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Archivio News - Anno 2004
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  I TIFOSI DEL PESCARA
 
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  LA CITTA' DI PESCARA

 

20.12.2004  VICINO L'ACQUISTO DI ANTONINI

Mentre per Calaiò conteso fra Siena e Napoli non si sblocca ancora nulla (deve dare l'ok anche il Torino), sembra a buon punto l'ingaggio del centrocampista Antonini del Modena di proprietà della Sampdoria. E' un centrocampista che gioca su entrambe le fasce, alternativa quindi sia Croce che a Job.

 GIOVEDI' INCONTRO PER CALAIO'

E' stato spostato a giovedì 30 l'incontro fra il Siena e il Pescara per discutere il passaggio dell'attaccante siciliano in toscana. In caso di sua cessione, il Pescara dovrebbe comprare 2 attaccanti, oltre ad un terzino e centrocampista di fascia.

 RIPRESI GLI ALLENAMENTI

La squadra si ritrova oggi per riprendere la preparazione in vista della gara del 6 gennaio  col Bari. Questi sono giorni decisivi per la cessione di Calaiò (Siena e Napoli in pole position)

 TUTTI IN VACANZA: SI RIPARTE IL 27

Tutta la squadra è in vacanza per le festività natalizie; si ritroveranno il 27 per riprendere la preparazione in vista dell'importante match salvezza del 6 gennaio all'Adriatico col Bari. Adesso tiene banco il mercato, con Calaiò possibile partente a gennaio

 PAREGGIO A RETI BIANCHE A TERNI

Finisce senza reti la gara fra Ternana e Pescara; i biancazzurri strappano un buon punto al Liberati, soprattutto in considerazione dell'espulsione (doppia ammonizione) di Fanucci a metà del primo tempo. Logica conseguenza, è stata una gara prettamente difensiva per gli uomini di Simonelli, che hanno badato solo a controllare le avanzate ternane. Si riprende il 6 gennaio all'Adriatico con lo scontro diretto col Bari

 TERRA E GARZON SQUALIFICATI

Mancheranno Terra e Garzon nell'ultima gara del 2004 che si disputerà domenica a Terni, perchè squalificati dal giudice sportivo per una gara. Intanto l'ultima di andata con la Triestina, sarà giocata all'Adriatico nell'anticipo del venerdì

 L'ASCOLI VINCE FACILE: PESCARA KO

Un Ascoli rimaneggiato si impone vincendo facilmente all'Adriatico contro un Pescara inesistente (pubblicate le foto nell'apposita sezione). 0 a 2 il risultato finale maturato nel 2° tempo, contornato da 1 palo, 1 rigore fallito e tante altre occasioni, contro nessun tiro in casa dei biancazzurri: non si salva nessuno, tecnico compreso. Domenica bisogna far punti a Terni

 ARBITRA DI NUOVO TAGLIAVENTO

Il derby con l'Ascoli, sarà diretto da Tagliavento di Terni; curioso è che il fischietto umbro, torna all'Adriatico subito dopo l'ultima gara interna vinta col Cesena

 PUBBLICATE LE FOTO DI VERONA

Sono pubblicate alcune foto di Verona. Inviateci le vostre foto di partite casalinghe o trasferte, così amplieremo la galleria fotografica

 NESSUNO SQUALIFICATO PER IL DERBY

Nessun calciatore di Pescara e Ascoli è stato squalificato dal giudice sportivo per il derby di domenica prossima all'Adriatico. Simonelli riavrà a disposizione Fanucci al centro della difesa, assente per squalifica a Verona.

 OTTIMO PARI AL BENTEGODI: 1-1

Un Pescara battagliero, riesce ad uscire indenne dall'ostico Bentegodi, impattando 1 a 1 col lanciatissimo Verona. Gara subito in salita a seguito del vantaggio gialloblu dopo soli 4 minuti con Berhami; nella ripresa arriva il pari con Terra (terza rete personale) su azione di calcio d'angolo. Da segnalare l'esordio stagionale di Sbrizzo. Un altro risultato utile per il grintoso Pescara di Simonelli che domenica ospiterà l'Ascoli.

 ARBITRA DE MARCO

E' stato designato De Marco di Chiavari a dirigere la gara fra Verona e Pescara. A parte il ballottaggio Sbrizzo-Pomante (quest'ultimo favorito), sarà riproposto lo stesso schieramento che ha battuto il Cesena

 FANUCCI SQUALIFICATO, TORNA FUSCO

Mancherà Fanucci nel Pescara che affronterà il Verona al Bentegodi; il centrale, appiedato per una gara, sarà sostituito da Pomante o Sbrizzo (sarebbe l'esordio stagionale). Nel ruolo di terzino destro invece, tornerà disponibile Fusco

 3 PUNTI CONQUISTATI COL CUORE

Vittoria per 2 a 1 del Pescara sul Cesena che viene così agganciato a 17 punti in classifica (foto pubblicate nell'apposita sezione). In apertura dei tempi, il Pescara si porta in doppio vantaggio con Calaiò (su rigore) e Job. Dopo aver sprecato diverse occasioni per triplicare, il Cesena segna al primo affondo e dal quel momento, i biancazzurri rivedono lo spettro della rimonta subita 7 giorni prima dal Catania, ma col cuore, riescono a portare a casa 3 punti meritati. Domenica a Verona

ARBITRA TAGLIAVENTO

Tagliavento dirigerà Pescara Cesena. Fra i biancazzurri Pomante dovrebbe sostituire lo squalificato Fusco, mentre tra i romagnoli ci  saranno ben 3 squalificati. Sono state pubblicate altre foto della gara col Catania inviateci da Bergamo Pe Portanuova

 FINISCE IN PARITA', 2 PUNTI PERSI!!!

Un tempo per parte e la gara finisce 2 a 2 (PUBBLICATE LE FOTO). E' il Pescara a dover recriminare perché chiude un ottimo primo tempo sul 2 a 0 grazie alle reti di Terra e Job. Nella ripresa la squadra non è determinata e il Catania, che fino ad allora non aveva mai tirato in porta, riesce a pareggiare. Inutili assalti finali; da registrare episodi dubbi in area etnea e una parata di Pantanelli che salva il Catania, prendendo la palla sotto l'incrocio calciata da Minopoli su punizione. Due punti persi che pesano. Domenica nuovamente all'Adriatico col Cesena.

 ARBITRA MAZZOLENI. OUT RUSSO

Mazzoleni di Bergamo dirigerà al gara di domenica contro il Catania; tra le fila dei biancazzurri, giocheranno ben 3 ex: i difensori Fusco, Terra e Zeoli. Mancherà invece Russo bloccato da un infortunio.

 PATERNA PRESIDENTE , ADDIO SCIBILIA

Nella conferenza stampa di oggi, si sono finalmente accordati Scibilia e Paterna per il passaggio di consegne della società nelle mani di quest'ultimo. Scibilia e Oliveri hanno rassegnato le dimissioni e con la firma presso il notaio, metteranno la parola fine al rapporto con la Pescara Calcio, come auspicato da anni da moltissimi pescaresi

 SQUALIFICATO PAPONETTI

Mancherà Papaonetti nella gara di domenica col Catania, a causa della squalifica per un turno inflitta dal giudice sportivo. Quella con i siciliani, sarà la prima gara stagionanle a giocarsi alle 15 di domenica.

SCONFITTA IMMERITATA A CATANZARO

Esce sconfitto per 1 a 0 da Catanzaro il Pescara reduce da 2 vittorie consecutive; squadra timida nel primo tempo che prende gol di testa sul finire su una disattenzione su calcio di punizione. Nella ripresa altra squadra che finisce col chiudere i calabresi nella propria metà campo, ma grazie al loro  portiere, riescono a incamerare i 3 punti. Adesso doppio turno casalingo con Catania e Cesena

 BATTUTA LA CAPOLISTA, ORA CATANZARO

Dopo aver battuto meritatamente per 1-0 l'Empoli grazie al quinto sigillo di Calaiò (foto pubblicate nell'apposita sezione), la squadra si prepara per la trasferta di Catanzaro con il morale alle stelle, forte dei sei punti conquistati gagliardamente nelle ultime due gare. Mancherà Cavallo squalificato.

ARBITRA MORGANTI

Il posticipo contro l'Empoli sarà diretto da Morganti di Ascoli; con lui il Pescara ha sempre perso! Nell'Empoli mancheranno Ficini e Vannucchi, nel Pescara invece sarà di nuovi disponibile Brivio, ma forse sarà riconfermato Ivan fra i pali.

 CONTINUA LA FARSA IN SOCIETA'

In attesa del posticipo di lunedì con la capolista Empoli, in questi giorni tiene banco ancora la telenovela sul passaggio di quote fra Paterna e Scibilia che non è ancora avvenuto; ad oggi infatti, sono ancora a pieno titolo in società, sia Scibilia che Oliveri!!!

 LUNEDI' POSTICIPO CON L'EMPOLI

Dopo la vittoria di Salerno, la squadra ha usufruito di 2 gg di riposo, visto che contro la capolista Empoli, si giocherà lunedì alle 20.45

 AMPIO SERVIZIO DI FOTO SU VICENZA

Sono state pubblicate le foto di Vicenza Pescara inviate da Roberto da Milano: foto su gemellaggio, curva pescarese e curva vicentina

 2° K.O. IN 4 GIORNI: IL TORO PASSA 2-0

Arriva un'altra sconfitta per la squadra di Simonelli, sicuramente diversa da quella subita al Curi (foto pubblicate nell'apposita sezione). Stavolta infatti, pur rimaneggiato (senza Calaiò e Brivio sostituito dal primavera Bartoletti) il Pescara non ha meritato la sconfitta, maturata nel secondo tempo da Marazzina e allo scadere da Quagliarella. Sullo 0-1, Russo si è fatto respingere il rigore del possibile pari che la squadra avrebbe ampiamente meritato, nonostante gli evidenti limiti strutturali palesati anche stavolta in tutti i settori.

