Pescara Città - Storia |
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I TIFOSI DEL PESCARA |
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LA CITTA' DI PESCARA |
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Storia La storia di Pescara è poco conosciuta ed in parte è ancora oscura. Secondo alcuni studiosi, i primi abitanti di Pescara fondarono un villaggio sulle rive del fiume che in epoca romana fu chiamato Vicus Aterni e, successivamente gli fu attribuito il nome del fiume Aternum; nell'epoca romana si usava indicare Pescara anche con il nome di Ostia Aterni proprio per via del ruolo di centro nevralgico delle vie di comunicazione. Dunque per i romani l'attuale Pescara fu Aternum mentre la foce del suo fiume era invece Ostia Aterm. Le sue origini si perdono pero' nella notte della storia e secondo alcuni studiosi il primo insediamento alla foce del fiume risalirebbe addirittura all'epoca pelasgica, qualcosa come 1500 anni prima di Cristo. Non è accertato neppure il nome del popolo che in epoca preromana vi si insediò. Tolomeo attribuì la città ai marrucini, Plinio ai frentani, Strabone ai vestini; c'è anche chi parla dei peligni. Vedremo più oltre i perche di queste incertezze. Per avere qualche preciso riferimento storico è necessario andare più avanti durante le guerre puniche Aternum ebbe indubbia importanza. La sua popolazione era numerosa e attiva. Si schierò, però, con Annibale (siamo nel 214 aC) e questo le costò l'assedio e la conquista da parte dei romani Almeno sette-ottomila furono gli aternini fatti prigionieri e deportati a Roma All'epoca di Augusto, sotto l'impulso commerciale di Roma, Aternum è un porto straordinariamente attivo per i commerci con i paesi balcanici e orientali. Diventa capoluogo della provincia Valeria e può contare su importanti vie di comunicazione come la Claudia Valeria. Un miliario, scoperto vicino a Chieti, è il documento più importante che sia rimasto su questa via <Ti [berius] Claudius / Caesar / Aug [ustus] Ger [manicus] Pont [ifex] Max [imus] / trib [unicia] pot [estate] VIII imp [erator] XVI co [n] s [ul] Illl p[ater] p[atriae] censor / viam Claudiam Vai [eriam] / a Cerfennia Ostia Ate [rni] / munit idem que pontes fecit / X LIII>. Oltre alla titolatura completa di Claudio, che consente la datazione del cippo intorno a148-49 dC, è stata trovata l'indicazione del punto di partenza e di quello d'arrivo, il riferimento alla costruzione di alcuni ponti e l'indicazione del miglio il XLIII partendo da Cerfennia. Altre due iscrizioni, trovate anch'esse a Chieti, forniscono interessanti notizie sul sistema di manutenzione delle strade Si scopre così che gli abitanti di Histonium (Vasto) si occupavano del tratto di strada che andava dalle gole di Popoli a Chieti; l'altra iscrizione spiega che un tratto di sei miglia, dalle gole di Popoli sino a Torre de' Passeri, era affidato ai teatini. E' interessante osservare come Histonium fosse ben lontano dalla Claudia Valeria 40 miglia a sud di Ostia Aterm. Eppure il comune interesse di quelle popolazioni per i collegamenti con Roma faceva sì che le varie città collaborassero per mantenere sempre efficiente l'unica via di collegamento col Tirreno. Qualcosa di molto simile accadeva con Ostia Aterm. Da qui le incertezze sulla popolazione residente alla foce del fiume Aterno. E' proprio Strabone a chiarirci come stavano le cose, anche se altri storici, circa l'origine della città, avanzano le ipotesi più varie. Comunque Strabone scriveva che <la città che porta il nome dl fiume appartiene ai vestini, ma serve da porto comune anche per i peligni e per i marruccini> Caduto l'impero romano e l'avvento dei barbari anche Aternum s'avvia a un rapido declino. Si riduce così a un piccolo centro abitato solo da pescatori. Nasce proprio da questo il nome di Pischaria. Il nome fa riferimento, sembra, alla pescosità della zona ed il fiume viene chiamato Piscarius. Secondo un'altra teoria, la città avrebbe preso il nome dal fiume Pescara, il quale, sgorgando dal cuore della montagna in corrispondenza delle Gole di Popoli, trarrebbe la sua denominazione dall'antico termine osco-umbro "pesco", il cui significato è quello di "roccia". Nel 568 arrivano i longobardi e nello stesso anno avviene il martirio del vescovo Cetteo, poi patrono della città. Il longobardo Umbolo ne diventa padrone sino a quando i normanni se ne impossessano, dandole via via nuovo impulso. Re Ruggero fa ricostruire il porto e Pischaria torna a commerciare lungo tutto l' Adriatico. Le dominazioni si susseguono. A un'epoca di splendore seguono periodi di fuga delle popolazioni e di decadenza e abbandono. Nei secoli successivi il centro della allora Pescara fu crocevia di assalti da parte dei Normanni 1140 e dei signorotti locali e potenti del tempo, come come nel 1290 da Ottone IV. Il medio evo è stato un periodo molto difficile nel quale le sorti della cittadina sono legate al continuo succedersi di nuovi padroni del territorio, così pure nei secoli XV e XVI fino a quando l'imperatore spagnolo Carlo V non tardò ad arrivare e i D'Avalos furono reintegrati in quello che poi divenne il marchesato di Pescara, attribuito alla marchesa Vittoria Colonna. Con la stabilizzazione del potere politico, comincia un nuovo e fiorente periodo della storia della città, soprattutto per la sua posizione strategica che dura fino a tutto il Settecento, quando Pescara contava circa tremila abitanti. Ma la fortezza fu oggetto di molti