dal GUERIN SPORTIVO, a. LXXXI, n.38, 22-28/9/1993 Galeone attacca IL SERPENTE MARINO di MATTEO DALLA VITE Dimenticarsi di Galeone? Impossibile. Nemmeno uno squadrone di B (leggere più avanti per credere...) c'è riuscito. Ma la domanda è soprattutto un'altra: che fine avrà mai fatto il Grande Profeta dell'euforia condannato all'esilio di otto mesi da quell'illecito in Pescara-Taranto? Giovanni Galeone se ne sta in Sardegna in attesa di un'altra mazzata. Imminente. Il presidente del Pescara Scibilia lo ha convocato in Lega per venerdì prossimo 24 settembre. Tema: la rescissione del contratto. I motivi per fare tutto ciò, quelli già noti: Galeone avrebbe deprezzato la «rosa» (l'optional per Savorani, eccetera), offeso Scibilia stesso e causato i mali della squadra abruzzese. Sentiamo la sua difesa, brillante e pirotecnica. Come sempre. - Allora, mister: Scibilia ha le casse vuote e vuol disfarsi di Galeone. Ma Galeone che fa, concilia? «Mi presenterò in Lega col mio avvocato e con tutte le controdeduzioni del caso. Una cosa è certa: le argomentazioni fornite dal presidente per rescindere il nostro contratto valido fino a giugno prossimo sono veramente ridicole».
- Parliamone: l'optional rivolto a Savorani, la retrocessione in B e le offese a Scibilia stesso. E poi? «Alt un attimo: per prima cosa vi ricordo che non nominai mai Savorani quando dissi che il portiere è un optional; in secondo luogo le dico che con Savorani stesso più volte ci eravamo trovati a scherzare sul ruolo del portiere moderno "ingabbiato" dalle nuove regole. Per cui, nessuna offesa...Insomma: la cosa mi sembra un assurdo pretesto per farmi fuori. Tutto qua».
- Va beh, ma col presidente com'è andata? «Per cinque anni ci siamo "rimbeccati", tirandoci frecciatine vicendevolmente, e lui di punto in bianco si mette a rinfacciarmi tutto? No, credo che qualcuno lo stia mal consigliando, qualcuno che vuole veramente farmi pagare qualcosa che non esiste...E di questo ne son convinto, perché Scibilia è un personaggio a posto».
-D'accordo, ma la richiesta in Lega porterà pure la sua firma, no? «Non c'è dubbio, ed è qui che rimango perplesso: sono convinto che tutto questo polverone non sia farina del suo sacco».
- E di chi, allora? «Di chi gli gravita attorno. Guarda caso quando mi licenziarono, Scibilia non era presente. Chi c'era? Il vicepresidente Pierpaolo Marino».
-Siamo al dunque: fuori il nome... «Dico solo che il vicepresidente è una persona di tutto rispetto...E poi mi scusi un attimo ancora: ma si ricorda quel licenziamento? Poche giornate dal termine, la squadra già in B e loro che mi mandano a casa con l'etichetta di Grande Rompiballe. La gente avrà pensato subito "Ma guarda che piantagrane quel Galeone se l'han mandato via con la squadra già retrocessa...". Di una cosa non dubito: che se io fossi restato sulla panchina fino alla fine a quest'ora almeno sei o sette squadre mi avrebbero cercato...».
- Sì, ma tanto poi sarebbe arrivata la maga a disfare tutto... «Le dispiace se non parliamo di questa faccenda? Grazie...»
- Il Galeone di oggi com'è? «Meno incazzato e meno avvilito del solito. Due domeniche fa sono andato a vedere Cagliari-Inter per sostenere un po' il "mio" Allegri e ho guardato la partita vicino a Porceddu, col quale ho chiacchierato in completa serenità e amicizia».
- Ci scusi: Allegri lo si conosce, Porceddu un po' meno... «Porceddu era il Pubblico Ministero nel processo per illecito di Pescara-Taranto. Ebbene, sa cosa mi ha detto? Che fra tutti, quello che ne è uscito meglio dalla vicenda è stato il sottoscritto. Direte: bella soddisfazione; ma la frase mi ha riempito di nuovo il cuore. E per uno come me e nella mia situazione...»
- «Per uno come me» in che senso? «Nel senso che sin da ragazzino non ho mai creduto nella giustizia. In quella sportiva anche, ma in generale non ho mai avuto tanta fiducia. Alt, però: della giustizia stessa ho ilo massimo rispetto, non aver fiducia è un'altra cosa e le ultime vicende sui giudici famosi mi danno anche un po' ragione...»
- Galeone, il calcio visto da fuori e il suo Pescara... «A dire la verità mi sto interessando più all'atletica e alla Formula Uno che al calcio. Il Pescara? Mi sembra una squadra buona ma svuotata di entusiasmo. I vari ragazzi che la compongono hanno bisogno di stimoli. tipo quelli che sapevo dare io, insomma...»
- Pronostici secchi: chi va in serie A? «La Lucchese perché ha Fascetti, la Fiorentina, il Bari e una fra il Padova e il Cosenza».
- E chi vince lo scudetto? «Dico lazio perché ha delle potenzialità incredibili, esplosive. E poi, si immagina che divertimento poter allenare una "banda" del genere? Per me sarebbe un vero piacere».
- Cos'è un autospot? «No, non ne ho bisogno: anche perché c'è già chi ha pensato di ingaggiarmi...».
- Per un tressette forse... «Non scherzi: un giorno mi chiama una persona e mi fa: "Sono l'ingegner tal dei tali: volevo chiederle se sarebbe disposto ad allenare da noi". Io lo blocco e dico di smetterla di prendermi per i fondelli, ma lui si qualifica ancora e continua: "Se lei va a studiarsi il regolamento, scopre che un tecnico nella sua posizione può allenare a patto che non sieda in panchina". Beh, è stato incredibile».
- E Galeone come ha reagito? «L'ho ringraziato ma ho declinato. Chi era? Dico solo che si tratta di una buonissima squadra di Serie B. Occasione perduta? No, si è trattata di una vera boccata d'aria pura in un momento di coma profondo». Non stentiamo a crederci.
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