 OUT BRIVIO, INGAGGIATO IVAN

Nella gara col Torino mancheranno 2 pedine fondamentali: Calaiò (squalificato) e Brivio (infortunato). Per correre ai ripari, è stato ingaggiato il portiere Ivan che già da diversi mesi si allena con la squadra e debutterà subito con i granata.

 IL PERUGIA DILAGA: 4 - 1

Con un sonoro 4 a 1, si ferma a 5 la serie di risultati utili dei biancazzurri. Vittoria meritata dei grifoni che approfittano di un Pescara troppo remissivo e che ha lasciato troppi spazi agli avversari; dopo aver retto il primo tempo (1-0), nella ripresa dilagano gli umbri; il gol della bandiera arriva da Zeoli nel finale. Due rimpianti: traversa di Russo sull'ennesima punizione (sullo 0 a 0) e gol fallito (possibile 1 a 1) da Calaiò ad inizio ripresa; sul rovesciamento di fronte, arriva il 2 a 0 che chiude la gara. Calaiò ammonito, salterà la sfida di martedì all'Adriatico col Torino

 DIRIGE CASSARA'

Sarà Cassarà di Palermo a dirigere la gara di oggi fra Perugia e Pescara; particolare curioso che che nessuna delle due squadre, ha finora vinto con l'arbitro siciliano.

Pescara Empoli sarà il posticipo del 8 novembre alle 20.45

3 ASSENTI NEL PERUGIA

Il Perugia di Colantuono, nella gara di sabato con i biancazzurri, dovrà fare a meno di 3 uomini in altrettanti reparti : infatti fra squalifiche e infortuni, mancheranno il difensore Stendardo, il centrocampista Delvecchio e l'attaccante Floro Flores. Nel Pescara rientrerà Job; in avanti si contenderanno una maglia Mussi e Paponetti

 DIETROFRONT: SI GIOCA LA DOMENICA!!!

Contrariamente a quanto si poteva immaginare, la Lega ha fatto un passo indietro accogliendo di fatto le proteste dei tifosi, decidendo di mantenere le gare di serie B dal 7 novembre al 17 marzo, alle 15 della domenica e non più il sabato alle 14.30.

PUBBLICATE LE PRIME FOTO DI VICENZA - PESCARA

 PALPITANTE 2 - 2 CON L'AREZZO 

Termina in parità la gara con la forte matricola Arezzo (pubblicate nell'apposita sezione le foto della serata), con il Pescara che acciuffa il pari nei minuti di recupero con una splendida rovesciata di Mussi (subentrato nel finale a Paponetti). Pescara che chiude il primo tempo in vantaggio con l'inzuccata di Calaiò, ma soffre molto in difesa e a centrocampo. Nella ripresa l'Arezzo pareggia prima e poi passa in vantaggio con una doppietta di Abbruscato; la partita sembra volgere al termine con l'Arezzo che si conferma squadra solida con centrocampo e attacco micidiali. Quando tutto sembra finito, arriva il meritato pareggio di Mussi. Ancora una volta Bergonzi si rende protagonista di episodi discutibili a danno dei biancazzurri.

 STASERA ARBITRA BERGONZI 

La gara di stasera all'Adriatico contro l'Arezzo, sarà arbitrata dal "mitico" Bergonzi; al posto dello squalifica Job potrebbe giocare Croce col rientro di Giampaolo sulla sinistra. Intanto l'assessore allo sport, così come accaduto a Genova, ha dichiarato che non sarà data la disponibilità dell'Adriatico per le gare del sabato pomeriggio.

 LA SERIE B IL SABATO ALLE 14.30!!!

Dal prossimo 6 novembre e fino al 17 marzo, la serie B invece di giocare la domenica alle 15, giocherà il sabato alle 14.30 ad eccezione di Catania e Verona che si sono opposte, posticipando le loro gare casalinghe alle 15.30. Questo calcio ci fa sempre più SKYfo

 FINISCE 0 - 0 A VICENZA

Partita priva di emozioni al Menti fra Vicenza e Pescara preceduta dal solito gemellaggio fra le opposte tifoserie. Forse si poteva osare di più per portare a casa i 3 punti, ma comunque resta il fatto che la squadra conquista il 4° risultato utile consecutivo (3° in trasferta) e sale a 180 minuti l' imbattibilità di Brivio. Sabato arriva l'Arezzo.

 NEL VICENZA ASSENTE L'EX MARGIOTTA

Al Vicenza mancherà Margiotta  perchè impegnato con la nazionale Venezuelana; contro la squadra dell'ex tecnico Viscidi, Simonelli farà rientrerà Di Cara al centro della difesa al posto dell'acciaccato Fanucci.

Arbitrerà Squillace di Catanzaro.

 PRIMA VITTORIA: 2-0 AL MODENA

Prima vittoria dei biancazzurri (pubblicate nell'apposita sezione le foto) che meritatamente sconfiggono il Modena con le reti di Russo (terza rete su punizione consecutiva) e nel finale di Calaiò. Continuano a vista d'occhio i progressi di tutti gi uomini di Simonelli che per la prima volta non hanno subito gol ed hanno ritrovato il feeling con l'Adriatico. Domenica si va a Vicenza dell'ex tecnico Viscidi

TUTTI ALLO STADIO !!!

La gara col Modena, anche se non ufficialmente, è di fatto la prima partita all'Adriatico senza Scibilia & Co.: tutte le persone che finora hanno disertato lo stadio con la promessa di tornare quando Scibilia avrebbe ceduto la società, sono pregati di rispettare la promessa!

TUTTI ALLO STADIO

 1-1 A VENEZIA: SQUADRA IN CRESCITA

Secondo punto per i biancazzurri che giocano una buona partita a Venezia, non soffrendo mai i padroni di casa che però, nell'unica disattenzione difensiva, vanno in gol; la beffa è evitata da Russo che al 90' sull'ennesimo calcio di punizione, firma il pari. A tempo scaduto c'è anche da recriminare per un palo di Job. Mercoledì di nuova in campo: all'Adriatico ci sarà il Modena

 RIENTRA DI CARA A VENEZIA

Nella gara di stasera al Penzo di Venezia, rientrerà al centro della difesa Di Cara (al posto di Terra), mentre in attacco sarà confermato Paponetti al fianco di Calaiò.

(18 novembre 2004) Gazzetta dello Sport
Pescara: è finita l' epopea di Scibilia
Dopo 17 anni lascia la società a Paterna, che scommette: «La A in cinque stagioni» Scibilia rifiuta la carica di presidente onorario: «Le gare le vedrò da casa con i nipotini»
PESCARA «È partito il nuovo corso», essenziale l' avvocato Cichella, che da tifoso romanista deluso si è fatto coinvolgere dal neopresidente del Pescara, Dante Paterna, fino alla promessa: «Entro cinque anni la serie A». Della serie: son finiti i tempi cupi! Ieri 17 novembre, alle ore 17, si è conclusa a Pescara l' era Scibilia. Una trattativa durata quattro mesi, iniziata il 17 luglio, con parecchi screzi e qualche polemica, fino all' epilogo tutto sommato abbastanza rapido. «Il passaggio delle quote sarà definito a giorni davanti a un notaio, ma è solo un fatto formale», hanno detto all' unisono i due capi della staffetta. Il commendator Scibilia, dopo diciassette anni chiude con il calcio a Pescara, e lo fa con un' allegria e una soddisfazione quanto mai inconsuete, oltreché evidenti: «Gli allora dirigenti Taraborrelli, Marinelli, De Cecco e De Leonardis mi scaricarono questa grana 17 anni fa, e io ora intelligentemente a mia volta la scarico a Dante Paterna. La croce non ce l' ho più io. Felice? Sono felicissimo, mi sono già risparmiato i 4 miliardi di deficit del prossimo bilancio. Con quello che ho speso per questa società in diciotto anni mi sarei potuto comperare una via di Roma, eppure ci ho guadagnato solo critiche e parolacce». Con due promozioni in serie A e tre retrocessioni, l' era Scibilia, a prescindere dai risultati e dal difficile rapporto con la città, resterà comunque una pagina importante per il calcio pescarese. Con Pietro Scibilia, sulla panchina biancoazzurra si sono avvicendati allenatori come Galeone e De Canio, per non parlare dei calciatori che hanno indossato la maglia biancoazzurra, su tutti Leo Junior, Carlos Dunga, Baka Sliskovic e i nazionali Righetti e Borgonovo. Quando arrivò nel 1987 ci furono manifestazioni di piazza, in una tifoseria a mille per la fresca promozione in serie A, per inneggiare al patron della Gis, allora già assai noto per le imprese nel ciclismo grazie alle sponsorizzazioni alle squadre di Saronni e Moser. Per il suo addio, ieri, non si è mosso nessuno. Lo spettacolo però deve continuare, cosicché in questo momento la prudente curiosità per il nuovo presidente ha preso il posto di qualunque superfluo processo ai 17 anni di Scibilia. Al presidente Dante Paterna, che ieri lo ha sollecitato per l' ennesima volta ad accettare la presidenza onoraria, Scibilia ha risposto declinando l' invito, in modo persino garbato. «Vedrò le partite in televisione, ma mi godrò insieme anche finalmente i miei nipotini». A Dante Paterna, che avrà al momento l' avvocato Giuseppe Cichella e il ragionier Luigi Corvacchiola come consiglieri, in attesa del gruppo «Gli amici del Pescara» a suo tempo sostenuto dal Palazzo, tocca centrare gli obiettivi annunciati: «Mantenere innanzitutto la B, riconquistare i tifosi e la città, recuperare il terreno perduto. Spero di non restare solo anch' io come Scibilia». Alfredo Di Pasquale LA SCHEDA PATRON PURE A GIULIANOVA Pietro Scibilia è nato a Gioia Tauro (Reggio Calabria) il primo maggio del 1929. TRE ANNI IN A Diventa presidente del Pescara nell' 87. Con lui al timone la squadra abruzzese ha disputato tre campionati di serie A (1987-88; 1988-89 e 1992-93). LE ALTRE SQUADRE E' stato inoltre proprietario del Giulianova, sponsor della Reggina e di alcune squadre ciclistiche. OLTRE IL CALCIO Scibilia è un imprenditore del settore agro-alimentare e dolciario. E' proprietario della Gis gelati.

