anni e 6 mesi; in questa speciale classifica Cesaretti è preceduto soltanto dal brasiliano Amilcar Barbuy, allenatore della Lazio che nel dicembre del 1931 scese in campo (anch'egli una sola volta) come giocatore nella partita contro il Bari a 38 anni e 7 mesi
Carriera Calciatore Club Stag Cat. Pres Gol Messina 2006-2007 (A) 1 0 Bellinzona 2005-2006 7 0 Bellinzona 2004-2005 22 0 Pescara 2003-2004 4 0 Messina 2002-2003 2 0 Crotone 2001-2002 15 0 Crotone 2000-2001 30 0 Monza 2000-2001 0 0 Bellinzona 1999-2000 11 0 Monza 1999-2000 5 0 Treviso 1998-1999 35 0 Ancona 1997-1998 32 0 Ancona 1996-1997 33 0 Avezzano 1995-1996 5 0 Vastese 1994-1995 33 0 Reggiana 1993-1994 (A) 0 0 Giarre 1993-1994 7 0 Reggiana 1992-1993 0 0 Chievo 1992-1993 5 0 Pro Sesto 1991-1992 21 0 Trento 1989-1990 11 0 Reggiana 1988-1989 1 0 Reggiana 1987-1988 12 0
Esordio in serie A 27/5/2007, ROMA-MESSINA 4-3 1p Gazzetta della Sport Messina: esordio in A a 39 anni per Cesaretti Alessandro Cesaretti esordira` domenica in serie A alla veneranda eta` di 39 anni. L`estremo difensore, un onesto passato tra le fila del Bellinzona, Pescara, Crotone, Martina, Ancona e Reggiana, coronera` cosi` all``Olimpico` di Roma il suo sogno personale di giocare una partita in serie A.
dal il centro del 24 marzo 2004 E' l'uomo nuovo del Pescara, anzi il più vecchio. Alessandro Cesaretti, professione portiere, ha debuttato domenica scorsa. A Salerno, in una partita importantissima in chiave-salvezza, è riuscito a trascinare i biancazzurri fino all'insperata vittoria. La prima stagionale in trasferta. Cesaretti l'esordiente. Cesaretti l'ex disoccupato. Il 36enne Cesaretti che ne ha viste tante e subite troppe da potersi permettere di prendere il calcio con strafottente distacco. Al termine di un sereno martedì di allenamento, il portiere di Tor Pignattara si racconta con il sorriso sulle labbra. «Io parlo, voi scrivete. Ma scrivete solo quello che si può scrivere». Il giro di parole, in puro romanesco, serve a creare il giusto clima tra intervistato e intervistatori. «Sono romano, di Tor Pignattara, una borgata popolare. Da piccolo tifavo... Mi hanno detto che a Pescara era meglio non farne parola, ma visto che ci siamo confesso che ero laziale. Ma poi sono diventato calciatore e ho cominciato ad avere a cuore solo le squadre con cui giocavo». Carattere esuberante, la battuta sempre pronta, la faccia di bronzo. «Studi pochi. Esperienza di vita abbastanza», dice ancora Cesaretti mentre fuma una sigaretta e annuncia un sigaro per rendere rilassante la serata. «Potevo fare di più in carriera, ma quando uno ha un bel lavoro, gode di buona salute, vive felice con una moglie e due figli mica si può lamentare. E io non mi lamento. Sono fatalista. Se è andata così, vuol dire che così doveva andare. Ora sono qui e ci tengo a fare bene». E' stato ingaggiato subito dopo l'infortunio di Santarelli. «Non mi era mai capitato di trovare una sistemazione grazie alle disgrazie di un collega. Semmai, sono stati i miei infortuni a creare qualche posto di lavoro. Mi spiace che sia andata così. Però, non potevo farmi sfuggire una piazza importante come Pescara». Da portiere di riserva a portiere titolare. Metamorfosi di primavera. Infatti, domenica scorsa era il 21 marzo. «Ho saputo solo all'ultimo momento che avrei giocato, giuro. E chi poteva pensarci, dopo che nell'allenamento di rifinitura ero stato messo a marcare Caccavale? All'Arechi, contro la Salernitana, sono riuscito a prendere la prima palla, la più importante per il morale. La parata sul calcio di punizione di Di Vicino ha fatto in modo che mi galvanizzassi. Negli occhi dei compagni, quando siamo scesi in campo, vedevo un po' di smarrimento: una cosa normale dopo una sconfitta casalinga e una serie di risultati poco brillanti. Contro il Messina, sabato sera, quegli stessi occhi dovranno emanare un'altra luce. Ci mancano 12 partite alla fine del campionato e dovremo affrontarle con l'obbligo di raccogliere il più possibile. Punti, punti, punti. Non conta quello che fanno le altre pericolanti. Dobbiamo pensare solo a noi stessi». Il Messina è il suo recente passato. «Non servono giri di parole: il Messina va a duemila e ha una società potente. Punto. Parliamo delle qualità della squadra di Mutti. Segna in continuazione, anche con i centrocampisti e i difensori. Quanti ne ha fatti Parisi? Dodici, compresi 6 rigori. Ha un tiro impressionante. A Messina ho vissuto bene e sono diventato amico di Storari, il portiere titolare». Dal 1986, anno in cui ha fatto l'apparizione sugli almanacchi specializzati, ad oggi, Cesaretti è stato tesserato con 14 società: Roma, Reggiana, Trento, Pro Sesto, Chievo, Giarre, Vastese, Avezzano, Ancona, Treviso, Monza, Crotone, Messina e Pescara. Dal profondo sud al ricco nord, dalla provincia alla capitale. Duecentocinquantuno presenze tra i pro. «Ho lottato per la promozione, ma soprattutto per la salvezza. So bene cosa occorre per centrare l'obiettivo della permanenza tra i cadetti: equilibrio, furbizia, determinazione e un pizzico di fortuna».
Aggiornato al:
11/11/2016
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