La stagione 2005/06 si apre ancora all'insegna delle polemiche estive precampionato e delle carte bollate nelle aule della giustizia sportiva e ordinaria. Il sistema "calcio" italiano è in piena crisi e nell'estate del 2005 si assiste alla capitolazione di molte squadre che a causa di mancate certificazioni, debiti e problemi con il fisco finiscono per non iscriversi ai rispettivi campionati. Torino neopromosso in serie A, per debiti viene retrocesso in B grazie ad un patteggiamento fiscale e al suo posto la Reggina arriva nella massima serie. Il Genoa di Preziosi travolto dallo scandalo degli spareggi per la A pagati con bustarelle finisce in serie C 1. Perugia e Salernitana non vengono iscritte ai campionati di B per debiti fiscali e societari. Venezia Como e Reggiana vengono dichiarate società fallite. In tutto questo marasma sportivo e giudiziario il Pescara viene clamorosamente e nuovamente ripescato in serie B unitamente a Vicenza e Catanzaro. A cio' però si oppone Il Napoli del presidente produttore De Laurentiis che ha appena perso gli spareggi per la B contro l'avellino e inizia una campagna di ricorsi per tentare di trarre vantaggio dalla situazione e portare il Napoli in B. I ricorsi presentati dal Napoli soccer contro Arezzo, Brescia, Catania, Triestina, Piacenza, Ascoli, Mantova, Crotone, Pescara e Vicenza per irregolarità nei bilanci e debiti verso gli enti previdenziali non porta a nulla e il Napoli rimane in serie C. A questo punto si puo' dire che inizia la stagione del Pescara Calcio che trova in panchina un esordiente di categoria Maurizio Sarri. Napoletano di 46 anni, Maurizio Sarri, prima di approdare in riva all’Adriatico è stato primo protagonista di una entusiasmante promozione con la Sangiovannese, traghettata dalla C2 alla C1. Punto fermo del tecnico biancazzurro è il calcio moderno che egli interpreta nel 4-2-3-1. In pochi avrebbero scommesso sul buon rendimento della squadra abruzzese ma, al contrario, molti erano a conoscenza delle qualità dell’emergente tecnico che porta il Pescara, dopo un discreto inizio, a raccogliere una serie positiva di sette risultati. Questo nuovo Pescara targato Sarri all'inizio del campionato trova in Matteini il punto di riferimento dell’attacco. Gli ottimi risultati del Pescara passano anche attraverso Cammarata, Bonfiglio, Avramov e un gruppo affiatato che sembra finalmente aver riconquistato i cuori dei tifosi della nord. Dopo Pescara-Bari del 26.11.2005 vinta dai biancazzurri per 1 a 0 allo stadio Adriatico si sente cantare serie A! Purtroppo pero' il rinnovato entusiasmo della curva va a scontrarsi con il calendario della serie B che offre al Pescara, immediatamente prima della pausa natalizia il vertice della classifica. Nelle gare che seguono contro Cesena, Catania, Atalanta il Pescara raccoglie solo un punto prendendo ben tre gol a bergamo. Il parziale riscatto arriva nella successiva gara interna contro la capolista Mantova. Cammarata interrompe la serie positiva del Mantova (che non perdeva dalla penultima partita dello scorso campionato di serie C 1) e regala la viitoria al Pescara. Il girone di andata termina dopo la pausa estiva al "delle Alpi" dove i biancazzurri con un'ottima prestazione, offerta ancora contro una capolista, portano a casa un punto contro il Torino chiudendo il girone di andata a quota 30 punti. Il girone di ritorno si apre con una notizia che porta il lutto nel mondo ultra' non solo pescarese. A distanza di circa due anni dalla scomparsa di Stefano Paravia, Il 10 gennaio 2006 dopo una lunga malattia muore Marco Mazza detto bubù. Al funerale di Marco, anima e guida della Curva Nord definito "Il condottiero", partecipano rappresentanze di tante tifoserie italiane. L'inaspettato cammino di andata del Pescara sembra continuare anche nel girone di ritorno e dopo due retrocessioni consecutive ed altrettanti ripescaggi, finalmente i biancazzurri sembrano avviati ad una tranquilla salvezza. Gli abruzzesi continuano a sorprendere e vanno a vincere a Vicenza e in casa con la Ternana. L'entusiasmo alle stelle porta i tifosi a parlare addirittura di zona play off ma ripetutamente Sarri smorza gli entusiasmi continuando a ripetere che per il Pescara l'unico obiettivo è la salvezza. La 26° giornata, che vedeva il Pescara impegnato con la Cremonese, viene rinviata per neve e dopo due settimane il Pescara torna in campo all'Adriatico contro il Catanzaro, ultimo in classifica. La partita contro i calabresi termina 0-1 a favore degli ospiti e il mancato risultato segna una battuta d'arresto importante. Il Pescara pero' tra le prime cocenti polemiche torna alla vittoria contro il Modena e al pareggio al Bentegodi contro il Verona. Si torna inevitabilmente a parlare di play off e 41 punti sembrano mettere le vertigini. Per buona parte del campionato, il