 L'INCUBO E' FINITO !!!

Dopo 18 anni, Scibilia e Oliveri finalmente lasciano la Pescara Calcio per la gioia della stragrande maggioranza del popolo pescarese che, "grazie" a loro, era precipitata in un torpore e in uno scoramento che sembrava non avere più fine. Ora la società è stata rilevata per l'80% da Dante Paterna (il 20% all'avv. pescarese Cichella) al quale spetta l'obbligo di riportare in alto il nome di Pescara, affossato ingloriosamente in questi ultimi anni.

 TREVISO - PESCARA 1 - 1

Primo punto stagionale per gli uomini di Simonelli, contro un Treviso che dimostra di avere gli stessi evidenti limiti dei biancazzurri; ne viene fuori una gara brutta fra due squadre piene di problemi. Pescara in vantaggio al 7' con un calcio piazzato di Russo e ripreso al 29'. Nella ripresa le squadre sembrano accontentarsi del pari, anche se in paio di occasioni il Treviso e in una il Pescara con Job, rischiano di vincere. Sabato nuova trasferta a Venezia.

 TREVISO PESCARA A COLLINA

Arbitrerà Collina la gara di stasera fra Treviso e Pescara. Simonelli dovrà rinunciare, oltre che a Giampaolo, anche a Di Cara. L'undici di partenza dovrebbe quindi essere:Brivio, Zeoli, Terra, Fanucci, Fusco, Garzon, Russo, Croce, Minopoli, Mussi e Calaiò.

ANCORA KO IN CASA: SQUADRA A PEZZI !

Con un indiscutibile 3 a 1, il Pescara cede in casa contro l'Albinoleffe e colleziona la 3° sconfitta su 3 gare di campionato. Squadra inconsistente, molti giocatori dimostrano di essere scarsi tecnicamente oltre che fuori condizione: così rischiamo di battere il record negativo di punti. Scibilia & Co. saranno sicuramente i più contenti...

Pubblicate le foto della gara

 IL GENOA DOMINA I BIANCAZZURRI

Con un gol per tempo (Caccia e Gemiti), il Genoa batte un timido Pescara che, nonostante la superiorità numerica per oltre un tempo (espulso Lamacchi al 42'), non riesce mai a tirare in porta! Martedì con l'Albinoleffe, servirà un altro Pescara.

 JOB e MUSSI TITOLARI A GENOVA.

 TRIUZZI TESSERATO

Nel 4-4-2 biancazzurro che sabato giocherà al Marassi, dovrebbero trovar posto Job, Fusco e Mussi. Intanto è stato tesserato Triuzzi che già si allenava col gruppo: contratto biennale per lui.

 TOUR DE FORCE DI 15 GG

Dopo il brutto KO interno col Piacenza, il Pescara deve subito ritrovarsi perché atteso da 5 gare in soli 15 giorni: Genoa, Treviso e Venezia in trasferta e Albinoleffe e Modena in casa.

 NUOVO INGRESSO IN SOCIETA' ?

Conferenza stampa di Paterna che presenta il nuovo socio del Pescara calcio, 'avv pescarese Giuseppe Cichella, che verserà la somma di € 600.000. Sembra però che  Scibilia e Oliveri, non riconoscano tale ingresso, perchè non ratificato dal consiglio d'amministrazione.

 C. ITALIA - 3 A 3 COL RIMINI

Pescara a due facce nel 2° turno di coppa: confortante il primo tempo che termina 3 a 1 (Di Cara e doppietta di Calaiò), pessima la ripresa col Rimini che chiude i biancazzurri a corto di fiato nella propria metà campo e merita il pari. Buone le prove di Job, Brivio e Calaiò, mentre da rivedere la difesa apparsa completamente fuori forma. Per superare il turno adesso occorre vincere a Terni.

 C. ITALIA - 1 A 1 COL PERUGIA

Buon esordio del Pescara di Simonelli che pareggia 1 a 1 col Perugia; dopo lo svantaggio su rigore, il pari arriva dal giovane Paponetti che realizza la prima rete ufficiale della stagione. Domenica si gioca col Rimini e martedì si chiuse a Terni; la vincente del girone, affronterà il Bologna.

Ora è ufficiale: Bari e e Pescara disputeranno il prossimo campionato di serie B.

Questo il calendario del girone d'andata dei biancazzurri (in bianco le gare in casa) che inizierà sabato 11 settembre:

Piacenza, Genoa, Albinoleffe, Treviso, Venezia, Modena, Vicenza, Arezzo, Perugia, Torino, Salernitana, Empoli, Catanzaro, Catania, Cesena, Verona, Ascoli, Ternana, Bari, Crotone, Triestina

 

Calciatori in ritiro

PORTIERI : Bartoletti, Santarelli

DIFENSORI : Colonnello, Di Cara, Pomante, Sbrizzo, Vitale

CENTROCAMPISTI : Carozza, Colocioppo, Croce, Lo Nero, Minopoli, Palladini, Russo

ATTACCANTI : Calaiò, Giampaolo, Paponetti

All Simonelli

 

 ACQUISTI

Minopoli, Croce, Lo Nero e Pomante (fine prestito)

 CESSIONI

Artipoli (Samp), Luisi e Stella (Piacenza), Alteri (Crotone), Aquilanti (Fiorentina)

 

16.07.2003 CALCIATORI CON CONTRATTO

Santarelli, Di Cara, Sbrizzo, Colonnello, Russo, Aquilanti, Palladini, Giampaolo, Alteri, Calaiò

 ACQUISTI

Minopoli (fine prestito dal Piacenza)

 CESSIONI

Artipoli (Samp), Luisi e Stella (Piacenza)

 

23/06/04 Riscattata la comproprietà di Calaiò dal Torino, mentre viceversa il Pescara ha ceduto a titolo definitivo l'altra metà di Stella al Piacenza.

 

 

19/06/04 Proseguono le trattative per il cambio di società, ma finora ancora nessuna novità: si parla del solito Navarra, degli imprenditori locali e in ultimo anche di imprenditori romani. Intanto Calaiò verrà riscatatto.

 

 

13/06/04 Davanti a pochi intimi, il Pescara pareggia 2 a 2 con la Ternana nell'ultima gara di serie B. Buona la prestazione di molti giovani della formazione primavera, su tutti Artipoli e Paponetti, autore anche di una rete. Applausi per l'addio a Calaiò e per il rientrante Luisi. La nord ha deciso di non entrare allo stadio per protestare con la società che in settimana si spera possa cambiare proprietà; mercoledì si dovrebbe sapere se l'imprenditore ciociaro Rosettano Navarra rileverà la società. On-line le foto della partita.

 

12/06/04 Ultima gara del campionato di serie B per il Pescara contro la Ternana; a causa di squalifiche e defezioni volontarie, saranno molti primavera in campo. Nel finale potrebbe esserci spazio anche per Luisi. I tifosi per protesta, resteranno fuori lo stadio.

 

09/06/04 Pensavamo di conoscere bene l'attuale società, ma invece continua ancora a stupirci. Dopo la vergognosa retrocessione, per l'ultima inutile partita di campionato (sabato sera con la Ternana), ha pensato bene di abbassare i prezzi, mettendo curve e distinti a 5 € (sperano di fare il tutto esaurito?), mentre nelle gare decisive in cui serviva (come hanno fatto Bari e Verona), non hanno fatto nulla!!! Grazie per l'ennesima umiliazione.

 

06/06/04 L'ennesima rocambolesca sconfitta rimediata a Verona (4 a 3), figlia ancora una volta di errori grossolani dei singoli (Santarelli su tutti), condanna il Pescara alla retrocessione in serie C. Oltre al miraggio del ripescaggio, l'unica cosa che resta da sperare, è che venga fatta piazza pulita, a cominciare naturalmente dalla società che anche quest'anno è stata determinante per la retrocessione. Ormai è tempo che la banda Scibilia & Co. (che ci ha rilevato in seria A e ci ha portati in serie C) si faccia da parte definitivamente. Sono pubblicate le foto della gara di ieri.

 

05/06/04 Tutto esaurito il Bentegodi per la gara di stasera, infatti sono stati tutti venduti i 15.000 biglietti disponibili. Noi pescaresi dovremmo essere oltre un migliaio. La gara avrà inizio alle 20.30 e sarà diretta dall'internazionale Rosetti di Torino. Serve la vittoria per evitare la retrocessione.

 

01/06/04 Alla ripresa degli allenamenti, inconsuetamente alla pineta d'avalos, la squadra ha ricevuto visita di un gruppo di ultras che ha chiesto il massimo impegno e la vittoria al Bentegodi. Per lo spareggio-salvezza di sabato, la società scaligera ha invitato tutta la tifoseria allo stadio, attraverso prezzi popolarissimi: 3 € poltronissime, 2 € tribune e 1 € curva; curva ospiti 12 €.

 

30/05/04 Servivano i 3 punti e vittoria è stata, ma non senza sofferenze, contro un avversario che pareva non chiedere nulla alla partita dell'Adriatico. Dopo appena 5 minuti di gioco, si era già sul 3 a 1 grazie alle reti di Stella, Possanzini e doppietta di Calaiò. Pareva una passeggiata, ma rientrati negli spogliatoi sul 3 a 2, nella ripresa il Pescara è sembrato attanagliato dalla paura di non farcela neanche stavolta e infatti l'Albinoleffe riesce a pareggiare bucando per la terza volta una difesa apparsa molto fragile (ormai da un po' di gare a questa parte). Passano pochi minuti e Calaiò si procura e trasforma il rigore  (prima tripletta e 19° rete stagionale) che sancisce il rocambolesco 4 a 3 per i biancazzurri che nel finale riescono a soffrire anche con gli ospiti ridotti in nove. Purtroppo il Verona ha vinto a Venezia e quindi i ragazzi di Di Mascio saranno costretti a vincere al Bentegodi per poter arrivare allo spareggio.