tentativi di conquista. Con l'avvento della Repubblica francese, la fortezza di Pescara è conquistata, nel dicembre del 1798, senza spargimento di sangue, dal Generale Duhesme ed inizia così la breve stagione della Repubblica Napoletana (1798-1799). Al suo arrivo a Pescara, il generale Duhesme aveva organizzato la sua legione nominandone a capo il cittadino Ettore Caraffa conte di Ruvo, protagonista della Repubblica Napoletana assieme al pescarese Gabriele Manthoné, il quale seppe organizzare una valorosa resistenza alla reazione borbonica del 1799. L'ennesimo assedio alla fortezza fu vittoriosamente portato a termine da Giuseppe Pronio detto il Fra Diavolo abruzzese, agli ordini del cardinale Fabrizio Ruffo fedele ai Borboni. Nei primi anni del 1800 Pescara venne occupata nuovamente dai francesi e costituì un importante bastione militare del regno di Giuseppe Bonaparte. Intanto, Castellammare, sulla sponda nord del fiume (che allora contava circa 1500 abitanti), diventa comune autonomo aggregato al circondario di Città Sant'Angelo. Nel 1814 Pescara fu tra le città protagoniste dei moti carbonari contro Gioacchino Murat, re di Napoli. In proposito il Quieti, nel suo "Pescara antica città", afferma che fu a Pescara e non a Rimini che Murat firmò, il 12 maggio del 1815, la prima delle costituzioni italiane del Risorgimento. A questi eventi seguì la durissima repressione borbonica, simboleggiata dal bagno penale di Pescara. Si trattava di un carcere tristemente famoso per le condizioni disumane con cui venivano trattati i detenuti, in buona parte patrioti abruzzesi: drammatica fu l'alluvione dell'ottobre del 1853 che investì il carcere causando la morte per annegamento degli internati del bagno penale. Tra coloro che furono rinchiusi in quello che veniva chiamato il "sepolcro dei vivi" fu anche Clemente De Caesaris, una figura centrale del risorgimento meridionale, che, liberato per ordine di Giuseppe Garibaldi, prese possesso,nel 1860,della città e della fortezza. Nello stesso anno, Vittorio Emanuele II, in viaggio per l'incontro di Teano con Giuseppe Garibaldi, giungendo sull'attuale Colle del Telegrafo, da cui si dominava il territorio dell'attuale città, fu sentito esclamare: "Oh che bel sito per una grande città...". il 12 marzo del 1863, nasceva a Pescara Gabriele D'Annunzio. Negli anni successivi e, in particolare, ai primi del Novecento, Castellammare e Pescara si sviluppano demograficamente ed economicamente. Già si pensava all'unificazione delle due cittadine ed alla elevazione a provincia. Castellammare e Pescara appartenevano, rispettivamente, alla provincia di Teramo e a quella di Chieti: ma alcuni dissidi ed interessi politici e la campanilistica rivalità tra i cittadini delle due sponde, talora violenta, ritardarono l'evento. Il 2 Gennaio del 1927, venne finalmente firmato il decreto di unificazione e di costituzione di Pescara e la sua elevazione a Provincia. A favore del provvedimento hanno influito la forte spinta popolare e, soprattutto, l'autorità politica del ministro abruzzese Giacomo Acerbo e il prestigio morale di Gabriele D'Annunzio. Il 31 agosto ed il 14, 17 e 20 settembre del 1943 nel piendo della seconda guerra mondiale, Pescara è stata oggetto di pesanti bombardamenti da parte delle forze alleate che hanno causato la morte di almeno 3000 persone (varie fonti indicano anche un numero di 6000 caduti) e la distruzione di 1265 edifici ed il danneggiamento di 1335 delle costruzioni del centro abitato, che circondava la stazione ferroviaria- unico vero obiettivo dei bombardamenti. Inoltre, Pescara dovette subire le razzie e la distruzione delle strutture portuali, fabbricati, strade, ponti e uffici pubblici da parte dell'esercito tedesco in ritirata. Per questi motivi l'8 febbraio del 2001, il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ha conferito alla città la medaglia d'oro al merito civile. Nel dopo guerra, Pescara ha conosciuto un notevole sviluppo. Già nel 1951 la città ha raggiunto il numero di 65 mila abitanti, dilatando l'area urbanizzata ed occupando massicciamente lo spazio tra la ferrovia e la linea del mare. Nel dopoguerra, la città è cresciuta, mostrando una straordinaria vitalità nel campo dei commerci ed anche dell'industria. In meno di vent'anni, dal '51 al '71, Pescara ha raddoppiato il numero degli abitanti - contrariamente alle altre città abruzzesi - ed ha conosciuto un boom edilizio di grandi proporzioni. Oggi Pescara è al centro di un'area metropolitana. Le amministrazioni degli ultimi anni hanno cercato di assecondare questo ruolo, sia dal punto di vista urbanistico, cercando di costruire le infrastrutture di mobilità opportune- per lo più ancora in corso di realizzazione-, sia dal punto di vista della pianificazione dei servizi, che vengono offerti a ridosso dei confini della città- come centri commerciali, cinema, palestre, la motorizzazione civile-, ma al centro dell'area metropolitana. Infatti, vista dall'alto offre l'immagine di una T o, si dice, anche della fusoliera di un aereo. Dalle foce del fiume, dalla vallata che parte ai piedi di Chieti, punta sul mare, si allarga con le ali sulla riviera, a nord verso Montesilvano, a sud verso Francavilla al Mare. Nell'area metropolitana che circonda e comprende le città di Pescara, vi sono i comuni di Montesilvano, Silvi Marina, Francavilla al Mare, Spoltore, e di San Giovanni Teatino, vivono circa 300.000 abitanti.
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