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Cognome: Di Fabio
Nome: Guido
classe: 1965
Nazione:
Stagione: 2001-2002 Categoria: Serie C1 B
Ruolo: Difensore Presenze: 16 Reti: 2
Stagioni nel Pescara Calcio
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Dettagli:
Club Year Games Goals Shirt Nr Chieti 2003-2004 27 0 ? Pescara 2002-2003 27 1 ? Fermana 2001-2002 16 0 ? Pescara 2001-2002 16 2 ? Fermana 2000-2001 31 3 ? Fermana 1999-2000 35 2 ? Fermana 1998-1999 31 1 ? Fermana 1997-1998 31 0 ? Castel di Sangro 1996-1997 32 1 ? Fermana 1995-1996 30 1 ? Siena 1994-1995 29 1 ? Siena 1993-1994 33 1 ? Casertana 1992-1993 29 1 ? Piacenza 1991-1992 31 1 ? Piacenza 1990-1991 33 0 ? Messina 1989-1990 35 0 ? Messina 1988-1989 36 0 ? Parma 1987-1988 0 0 ? Messina 1987-1988 28 2 ? Sambenedettese 1986-1987 38 0 ? Sambenedettese 1985-1986 31 1 ? Sambenedettese 1984-1985 13 1 ? Sambenedettese 1983-1984 18 0 ? Giulianova 1982-1983 32 7 ? Giulianova 1981-1982 13 0 ?
6 febbraio 2002 Pubblicato nell'edizione del 6 febbraio 2002 LARGO... AI VECCHI Di Fabio, è una grande passione La serie C è diventata il campionato dei giovani: per farli crescere, occorrono però accanto a loro giocatori esperti. Andiamo a conoscere quelli più importanti: questa volta tocca a Guido Di Fabio (Pescara) L' importante è ritagliare più tempo possibile per il vento della propria passione. Guido Di Fabio, 36 anni, cardine del centrocampo del Pescara, era un ragazzino attentissimo in classe per allungarsi le partite del pomeriggio. «Sin dalle elementari seguivo bene tutte le spiegazioni, così i compiti in pratica li facevo a scuola e quando tornavo a casa potevo andarmene a giocare a pallone». Vent' anni fa, l' esordio in C1 col Giulianova di Giorgini, stagione 1981-82. «Giocavo da mezzapunta. Il libero era Ivo Iaconi, il mio tecnico attuale». A 19 anni il salto in B, con la Sambenedettese: «Lì conobbi Gigi Cagni, che mi fece capire l' importanza di sentirsi responsabilizzati. Poi, ho ritrovato anche lui da allenatore, a Piacenza». Nel 1987 al Parma, dove era appena arrivato Zeman: «Un precampionato da favola. Vincemmo con il Real Madrid, entrai nel secondo tempo. Poi ricordo un gol nella vittoria contro la Roma. E il primo posto nel girone di coppa Italia, superando il Milan. All' inizio del campionato passai però al Messina, dove mi voleva Scoglio. Lì incontrai Schillaci, un grande. Prima della partita Scoglio parlava ai 10 che dovevano giocare. Non chiamava Schillaci. Perché? Diceva che era inutile, tanto Schillaci alla fine in campo faceva quello che voleva». L' anno dopo in giallorosso arrivò Zeman: «Volle a tutti i costi tenermi a Messina». Nel 1990 a Piacenza per seguire Cagni: subito promozione in serie B. Gli anni passavano veloci. «Dopo tre stagioni di C1, una con la Casertana e due col Siena, dove nel 1994 ci salvammo con un mio gol nella vittoria con l' Atletico Leonzio, andai alla Fermana per avvicinarmi a casa». E tornò nel suo paese, a Martinsicuro (Teramo) nella palazzina della sua infanzia, dove vive tuttora. Al piano terra, il suo appartamento, al primo quello dei genitori, al secondo quello della sorella: «Ho ritrovato affetti e amicizie, mi sono rigenerato». Non c' è più però quel campetto dove lui, tifoso juventino («Haller era il mio idolo»), sognava il grande calcio: «Ora c' è un palazzo». Con la Fermana la promozione in C1, poi un anno in B col Castel di Sangro («da brividi la vittoria interna col Torino: c' erano 10 mila persone»), quindi il ritorno a Fermo con la promozione in B del 1999, sotto la guida di Iaconi. Che da un mese ha ritrovato a Pescara: «Sì, possiamo andare in B. E' un campionato equilibrato, dobbiamo accelerare il passo». Conosce la strada e non si pone limiti: «Il mio rimpianto? Mi manca una partita in serie A. Però mai dire mai. L' ho dico sempre ai miei compagni: basta crederci». E seguire il vento della propria passione: «Quanto mi piace giocare a pallone». Nicola Berardino DI FABIO E I GIOVANI DEL PESCARA «Iaconi ha fatto crescere Croce» Guido Di Fabio giudica i giovani più interessanti che giocano insieme a lui nel Pescara: STELLA - «E' un elemento di qualità molto dotato anche sul piano della corsa. Gioca da esterno di centrocampo, è fortissimo in prospettiva. Ha grinta e umiltà, due qualità che lo aiuteranno a migliorare ancora». CROCE - «Guardando avanti, pure per lui vale lo stesso discorso fatto per Stella: ha notevoli margini di crescita. Con Ivo Iaconi gioca in una posizione più offensiva rispetto a quelle che sono le sue caratteristiche, ma da quanto ho potuto vedere finora, mi sembra che si sia ben adattato». MICOLUCCI - «Un difensore dalla grande duttilità e dal notevole temperamento. Anche in lui, come in tutti i ragazzi che gravitano nella prima squadra del Pescara, si notano valori tecnici sicuri fondati su doti caratteriali, fondamentali per arrivare nel calcio che conta». FRANCHETTI - «E' un attaccante agile che sa svariare su tutto il fronte della prima linea. Ha qualità che con il tempo potranno solo affinarsi. Specie se saprà seguire i consigli giusti dei compagni più esperti».
Aggiornato al:
12/09/2016
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