 

29/05/04 Stasera è l'ultima chiamata per sperare nello spareggio: o si batterà l'Albinoleffe, oppure sarà retrocessione in serie C. La squadra che, sotto un campo pesantissimo vista la copiosa pioggia, scenderà in campo dovrebbe essere: Santarelli, Pagani, Di Cara, Antonaccio, Micolucci; Gorgone, Stella, Palladini, Carozza; Giampaolo, Calaiò.

 

25/05/04 Squalificati Frezza e Sbrizzo per un turno che salteranno la gara di sabato con l'Albinoleffe. Intanto la squadra è in ritiro a Celano per preparare al meglio l'ultimo assalto per agganciare gli spareggi; il tecnico Di Mascio chiede all'intera città di stringersi attorno alla squadra per questa partita decisiva.

 

23/05/04 Incredibile gara del Pescara che riesce a perdere ad Avellino (3-2) dopo aver sbagliato tantissime palle-gol. Buona la reazione della squadra alla cura Di Mascio, squadra molto corta e tonica, ma sotto rete si sbaglia l'incredibile e tutte le palle gol vengono fallite da Giampaolo, trovatosi solo anche a porta vuota!!! Calaiò risponde a Kutuzov nel primo tempo, ma nella ripresa il copione non cambia, anzi peggiora: mentre si continuano a sprecare i gol, l'Avellino in nove (due espulsioni) contro undici, riesce a segnare ben due reti e conquistare i tre punti; inutile il gol di Sbrizzo nel finale. Adesso il Pescara è terz'ultimo superato anche dal Verona, praticamente con un piede e mezzo in serie c.

 

22/05/04 La gara di stasera sarà diretta da Saccani di Mantova. Certo il 4-4-2 che schiererà Di Mascio con Antonaccio , Sbrizzo, Di Cara e Caccavale in difesa; i 4 centrocampisti dovrebbero essere Stella, Gorgone, Palladini e Aquilanti, mentre i 2 attaccanti dovrebbero essere Calaiò e Giampaolo, ma non è escluso l'inserimento di Alteri con Giampaolo trequartista. Serve la vittoria.

 

20/05/04 La prima scelta di Di Mascio è stata l'esclusione dalla rosa del portiere Cesaretti; come dodicesimo infatti, è stato chiamato il primavera Bartoletti. Crescono intanto le quotazioni di Alteri come secondo attaccante da affiancare a Calaiò, con arretramento di Giampaolo. Da oggi la squadra è in ritiro in provincia di Avellino.

 

19/05/04 Il Pescara di Cetteo di Mascio dovrebbe giocare ad Avellino con un 4-4-2 che probabilmente sarà questo: Santarelli, Pagani, Caccavale, Di Cara, Colonnello; Stella, Palladini, Gorgonone, Bellè; Calaiò, Giampaolo. Assente certo sarà lo squalificato Russo.

 

16/05/04 Ivo Iaconi è stato esonerato; momentaneamente verrà sostituto da Cetteo Di Mascio, allenatore della primavera

 

15/05/04 Dopo la disfatta di sabato sera che potrebbe voler dire retrocessione in serie C, la società non ancora ha preso una decisione su Iaconi, anche se probabilmente dovrebbe restare al suo posto (l'alternativa ventilata dai giornali è Oddo). Alla squadra non resta che chiudere dignitosamente il campionato sperando nel miracolo salvezza nelle ultime 4 partite.

 

 

13/05/04 Sabato col Treviso dovrebbe essere confermato l'11 che ha pareggiato a Vicenza, con il rientro al centro dell'attacco di Calaiò al posto di Alteri.

 

09/05/04 Pareggio per 1 a 1 del Pescara a Vicenza; serviva soprattutto una risposta dal punto di vista caratteriale e sostanzialmente la squadra ha risposto bene. Vantaggio del Pescara con Giampaolo al 67' grazie ad un tiro da fuori area, ma solo dopo 5 minuti l'ex Margiotta firma il pari dopo una serie di rimpalli fortunosi. Sostanzialmente la classifica resta immutata relegando i biancazzurri sempre al quart'ultimo posto a 42 punti, dietro a Bari con 43 e davanti al Verona con 41. Sabato arriva il Treviso all'Adriatico, gara da vincere assolutamente.

 

08/05/04 La gara di stasera sarà diretta da Carlucci di Molfetta. Probabile uno schieramento più prudente con 3 difensori, 5 centrocampisti e 2 attaccanti.

 

04/05/04 Già in ritiro la squadra in vista della trasferta di sabato sera a Vicenza, dove bisognerà assolutamente far punti per la salvezza.

 

03/05/04 Dopo l'ennesima sconfitta casalinga ad opera del Napoli, la squadra probabilmente andrà in ritiro anticipato per preparare la trasferta di Vicenza. Iaconi si è detto disposto anche a lasciare la panchina, ma la società difficilmente accetterà tale soluzione. C'è ancora tempo per raddrizzare la situazione (6 partite con calendario favorevole), ma occorre lo spirito e la squadra vista gli ultimi 15 minuti col Napoli.

 

01/05/04 La gara di domani sera sarà diretta da Romeo di Verona. Nel Pescara la probabile formazione dovrebbe essere questa: Santarelli, Pagani, Di Cara, Caccavale, Colonnello, Stella, Amerini, Gorgone, Palladini, Giampaolo e Calaiò.

 

28/04/04 Nessuno squalificato per i biancazzurri che domenica sera ospiteranno il Napoli nel posticipo di serie B. Iaconi dovrebbe avere tutti a disposizione ad eccezione di Iannuzzi e Antonaccio, oltre ovviamente a Luisi.

 

 

 STEFANO PRESENTE

solopescara.com si unisce al dolore di tutta la Nord per la scomparsa di Stefano, vecchio Rangers, vero ultras.

 

 

21/04/04 Nessun calciatore biancazzurro è stato squalificato, mentre nel Catania appiedati per un turno Stendardo e Montervino. Out Antonaccio per broncopolmonite, mentre potrebbero tornare disponibili Micolucci e Russo.

 

18/04/04 Importantissima vittoria del Pescara che batte 2 a 0 il Bari. Dopo più di un'ora di gara brutta e senza grandi occasioni (traversa di Calaiò nel primo tempo), la partita viene sbloccata da Calaiò che trasforma un rigore concesso per netto fallo di mano di De Rosa. La squadra si sblocca e raddoppia con Palladini al 90'. Pescara che in classifica stacca di quattro punti i pugliesi, scavalca il Verona e raggiunge il Venezia. Pubblicate le foto della gara

 

16/04/04 La prossima gara interna dei biancazzurri, sarà il posticipo del campionato di b; pertanto Pescara Napoli si giocherà domenica 2 maggio alle 20.30

 

13/04/04 Finalmente la società si è decisa a far qualcosa per portare gente allo stadio: sabato col Bari le donne e i ragazzi fino a 14 anni pagheranno solo 2 euro in qualsiasi settore. Intanto dovrebbe rientrare Santarelli in porta, mentre è certo il rientro di Amerini; per tutta la settimana la squadra si allenerà a porte chiuse.

 

10/04/04 Altra sconfitta del Pescara che cede 2 a 1 al Piacenza, ma a differenza della disfatta di Livorno, la squdra di Iaconi deve recriminare per i troppi errori sotto porta commessi soprattutto nel 1° tempo (clamoroso l'errore di Gutierrez). Nella ripresa il Piacenza, che aveva subito per tutto il primo tempo, trova la rete del vantaggio con un gran tiro da fuori area che si insacca sotto l'incrocio; il raddoppio arriva da Beghetto ed è forse viziato da uno suo fallo di mano. Riapre la gara Calaiò su calcio a due in area; vani gli assalti finali. Classifica sempre più preoccupante e sabato occorrerà vincere a tutti i costi col Bari per non sprofondare definitivamente in classifica

 

09/04/04 Piacenza Pescara sarà diretta dall'arbitro Brighi di Cesena. Il Pescara tornerà a giocare col modulo 4-2-3-1 e l'undici di partenza dovrebbe essere questo: Cesaretti, Aquilanti, Di Cara, Caccavale, Antonaccio; Gorgone, Palladini, Stella, Gutierrez, Giampaolo, Calaiò

 

 

04/04/04 Pesante KO del Pescara che perde 5 a 1 contro un lanciatissimo Livorno; complice della goleada la solita prestazione dell'arbitro che concede 2 rigori ai toscani, quantomeno dubbio il primo che sblocca il risultato. Al di la dei rigori, la squadra è apparsa troppo remissiva e ancora troppo gracile in difesa, dove soprattutto Pagani e Caccavale sono incappati in una giornata negativa. Sabato si spera nel riscatto nell'altra difficile trasferta di Piacenza

 

 

02/04/04 Sarà Nucini di Bergamo a dirigere la gara Livorno - Pescara. Cesaretti ha smaltito l'influenza e sarà regolarmente in campo, mentre il rientro del titolare Saul "sindaco" Santarelli potrebbe esserci già nella prossima gara casalinga con il Bari

 

30/03/04 Come previsto, sono stati squalificati per 1 turno Antonaccio, Sbrizzo e Giampaolo che quindi salteranno la trasferta di Livorno; squalificato anche il toscano Balleri

 

