«Deluso da Edmar, sicuro delle mie idee» di GIANNI MURA Galeone chiederà di cambiare numero di telefono. Voci anonime lo chiamano di notte per dirgli che non ha capito nulla, che i brasiliani gli tirano contro e che il prossimo allenatore del Pescara sarà Junior. Lui non ci crede. Ma intanto s' incrinano il feeling e l' allegria, a Pescara è cambiato tutto, e gli otto gol di Napoli sono il colpo di piatti su una musica in sordina. E anche lui, Galeone, non ha sbagliato a dire qualche tempo fa che rimanere lì era stato un errore? «Sì, forse ho sbagliato. Ho sbagliato a dirlo, in sincerità, non a pensarlo. L' atmosfera era cambiata, troppe chiacchiere, e forse, sottolineo forse, qualche acquisto è stato sbagliato. Ma la campagna acquisti io l' ho avallata e quindi devo assumermene la responsabilità. In fondo questa è la squadra dell' anno scorso, con Edmar e Tita al posto di Gaudenzi e Sliskovic. Tita è bravo, Edmar non la piglia quasi mai, mi rifiuto di credere che questo sia il centravanti del Brasile, ma sarebbe ingiusto buttare la croce addosso a lui dopo tre domeniche, bisogna dargli il tempo di capire di più il calcio italiano. E comunque gli otto gol di Napoli non dipendono da queste considerazioni». E allora da cosa dipendono? «Continuo a chiedermelo. Una partita allucinante, a Napoli la difesa ha toccato il fondo e non so da che parte girarmi. L' anno scorso a Napoli ne abbiamo beccati sei, però effettivamente il centrocampo copriva poco la difesa, poi abbiamo rimediato. Stavolta abbiamo preso tutti i gol in condizione di superiorità numerica, una cosa che non esiste. Di certo c' è che io lavoro adesso come lavoravo prima, non è cambiato niente. No, non ho pensato a dimettermi, me l' hanno già chiesto altri giornalisti. Chiamano in molti, si vede che con otto gol nella schiena sono molto più interessante. Può darsi. A parte la classifica, è una storia di immagine: la zona eccetera. Una bruttissima domenica per la zona, lo ammetto, ma i conti si faranno alla fine. Quando il Milan avrà vinto lo scudetto, il Bologna si sarà tranquillamente salvato e il Pescara anche, mi auguro, ma meno tranquillamente, e la Fiorentina sarà andata vicina all' Europa. Allora ne riparleremo. Non è per colpa della zona che abbiamo preso otto gol ma per una serie di errori individuali mai visti tutti insieme nemmeno in serie C». E adesso? «E adesso, non è nelle mie abitudini minacciare calci nel sedere ai giocatori e non lo farò neanche stavolta. Ma è chiaro che in queste due settimane qualche scelta va fatta. Io speravo che la panchina lunga desse un po' di pepe a chi non giocava, invece c'è gente che sta lì con la radiolina incollata all'orecchio e quando entra in campo sembra mi faccia un favore. Notare, fra l' altro, che non è gente del calibro di Cabrini o Mauro. Ora, se qualche scelta è stata sbagliata, continuare a difenderla sarebbe ancora più grave. Vedremo di azzeccarci con un rinforzo sul mercato, e intanto chi non sta bene qui può anche andarsene e io non mi metterò a piangere. Adesso arriva il Verona, poi andiamo ad Ascoli e riceviamo il Torino. Servono cinque punti, ma anche con quattro ci troveremmo, alla settima giornata, sui livelli dell' anno scorso. Certo tirava altra aria, l'anno scorso, dopo due domeniche eravamo primi e adesso siamo ultimi dopo tre. Ma bisogna anche dire che finalmente da domenica prossima troveremo di fronte squadre più abbordabili. Per via del fatto che giocano nelle coppe europee, Roma, Milan e Napoli atleticamente sono fortissime, e ce ne siamo accorti. Altra gamba. Io penso che il Milan sia ancora il più forte in assoluto, ma il Napoli mi ha molto impressionato e Careca è un mostro, di gran lunga il migliore attaccante che c'è in Italia. Il Milan ha un gioco forse meno tecnico, ma subisce poco. Il Napoli è uno spettacolo dall'1-0 in avanti, ma non ho idea di quanto vale se è costretto a inseguire». Intanto in città, negli ambienti dei tifosi, Galeone non è più il Verbo, l'Indiscutibile. Già prima della sberla di Napoli lui aveva cambiato abitudini, vita molto casalinga e un taglio netto col solito bar, il solito ristorante. Mentre uno zingaro dovrebbe stare on the road, o no? «Prima ai tifosi andava bene tutto, giustamente adesso sono più critici, ma non è questo il problema. Il problema è capire perchè il Pescara faceva più gioco prima, con Gaudenzi in mezzo e Pagano e Berlinghieri larghi. Il resto, tutto normale: Galeone naufragato, Galeone disperso. Ma non definitivamente affondato, vorrei solo precisare questo dettaglio».
Il Pescara non è nuovo a tracolli di questo genere. Lo scorso anno proprio a Napoli perse 6-0. Nello stesso campionato prese 4 gol a Firenze e 5 dalla Roma. Pur avendo evitato la B nell' ultima stagione il Pescara ha avuto la peggior difesa con 44 gol subiti (quest' anno è già a 11).
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