Pescara era stato più volte considerato una possibile sorpresa in chiave play off ma il rendimento a partire dalla gara con la Cremonese (recupero) subisce un calo vertiginoso. In otto partite il Pescara realizza 4 punti con una vittoria, un pareggio e sei sconfitte. Cocenti le delusioni contro l'Albinoleffe, il Catanzaro e quella contro il Crotone con due gol subiti negli ultimi istanti di gara. Dopo l'umiliante 0-2 interno con l'Avellino del 08 aprile Maurizio Sarri, contestatissimo dai tifosi, si trova sull'orlo dell'esonero. Dopo una settimana densa di incontri tra dirigenti, squadra, presidente e allenatore arriva invece la riconferma del tecnico. La squadra reagisce alle polemiche e dopo un ritiro di preparazione in Umbria il Pescara vince 1 a 0 in casa contro il Piacenza. La salvezza raggiunta porta anche come nuovo sponsor sulle maglie del Pescara; La Delverde (pastificio di Fara San Martino). Il clima tornato a essere sereno porta il Pescara a finire il campionato arrivando a quota 54 punti passando per il pareggio a Bari (2-2), la vittoria interna contro il Cesena (3-2) e il pareggio a reti inviolate a Modena nell'ultima di campionato. Dopo due retrocessioni, questo sarà certamente ricordato come il campionato della fine delle sofferenze grazie anche a Maurizio Sarri che ha ereditato una situazione non semplice ed ha condotto il gruppo al raggiungimento dell'obiettivo stagionale. Nonostante il risultato insperato che vede il Pescara chiudere la stagione a quota 54 punti piazzandosi con il Piacenza all'undicesimo posto in classifica si apre, nel dopo campionato, un periodo di incertezza sulla programmazione e sulle riconferme che parte dalla società fino ad arrivare all'intera rosa di giocatori. Nel corso del la successiva estate Il Pescara Calcio rivoluziona l'intera rosa partendo dalla clamorosa non riconferma del tecnico Sarri. La stagione si puo' quindi dire che si chiude con la partenza del tecnico che abbandona Pescara con una lettere aperta nella quale saluta tutti (o quasi) e si sottrae volontariamente ad una situazione logorante che si trascinava avanti da settimane sulla sua possibile riconferma. Sul caso "Sarri" e della sua mancata riconferma proviamo a darne conto partendo dai meriti grazie ai quali gran parte della tifoseria e dell'ambiente in generale lo avrebbe voluto rivedere ancora sulla panchina biancazzurra. Al tecnico toscano bisogna riconoscere il merito per aver acquisito la salvezza con circa dodici giornate d'anticipo e per aver reso "squadra" un collettivo assemblato a metà settembre 2005 quando reduce da un ripescaggio il Pescara si affrettò a rimediare una rosa. Nel contempo bisogna dire che l'esordiente di categoria Sarri non ha saputo gestire specifiche situazioni con la dovuta lucidità mentale, vedi i continui avvicendamenti tra Matteini e Cammarata che hanno finito per danneggiare entrambi. Il caso del giovane Vellucci che dopo alcune apparizioni a dir poco incoraggianti è finito nel dimenticatoio. Jadid, che dopo la gara con il Mantova, era assurto a trascinatore del Pescara rivelazione di quel periodo, finito inspiegabilmente ai margini dell'unidici titolare ed usato con il contagocce. Il dualismo, ad inizio stagione, poi protrattosi per diverse giornate tra Avramov e Tardioli, con l'ex vicentino che forse non avrebbe trovato spazio senza l'infortunio dell'ex perugino. La idiosincrasia al goal, manifestasi nella seconda parte di campionato, forse aveva bisogno di essere curata ricorrendo a diverse impostazioni tattiche. Ma il rilievo maggiore mosso al mister uscente riguarda la gestione dal punto di vista psicologico dei ragazzi e della situazione in cui il Pescara si trovava alla vigilia della gara persa contro il Catanzaro. Ad un passo dai play-off, la continua cantilena circa i pochi punti restanti alla matematica salvezza è stata logorante e deleteria. Il Pescara riesce a compiere imprese solo quando non le programma perchè quella pescarese è una piazza sempre vissuta e cavallo dell'onda dell'entusiasmo. Dunque Sarri avrebbe dovuto far soltanto provare a sognare i suoi tifosi per poi comunque dire "io ci ho provato". La "negativita" mostrata nelle dichiarazioni post-partita con il Catanzaro e la Cremonese non hanno fatto altro che "smontare" psicologicamente i giocatori che si sono probabilmente visti frenare sia dalla guida tecnica che dalla società dalla quale si aspettavano un premio per l'eventuale aggancio play off. In sostanza mister Sarri avrebbe potuto accendere la miccia dell'entusiasmo, almeno provarci, ma ha fatto esattamente l'opposto. Per concludere Maurizio Sarri non è stato riconfermato per tre motivi: mancato feeling con parte della tifoseria, mancata motivazione della squadra e pessimo rapporto con la presidenza.
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