28/03/04 Altro KO casalingo per uno sfortunatissimo Pescara che cede 1 a 2 al Messina. Sotto di 2 reti frutto di disattenzioni difensive, il Pescara riapre la gara con Alteri schierato titolare da Iaconi al posto di Calaiò. Espulso ingiustamente Antonaccio dall'ennesimo arbitro avverso ai colori biancazzurri; con l'uomo in meno continua il forcing del Pescara fino al 90', ma la sfortuna e l'imprecisione sotto porta, regalano i 3 punti al lanciatissimo Messina. Ora doppia trasferta con Livorno e Piacenza

 

27/03/04 Stasera ore 20.30 all'Adriatico Pescara Messina sarà arbitrata da Trefoloni. Previsto il rinnovo del gemellaggio fra le due tifoserie

 

 

23/03/04 Dalla prossima gara, la serie B tornerà a giocare il sabato sera alle 20.30; sabato farà visita all'Adriatico il Messina. Iaconi dovrà rinunciare allo squalificato Di Cara, ma forse potrebbe riavere Palladini, il cui infortunio alla caviglia sembra meno grave del previsto

 

21/03/04 Nella partita più delicata della stagione , il Pescara (senza 6 titolari) vince per la prima volta in trasferta grazie a una doppietta di Alteri (che ha sostituito lo squalificato Calaiò) alla fine del 1° tempo e inizio ripresa. Dopo aver fallito un rigore, la Salernitana pressa e trova il gol con Tulli, col Pescara rimasto in 10 per l'espulsione di Di Cara; dopo un palo e una rete annullata per i granata, la gara finisce col Pescara che prende 3 punti d'oro all'Arechi. Sabata all'Adriatico il lanciatissimo Messina.

20/03/04 Oltre ai soliti assenti, per la trasferta di Salerno non saranno disponibili Calaiò (squalificato) e Palladini (dovrà star fermo 15 gg) che saranno sostituiti da Alteri e Gorgone. Giampaolo dovrebbe giocare solo uno spezzone di gara a causa di un infortunio. Arbitrerà Mazzoleni di Bergamo

19/03/04 Pesantissimo KO interno del Pescara che viene sconfitto 1 a 2 dal Genoa dell'ex De Canio, grazie a una doppietta di Rossi già nel primo tempo. Pescara sceso in campo molto contratto e timoroso, ha disputato forse la peggior partita all'Adriatico, in uno scontro che potrebbe rivelarsi decisivo ai fini della classifica finale. A nulla è valsa una ripresa più pimpante del Pescara che accorcia le distanze su rigore calciato da Calaiò (12° rete stagionale). Nonostante tutto ancora sfortuna (palo di Giampaolo sullo 0 a 0 e un paio di miracoli del portiere rosoblu) e qualche decisione di Paparesta molto discutibile (mancata espulsione di un genoano e un rigore su Calaiò). Sono pubblicate le foto della partita di ieri sera

17/03/04 La gara col Genoa dell'ex De Canio (il primo ritorno all'Adriatico), sarà diretta dall'internazionale Paparesta. Probabili i recuperi di Amerini e Russo che però saranno destinati quasi sicuramente alla panchina, in vista del turn over  per la gara di domenica a Salerno.

15/03/04 La squadra è tornata già al lavoro in vista dello spareggio salvezza di giovedì sera col Genoa. Nessuno squalificato nelle due squadre, mentre nel Pescara rientreranno Caccavale, Russo e probabilmente anche Amerini.

Aggiunte altre foto nella sezione "per il tifoso"

14/03/04 Pareggio a reti bianche fra Pescara e Atalanta. Risultato sostanzialmente giusto, anche se la partita è stata fatta solo dal Pescara che però ha sempre il solito problema del gol. Non sfruttate nella ripresa un paio di occasioni da Giampaolo e un colpo di testa di Calaiò deviato miracolosamente in angolo dal portiere, mentre l'Atalanta ha colpito un palo; da rivedere un paio di decisioni dell'arbitro a scapito ovviamente del Pescara. Giovedì sera all'Adriatico servono i 3 punti col Genoa.

Sono già pubblicate le foto di Pescara Atalanta

13/03/04 Per problemi fisici, dopo Amerini, anche Russo, Alteri e Cesaretti, rischiano di saltare la gara di domani contro l'Atalanta. Pertanto l'11 titolare è praticamente scontato, con il rientro di Gutierrez alle spalle di Calaiò e Giampaolo che dovrebbe essere preferito a Frezza sulla sinistra

09/03/04 Squalificato per 1 turno Caccavale. Per la gara di domenica con l'Atalanta, Iaconi dovrebbe recuperare Gutierrez, mentre è difficile il recupero di Amerini. Saul Santarelli invece, sarà pronto non prima di 1 mese

07/03/04 Ennesima sconfitta del Pescara che cede al Torino per 2 a 0. Buono il primo tempo del Pescara che, nonostante le moltissime assenze (titolare per la prima volta Gorgone), gioca meglio dei granata e sfiora il gol con Frezza (palla fermata sulla linea di porta); al primo svarione della difesa, passa il Torino sul finire del primo tempo che raddoppia nella ripresa su un rigore contestato. A quel punto finisce la gara e il Pescara è costretto a subire un altro KO, tutto sommato immeritato. Ora dovrà sfruttare al massimo il doppio turno casalingo con Atalanta e Genoa

07/03/04 Continua il momento negativo per il Pescara: infatti per problemi fisici non sono partiti per Torino  Amerini e Gutierrez. Russo continuerà pertanto a giocare al posto di Amerini, mentre Giampaolo dovrebbe sostituire il cileno

06/03/04 Dopo la sconfitta interna col Palermo, Iaconi esorta la squadra a giocare senza farsi condizionare dalla classifica diventata molto pericolosa. Intanto per la trasferta di Torino, rientrerà sicuramente Di Cara e forse anche Amerini; la gara sarà diretta da Romeo di Verona.

Sono on-line le foto della gara Pescara Palermo

03/03/04 Dopo Santarelli, Luisi e Di Cara, anche Amerini dovrebbe saltare la gara col Palermo per un infortunio (e probabilmente anche la trasferta di domenica a Torino); come avvenuto a Trieste, sarà sostituito da Russo

02/03/04  Iaconi sembra intenzionato a schierare giovedì sera col Palermo, la stessa formazione sconfitta a Trieste, fatta eccezione per lo squalificato Di Cara che sarà sostituito da Sbrizzo.

29/02/04  Ancora una sconfitta in trasferta per il Pescara che perde 2 a 1 a Trieste. Dopo essere passato in vantaggio con Pagani, viene raggiunto nel primo tempo e superato all'inizio del secondo, sempre su azione di calcio d'angolo. Sprecate diverse occasioni per il pari e negato sull' 1 a 1 un netto rigore su Calaiò; sconfitta ingiusta che riavvicina la zona calda a soli 4 punti. Giovedì sera turno infrasettimanale: all'Adriatico arriva il Palermo

27/02/04  Sarà De Marco di Chiavari l'arbitro di Triestina-Pescara. La gara si giocherà domenica alle 15.00 per la 29° giornata di B. Dovrebbe tornare in campo con il Pescara il difensore Russo che farà coppia con Palladini. Guttierrez è indubbio per problemi muscolari mentre improbabile l'impiego di Giampaolo non completamente ristabilito. Daniele Amerini, dopo l'ammonizione di venerdì contro l'Ascoli, salterà un turno per squalifica.

21/02/04  Iniziano due settimane intense per il Pescara di iaconi. Domeni Trasferta a Trieste, giovedi' il turno infrasettimanale. Intanto Solopescara.com pubblica le foto dei tifosi relative alle ultime gare interne.

GUARDA LE  FOTO DEI TIFOSI

21/02/04  risultati 28° giornata serie B

Pescara - Ascoli 2 - 1
Atalanta - Genoa 1 - 0
Bari - Verona 1 - 2
Catania - Salern. 2 - 0
Fioren. - Albino. 2 - 1
Livorno - Triest. 1 - 1
Napoli - Avellino 1 - 0
Ternana - Palermo 1 - 1
Treviso - Cagliari 0 - 0
Venezia - Piacenza 0 - 0
Vicenza - Messina 2 - 1
Torino - Como 23/02

20/02/04  L'anticipo Pescara - Ascoli termina 2-1. Al 28° pt gol di Emanuele Calaiò che raccoglie l'assist di Frezza e supera con un pallonetto Micillo. Al 40° pt Dicara sfiora il raddoppio. Al 10° st gol su rigore di Calaiò, fischiato per fallo di Brevi su Dicara. Al 25° st gol di Roberto Colacone su calcio di rigore concesso per fallo su Pià.

19/02/04  Sarà Messina di Bergamo l'arbitro di Pescara - Ascoli. L'anticipo delle 20,30 che si gioca domani 20.02.2004 valido per la 28° di B. Intanto intervento riuscito per Luisi operato al ginocchio destro. Giacomo Dicara invece accusa un dolore al retto femorale  della gamba destra.

15/02/04  La trasferta veneta del Pescara si conclude con un amaro 0-2. Il Venezia passa in vantaggio con Davide Saverino al 29° pt che batte Pugliesi con un preciso sinistro ravvicinato. Nella ripresa è Maurizio Rossi a battere Pugliesi da distanza ravvicinata con un destro.

13/02/04  Sarà Romeo di verona l'arbitro di Venezia-Pescara. La gara, per la 27° giornata di B, si giocherà alle 15.00. Per l'incontro veneto del Pescara dovrebbe farcela Cesaretti dubbi sul recupero di Iannetti. In attacco dovrebbe rivedersi Giampaolo mentre Santarelli è ancora indisponibile.

08/02/04  Pescara - Cagliari termina 0-1: Al 38° pt gol di Mauro Esposito, che bate Pugliesi con un preciso colpo di testa dopo un corner battuto da Zola. Pescara poco incisivo, Calaio' inconcludente, Zola in evidenza.

