dal GUERIN SPORTIVO, a. LXXX, n. 37, 9-15/9/1992
L'ultima giornata del campionato d'agosto
di ADALBERTO BORTOLOTTI
 
Qui i casi sono due: o noi vaticinatori di cose calcistiche, studiosi attenti di novità tattiche e di sottili equilibri, in forza dei quali usiamo fare le carte al campionati, cambiamo tutti mestiere dopo esserci adeguatamente cosparso il capo di cenere, oppure questo stravagante avvio di torneo va considerato soltanto l'appendice del calcio d'agosto e delle sue allegre follie. Perché non un solo verdetto ha corrisposto ai pronostici. Le neo promosse, sulle quali si era rovesciato un torrente di ironico discredito, hanno rimediato quasi tutte un figurone. Il «quasi» si riferisce all'Ancona, che però a Torino ha pagato oltre i demeriti (due legni colpiti a portiere battuto). In compenso il Brescia è uscito indenne dal San Paolo, dopo aver fatto tremare il grande Napoli, l'Udinese ha inginocchiato l'Inter di Bagnoli e il Pescara, espugnando l'Olimpico grazie a un'apprezzata prodezza Nobile-Cervone, è la prima solitaria capolista secondo l'infallibile metro della media inglese.
Proprio il colpo d'ala dell'ineffabile Galeone dà peraltro il senso alla precarietà di una giornata irripetibile. Anche alla sua prima stagione in serie A, alla guida della compagine abruzzese, Galeone cominciò alla grande, andando a violare il campo dell'Inter, appena affidata alle cure di Trapattoni: una beffa all'italianismo storico, come può essere considerata quest'ultima ai danni di Boskov. Quel Pescara si salvò per un pelo, terz'ultimo in un torneo a sedici, e retrocesse l'anno seguente, quando ugualmente vinse all'Olimpico contro la Roma, infliggendo quel giorno l'umiliazione dell'esonero al glorioso Liedholm (ricordate? Fu il breve interregno di Spinosi). Il Pescara, insomma, è abbonato a queste estemporanee cavate d'ingegno: Galeone è uno specialista delle partenze rapide, che è poi anche l'unico sistema per salvare la pelle, in un campionato che mi ostino a ritenere suddiviso in compartimenti stagni. [...]