06/02/04  X MAURIZIO  Questo è un copia-incolla pubblicato da FABIO sul muro di SOLOPESCARA.COM preso da Tifonet, dove sono riportati diversi messaggi di solidarietà al giovane Maurizio, tifoso pescarese, per l'accaduto di domenica a Firenze. 


MASSIMO SOSTEGNO AL RAGAZZO COLPITO DALLE ***** IN DIVISA...E ORA CHI PAGA???
MAURIZIO NON MOLLARE!!!

ULTRAS UNIONE 1987 VENEZIAMESTRE
LIVING FOR KICKS


ORA BASTA
DEVE PAGARE ANCHE CHI INDOSSA UNA DIVISA!


AVELLINO
OLTRA L'INDIFFERENZA TOTALE, SOLIDARIETA' PER MAURIZIO PASQUALONE
SEMPRE ODIO ETERNO PER I SERI FRUSTRATI DELLO STATO, SENZA ANIMA, SENZA CUORE, SENZA DIGNITA' UMANA
LA GUERRIGLIA A NOI E' SUCCESSA UN PAIO DI SETTIMANE FA, 4-5 PUFFI ALL'OSPEDALE, NESSUN ULTRAS CONTUSO, NON DICO CAZZATE.
DOMENICA VADA COME VADA, SPERANDO IN NESSUN ULTRAS FERITO
ODIO I CASCHI BLU, DIFESI DALLO STATO QUANDO SONO I PRIMI TEPPISTI

MODENA VI E' VICINA.

CURVA SUD GIGI MONTAGNANI


FIRENZE
SOLIDARIETA' PER IL RAGAZZO COLPITO DALLE ***** COL CASCO BLU.
E' SUCCESSO ANCHE AD UNO DI NOI A IMOLA L'ANNO SCORSO....E NESSUNO A PAGATO!!!!!
LUI E' STATO L'UNICO A PAGARE....MA NESSUNO SCORDA.....

CON RISPETTO,UN VIOLA

CANEVA BERICA VI
ESPRIMO RAMMARICO PER QUEL CHE E' SUCCESSO A FI.
DISPREZZO E DIR POCO PER QUELLE *****DI DIVISE BLU
VICENZA PESCARA NESSUNO CI SEPARA


ULTRAS VIOLA 77
solidale con il ragazzo....s.birri razza da estinguere


ultras cremona
solidarietà per il vostro ultras.
complimenti alla vostra splendida tifoseria.
UCR


IMBESTIALITO
Il questore di firenze è andato a chiedere scusa.
Non aggiungo altro, basta questo!
Ed ora chi sarà responsabile se a PESCARA domenica si scatenerà il finimondo?

anconetano
SOLIDARIETA' AL RAGAZZO FERITO E CHE IL COLPEVOLE PAGHI. ANZI DEVE PAGARE!!!
CI SI RIVEDE L'ANNO PROX AL DERBY

KGB FIRENZE
VICINI AL TIFOSO FERITO DAI NEMICI IN DIVISA !
ULTRAS!

VICINI A MAURIZIO E TUTTI VOI

CURVA NORD VICENZA


CH
solidarietà alla famiglia di Maurizio
chi ha sbagliato deve pagare
le regole ci devono essere anche per loro
Alex
Un abbraccio sincero al Vostro amico tifoso ferito da un *******o celerino!!!
Riprenditi presto
Solo Napoli!!!


modenese
solidarietà alla famiglia del ragazzo.

SETTORE DISTINTI SA
oltre la rivalità siamo vicinissimi al tifoso pescarese vittima dell'infamia domenica a firenze.
oltre a porgere a lui i nostri più sentiti saluti, porgiamo a tutto il mondo ultras un messaggio forte e chiaro:
CELERINO PRIMO NEMICO!

ULTRAS LIBERI
settore distinti salernitana 1919


SOLOSAMP
Solidali e vicini a voi per ciò che è avvenuto al ragazzo! In questi casi dobbiamo essere tutti e uniti!
Molti hanno criticato il fatto che noi sampdoriano abbiamo permesso a un magistrato / avvocato di venire a Roma con Lazio 15 giorni dopo il massacro gratuito da noi subito. Sono anche io dell' idea che non è bello avere avvocati insieme in trasferta, ma con i tempi che corrono ormai il tifoso non può vendicarsi da solo ... e se lo fa sappiamo bene come va a finire ... in un modo o nell' altro ci rimette sempre. Queste violenze, questi atteggiamenti gratuiti, qusto calcio che fa SKYfo deve essere combattuto tutti insieme, mettendo da parte le rivalità, altrimenti continueranno a metterci i piedi in testa.

un saluto da Genova Blucerchiata


natorossonero
Contro ogni repressione.... dai Maurizio.
Saluti Ultras.
Solo Lanciano.


CONTRO OGNI RIVALITA' SONO VICINO AL VOSTRO COMPAGNO VITTIMA DEGLI S.BIRRI INFAMI !

*ULTRAS ANCONA*
Uno di Taranto
Oltre ogni rivalita',avanti Maurizio..reagisci e combatti..come solo gli ultras sanno fare.
Liberta' per gli ultras.libertà.

04/02/04  Gutierrez e Gorgone hanno effettuato il primo allenamento. Il tecnico Iaconi ha recuperato Luisi e Antonaccio.

02/02/04  Oggi dopo la seduta al "vestina" saranno presentati i nuovi acquisti.

 01/02/04  Fiorentina Pescara si conclude 1-1. Al 6° del pt autogol di Colonello che per anticipare un attaccante viola batte Santarelli. Al 26° st rete di Amerini, neo acquisto, che risolve una mischia in piena area di rigore dopo un'insistita azione del Pescara. La gara diretta da Nucini di Bergamo è stata nervosa e ricca di errori arbitrali che fortunatamente non hanno condizionato l'incontro. Il pubblico di casa ha a lungo fischiato i propri giocatori. Durante alcuni scontri tra supporters è rimasto gravemente ferito ad un occhio un giovane tifoso pescarese probabilmente colpito da una manganellata di un agente di ps.

 30/01/04  Si è chiuso il calciomercato ed il Pescara ha effettuato questi movimenti: acquistati i centrocampisti Amerini (Venezia) e Gorgone (Cagliari) e la giovane punta Gutierrez (Udinese), mentre sono partiti Minopoli (Piacenza) e Lo Nero (Lodigiani)

 27/01/04  Pescara sembra interessato al trequartista Alessandro Iannuzzi (classe 1975); entro venerdì (fine calciomercato) si deciderà sul suo eventuale trasferimento.

 18/01/04  Ennesima sconfitta del Pescara in trasferta (3 - 0 a Terni); dopo un primo tempo discreto terminato 1 a 0, nella ripresa la squadra non ha avuto alcuna reazione facendo dilagare la Ternana andata a segno con una doppietta di Zampagna e Frick. A nulla sono serviti gli innesti nella ripresa di Calaiò, Bellè e Giampaolo. Positivo l'esordio del neo acquisto Frezza

15/01/04  Micolucci si è procurato una distorsione alla caviglia mentre Caccavale è ancora fermo in vista di un recupero che sembra difficile.

13/01/04  L' attaccante Andrea Cecchini è stato ceduto definitivamente al Padova. Il giocatore dopo i saluti subito a disposizione del suo nuovo club.

 12/01/04  La 22a giornata di B ha visto di scena all'adriatico la gara tra il Pescara e il Verona, arbitrata da Giannoccaro di Lecce. La gara che si è conclusa 2 a 1 per il Pescara ha visto le reti di Salvetti al 16' che ha battuto Santarelli dopo un'azione manovrata. Al 21' Calaio' porta in parità il punteggio sfruttando un cross dalla destra. Calaiò si ripete e mette a segno il goal del definitivo vantaggio al 48' al termine di una bella azione. La formazione di Iaconi torna in campo domani pomeriggio in allenamento alle 15.00 a Montesilvano. Tutti disponibili per la seduta.

Sono state inserite nuove foto relative alle gare col Vicenza, Treviso e Avellino

 04/01/04  La gara di martedì Albinoleffe Pescara sarà diretta dall'arbitro Girardi.

Sono state inserite nuove foto relative alle gare col Vicenza, Treviso e Avellino



7 febbraio 2004
La partita Pescara-Cagliari comincerà in silenzio, senza cori, né striscioni. Domani la curva nord dello stadio Adriatico rimarrà vuota per i primi 10 minuti dal fischio d'inizio. E' la risposta dei club organizzati, Pescara Rangers e Bad Boys, all'aggressione subìta domenica a Firenze da un tifoso biancazzurro, Maurizio Pasqualone, colpito a un occhio dal manganello di un agente del servizio d'ordine. Sull'episodio la procura fiorentina ha aperto un'inchiesta.
Le indagini sono condotte dalla Squadra Mobile di Firenze in collaborazione con la Digos di Pescara. L'obiettivo è quello di verificare come si sono svolti esattamente i fatti e accertare le responsabilità dell'agente che ha colpito con una manganellata il 24enne di San Giovanni Teatino ricoverato all'ospedale Careggi. Forse lunedì sarà trasferito a Pescara. In base alle prime testimonianze, Maurizio sarebbe stato ferito da un poliziotto del reparto mobile di Bologna, inviato in rinforzo alla questura di Firenze per la partita Fiorentina-Pescara. Nelle ultime ore gli uomini della Digos, coordinati dal dirigente Claudio Mastromattei, stanno prendendo contatti con i club ultrà per cercare ogni elemento utile a ricostruire la delicata vicenda. «Il nostro impegno è quello di fare chiarezza sull'episodio senza lasciare alcuna ombra di dubbio», dichiara il questore Dante Consiglio, «gli accertamenti verranno svolti con la massima trasparenza e oggettività, tant'è che siamo alla ricerca di terze persone che abbiano assistito ai fatti. Esprimiamo la massima solidarietà alla famiglia Pasqualone e, appena tornerà a casa, andrò a trovare Maurizio con il dottor Mastromattei». La Digos, che da tempo ha stretto un rapporto di collaborazione con i tifosi del Pescara, è a disposizione di chiunque voglia dare un contributo alle indagini.
Intanto nei club biancazzurri la tensione è alle stelle. Domani, dopo 10 minuti di silenzio, oltre 3mila ultrà entreranno allo stadio gridando: «Giustizia per Maurizio e per tutte le vittime della repressione». I tifosi «vogliono prendere la parola perché», si legge in una nota diffusa dai Pescara Rangers, «abbiamo assistito, a Firenze, all'aggressione gratuita subita da Maurizio Pasqualone, che ha perso un occhio ma è come se nulla fosse successo: non se ne parla in televisione e non ci sono polemiche sui giornali». I Rangers evidenziano la mancanza di tutela per i tifosi che vengono colpiti negli stadi e ai quali non resta che seguire la strada della "denuncia contro ignoti". «In altri Paesi ogni celerino ha sul casco un numero di identificazione, l'ultrà ha un minimo di tutela. Qui la direzione è unica: la repressione. Continuando di questo passo non si arriverà mai da nessuna parte e non si risolverà mai il problema della violenza». (p.d.b.)

8 febbraio 2004
In occasione della gara Pescara - Cagliari, i tifosi organizzati del Pescara adottano dieci minuti di sciopero del tifo con ingresso ritardato in curva nord.
Una decisione dettata dalla volontà di esprimere solidarietà al sostenitore biancazzurro colpito all'occhio da una manganellata negli scontri a Firenze con la polizia

9 febbraio 2004
Scibilia e Oliveri sul mercato

 PESCARA.Il Pescara accusa. I dirigenti biancazzurri, al termine della gara persa 1-0 all'Adriatico ad opera del Cagliari, mettono sul banco degli imputati l'arbitro Bergonzi di Genova. «Questa volta», sbotta Pietro Scibilia, «manderò un telegramma ai designatori (Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto, ndc) di ringraziamento per averci mandato cinque volte Bergonzi e il suo assistente di linea, Franco Consutti di Gorizia, amico di Gianfranco Zola. Non voglio dire di più. Adesso sto cercando di smaltire l'amarezza per una sconfitta immeritata. Sono proprio arrabbiato. Il pari, per quanto si è visto in campo, sarebbe stato il risultato più giusto. Un punto ci avrebbe fatto comodo».
Al centro dell'interesse, ora, c'è però anche la questione del portiere. «Pugliesi», continua il presidente, «ha giocato bene. Non ha colpe sul gol. Ma se l'infortunio di Santarelli dovesse andare per le lunghe, dovremo tornare sul mercato. La mia disponibilità è piena. Sarò ben felice di fare un altro sacrificio economico per prendere un estremo difensore di esperienza. Da quanto mi risulta ci stiamo già muovendo».
La conclusione è, come al solito, a sorpresa. «Sono soddisfatto dei nuovi acquisti», conclude Scibilia, «anche Gutierrez mi è piaciuto tantissimo. La sua conclusione, finita sulla traversa, avrebbe meritato il gol. Davvero una bella giocata da grande giocatore. Adesso dobbiamo stare attenti all'allenatore. Può contare infatti su tante e valide alternative. Deve fare perciò attenzione a valutare bene gli uomini da mandare in campo in modo da non sbagliare la formazione».
Antonio Oliveri, il numero due di via Mazzarino, aggiunge: «Abbiamo giocato sotto ritmo, ma il Cagliari non ha fatto molto di più di noi. Perdere così dispiace davvero. Bergonzi? Non era in grande giornata. Certo, a questo punto, dobbiamo tornare sul mercato per prendere un portiere. Infatti da qui al termine del campionato la strada si fa più difficile, ma non impossibile. Occorre, perciò, tentarle tutte per tirarci fuori dai pericoli».

15 febbraio 2004
Carnevale va in panchina, arriva il ko in laguna Scibilia esonera Oddo e s'affida a Maifredi

 PESCARA. Stagione 1995/1996, quella delle occasioni perse per il Pescara di scena al "Penzo" di Venezia nell'anticipo della 24ª giornata di serie B. La panchina di Francesco Oddo scricchiola da tempo, sebbene i biancazzurri siano quinti con 34 punti e a sole 3 lunghezze dalla vetta. In ballo c'è il rapporto conflittuale fra il tecnico e gli elementi più esperti dell'organico (Carnevale, Nobile e Terracenere). Non mancano nemmeno le punzecchiature con la società, su tutti il direttore sportivo Pierpaolo Marino.
Il Pescara fallisce l'appuntamento con la vittoria da 4 settimane e si presenta in laguna in formazione rimaneggiata, senza lo squalificato Terracenere, l'infortunato Nobile e con Andrea Carnevale in panchina perché reduce da venti giorni di stop dovuti ai propositi di ritiro.
Davanti alle telecamere di Tele+2 ci sono, davanti al portiere Savorani, Farris, Voria, Zanutta e Colonnello; Gelsi, Sullo e Palladini a centrocampo; Baldi, Giampaolo e Di Giannatale in avanti.
Nelle fila locali milita l'ex Mauro Zironelli.
Il Pescara non gioca male, ma è il Venezia di Bellotto ad andare in vantaggio in chiusura di primo tempo con un colpo di testa in tuffo di Cerbone. A metà ripresa raddoppia Vecchiola che sarebbe diventato biancazzurro di lì a qualche mese. Solo nel finale, il neo entrato Carnevale accorcia le distanze su rigore per il 2-1 conclusivo, quando il Pescara è in dieci a causa dell'espulsione di Zanutta.
Il "teatrino" si apre negli spogliatoi quando Scibilia pretende spiegazioni dal tecnico per l'ennesima brutta figura e Oddo replica sottolineando la buona prestazione dei suoi. A corredo ci si mettono i tifosi delle opposte fazioni che vengono quasi alle mani dopo il fischio di chiusura dell'arbitro De Santis.
Due giorni più tardi, Oddo viene esonerato dalla società che opta per il "calcio champagne" di Gigi Maifredi. Una scelta rivelatasi infelice tanto che alla terz'ultima di campionato dovrà essere richiamato Oddo per evitare una clamorosa retrocessione in C1.
Nel mirino di Scibilia a Venezia finisce pure Michele Baldi, reo di condurre vita notturna. Il diretto interessato preferisce non polemizzare, limitandosi ad ammettere il proprio rendimento inferiore alle attese. Il presidente, inoltre, responsabilizza Carnevale che, però, comincia ad avvertire il peso degli anni e non appare più in grado di garantire i gol realizzati nelle stagioni passate. La gara di Venezia rappresenta l'emblema di un torneo vissuto quasi interamente sul filo del rasoio, per colpa dei contrasti tra i vari protagonisti. Le ultime contraddizioni le regalano ancora loro, Scibilia e Oddo. Secondo il numero uno della società, il Pescara a Venezia avrebbe fatto ridere. Il parere del tecnico è diametralmente opposto in quanto i suoi ragazzi se la sarebbero cavata meglio del solito con l'espulsione di Zanutta come unica pecca.


21 febbraio 2004
Scibilia attacca l'arbitro «Più forti anche di lui»

PESCARA.«Più forti di tutto, anche dell'arbitro». Il presidente, Pietro Scibilia non perde la sua nota impulsività. Al termine della partita contro l'Ascoli, il massimo dirigente biancazzurro si sofferma soprattutto sull'operato del direttore di gara, l'internazionale Domenico Messina di Bergamo. «Il peggiore in campo è stato l'arbitro», attacca duro il numero uno di via Mazzarino, «se mi chiedete di dargli un voto, non faccio alcuna fatica ad affibbiargli un bel 3 meno. Ha sbagliato tantissimo, per farsene un'idea basta ripensare al gol che ci ha annullato. Ma in generale ha commesso tanti errori in diverse occasioni, episodi per noi davvero penalizzanti. Per questo, il successo ottenuto, mi rende ancora più felice. Siamo riusciti a vincere nonostante questo svantaggio. I ragazzi», prosegue Scibilia, «sono stati fantastici. Hanno dato tutto e, alla fine, i 3 punti ottenuti sono stati veramente meritati. Alla vigilia ero molto preoccupato perché l'Ascoli, come ha dimostrato in campo, è un'ottima squadra. Nell'arco della partita, però, abbiamo dimostrato di essere più forti e il risultato finale ne è una prova. A noi», continua Scibilia, «interessava battere i marchigiani per agganciarli in classifica e fare un bel passo in avanti verso la salvezza. Diciamo, allora, che ci siamo riusciti e la cosa mi fa molto felice».
Obbligata la chiusura su Calaiò, autore di una doppietta. «E' un grande campione», conclude Scibilia, «un giocatore eccezionale. In grado di risolvere da solo le partite. Ma direi che, con l'Ascoli, sono stati tutti bravi. Continuando così, raggiungeremo la salvezza». (p.d.c.)


28 marzo 2004
Scibilia: «Trefoloni, un arbitro indegno»

PESCARA. Il presidente del Pescara, Pietro Scibilia, è un fiume in piena. Motivo del suo sfogo è l'arbitraggio di Trefoloni di Siena, a suo dire scandaloso. Sulla stessa lunghezza d'onda il tecnico Ivo Iaconi, che critica anche l'atteggiamento anti sportivo di alcuni giocatori del Messina, che cercavano in tutti i modi di simulare infortuni per perdere tempo. Ma non solo l'arbitraggio può spiegare la sconfitta casalinga. Iaconi mette in rilievo i due errori difensivi, da cui sono scaturiti i gol, ma anche gli infortuni, che stanno colpendo soprattutto il settore di centrocampo: gli ultimi Amerini e Iannuzzi, costretti a uscire anzitempo. Scibilia usa un linguaggio colorito per criticare l'arbitro, ma sottolinea anche la buona prova della squadra.
«All'arbitro gliele ho dette di tutti i colori», afferma Scibilia «L'ho insultato con parole pesanti per il suo operato. E' incredibile, certi arbitri solo a noi capitano».
Ma come mai il Pescara è spesso penalizzato? «Forse perché siamo l'unica società sana e in regola economicamente. Abbiamo fatto molti comunicati di lamentela alla Federazione, la quale ci risponde che ci manda gli arbitri che ci toccano. La partita di oggi», prosegue Scibilia, «ha un risultato bugiardo, perché meritavamo non di pareggiare, ma di vincere largamente. E purtroppo l'arbitro ha influito sul risultato, con un comportamento indegno».
Ma Scibilia ha visto una squadra viva. «Devo fare solo i complimenti ai ragazzi, che hanno creato molte occasioni da rete. Il portiere del Messina ha salvato il risultato. Ora ci aspettano due trasferte difficilissime, che sono due punti interrogativi. Ma quello che più mi preme è la partecipazione del pubblico nelle prossime partite casalinghe. Lo voglio più numeroso, perché il suo apporto sarà fondamentale per cercare di salvarci».
Ivo Iaconi evidenzia l'atteggiamento del Messina. «Siamo caduti nella sua trappola. Ma sapevamo che fanno spesso certe provocazioni. Purtroppo, l'arbitro ci è andato contro, perché abboccava alle perdite di tempo del Messina. In questo caso, ma anche in altre partite, gli arbitri dimostrano di capire poco di calcio, in quanto non riescono a capire quando certi giocatori simulano gli infortuni. Comunque», riprende Iaconi, «abbiamo perso per degli errori grossolani in difesa, soprattutto nel primo gol. C'è poi da tenere in considerazione la sfortuna che continua a perseguitarci con gli incidenti ai giocatori».
Nel secondo tempo un Pescara sbilanciato in avanti, forse troppo presto: «Avevo necessità di portare Iannuzzi a centrocampo, perché bisognava fare gioco da quella zona. Poi, ho schierato per la prima volta insieme Alteri e Calaiò, che si sono comportati bene. Ma la squadra sbagliava a cercarli per vie centrali, dove il Messina è forte, mentre doveva aggirarlo dalle fasce e crossare. Cosa che abbiamo fatto poche volte».

28 marzo 2004
A Pescara conquista la terza vittoria consecutiva: adesso è a due punti dalla vetta Il Pescara gioca bene ma regala due gol. Nel finale espulso Antonaccio
  

dal nostro inviato PESCARA Tremendamente cinico il Messina di Mutti che conquista la terza vittoria di fila, la quinta esterna, e si piazza da solo al secondo posto, a 2 punti dalla capolista Palermo che sarà di scena stasera a Bergamo con l' Atalanta (che ora è alle spalle dei siciliani). All' Adriatico la squadra giallorossa non gioca una delle sue partite più belle, ma con due guizzi dell' ex Sullo e del paraguaiano Tomas Guzman allo stesso minuto dei due tempi mette sotto un Pescara che ha fatto la partita, si è battuto con ardore, ma in zona tiro è stato frenato dalle prodezze del portiere messinese, Storari. Un Pescara che, ancora una volta, ha peccato di leggerezza in difesa vanificando la sua prova. Uno stop pesante per gli adriatici, che dovranno giocare le prossime 2 gare in trasferta a Piacenza e Livorno, la classifica si fa sempre più a rischio. Ivo Iaconi deve fare a meno in difesa dello squalificato Dicara, che viene sostituito da Sbrizzo. A centrocampo Gorgone e Amerini hanno il compito di fare da filtro davanti alla difesa e di assistere il trio di trequartisti, dove vuole spiccare l' ex giallorosso Iannuzzi, che ha ai lati Stella e Frezza. Il compito di far gol è affidato al confermato Alteri. Mutti non modifica il suo irresistibile Messina che una settimana fa ha battuto l' Atalanta al Celeste, in una giornata particolarissima. Zoro se la vede con Frezza, Fusco e Rezaei costituiscono la diga centrale, mentre la stella Parisi a sinistra è pronto in qualsiasi momento a spingere. Sasà Sullo, sei campionati in biancazzurro, è l' uomo guida del centrocampo che ha in Mamede e Coppola due abili interditori. Neanche il tempo di scaldarsi e il Pescara perde Amerini (entrata fuori tempo di Coppola), così Iaconi deve ridisegnare la squadra. Stella è costretto a indietreggiare in mediana, il nuovo entrato Giampaolo va sulla fascia sinistra e Frezza si sposta a destra. La gara diventa un po' calda anche perché l' arbitro Trefoloni, non in grande serata, non mostra subito, come invece dovrebbe fare, qualche cartellino giallo. Il Messina prova subito a sbloccare il risultato con Parisi. La sua punizione al 7' da una trentina di metri è micidiale, ma Cesaretti è molto bravo, tocca la palla ed evita il gol con l' aiuto della traversa. Il Pescara ci mette grinta e cuore, e cerca di fare la partita mentre i siciliani giocano sulle ripartenze. Gli uomini di Iaconi spingono di più, e dopo due tentativi di Iannuzzi e Alteri al 12' deviati dai difensori, non sbloccano il risultato soltanto per una doppia prodezza del portiere Storari. Su lancio di Alteri, Iannuzzi se ne va indisturbato sulla destra e scocca un destro che il numero uno devia di piede, sulla ribattuta Alteri ci riprova ma Storari con un prodigioso tuffo riesce ancora ad opporsi, mentre Zoro rinvia lontano. Il Pescara gioca meglio, Alteri fa salire la squadra, Giampaolo mette in difficoltà Zoro e Iannuzzi è abile negli inserimenti. Il Messina non è insidioso e pronto nel fare scattare la sua fase offensiva come altre volte. Ma, come spesso succede nel calcio, sblocca la gara per un errore degli avversari. Al 29' su un lungo rilancio di Storari, saltano in area pescarese Sosa e Caccavale, Pagani sbaglia l' intervento, Sullo carpisce il pallone e con un pallonetto fissa il vantaggio. I giallorossi sfiorano il 2-0 già due minuti dopo, con un colpo di testa di Sosa in tuffo, ma poi si rifà sotto il Pescara con le conclusioni di Giampaolo e Alteri (39' ) il cui bolide è alzato sopra la traversa da Storari. Si va al riposo con un risultato che non rispecchia il gioco, ma che premia la maggiore confidenza del Messina con i momenti decisivi, con quei palloni «caldi» che spesso finiscono per decidere le partite. Nel secondo tempo Iaconi mette dentro Calaiò a fianco di Alteri e chiede a Giampaolo e Stella, tornato a destra, di stare più alti, un modulo il 4-2-4 rischioso, ma necessario per attaccare un Messina che mette in campo un altro esterno offensivo Guzman, con Di Napoli unica punta. Il Pescara pressa e il Messina dietro si chiude, il risultato però, ancora una volta, dà contro la Pescara. Perché quando il Messina avanza, come al 28' , fa male: stavolta è Guzman che approfitta di un errore di Sbrizzo e dal limite, di sinistro, manda la palla nell' angolino. I biancazzurri accorciano con un diagonale di Alteri (su sponda di testa di Calaiò). Il 2-1 riaccende la partita. Il Pescara si fa sotto anche in 10 (Antonaccio dice qualcosa a Trefoloni, che non ammonisce Lavecchia per fallo di mani: sarebbe stato il secondo giallo) e solo un altro grande intervento di Storari (38' , sinistro di Alteri), impedisce agli abruzzesi di acciuffare il pari. Angelo Di Rosa Pescara-Messina 1-2 (primo tempo 0-1) MARCATORI: Sullo (M) al 29' p.t.; Guzman (M) al 29' , Alteri (P) al 30' s.t. PESCARA (4-2-3-1): Cesaretti; Pagani, Caccavale, Sbrizzo, Antonaccio; Gorgone, Amerini (dal 5' p.t. Giampaolo); Stella, Iannuzzi (dal 27' s.t. Bellè), Frezza (dal 5' s.t. Calaiò); Alteri. (Pugliesi, Aquilanti, Colonnello, Gutierrez). All. Iaconi. MESSINA (4-4-2): Storari; Zoro, Fusco, Rezaei, Parisi; Lavecchia (dal 42' s.t. Aronica), Mamede, Coppola, Sullo (dal 29' s.t. Giampà); Di Napoli, Sosa (dal 15' s.t. Guzman). (Bonnefoi, Guzzo, Princivalli, Gentile). All. Mutti. ARBITRO: Trefoloni di Siena. NOTE: paganti 3.378, incasso di 36.636 euro; abbonati 1.249, quota 8.903,16 euro. Espulsi: 18' p.t. il vicepresi- dente del Pescara Oliveri per proteste; 34' s.t. Anto- naccio (doppia ammonizione: gioco falloso e proteste) e il team manager biancazzurro Ruffini. Ammoniti: Sbrizzo, Lavecchia, Giampaolo, Antonaccio, Coppola e Mamede per gioco falloso, Cesaretti e Bellè per proteste. Angoli: 7-1. Tiri in porta: 8-3 (più una traversa) . Tiri fuori: 4-5. Fuorigioco: 5-3. Recuperi: p.t. 3' ; s.t. 5' . 35a GIORNATA LE PARTITE MESSINA E CATANIA APRONO IL GRAN BALLO DELLE SICILIANE IL RITORNO LA CONFERMA LA VITTORIA Vince il Messina ed è secondo, vince il Catania e spera di nuovo nella A. E stasera il Palermo può centrare un fantastico tris siciliano SCIBILIA Insulti all' arbitro «Lei è un venduto» PESCARA - Molta rabbia nelle file del Pescara per questa sconfitta contro il Messina. Il presidente Scibilia ha raccontato in sala stampa che a fine gara è andato incontro all' arbitro Trefoloni e gli ha rivolto dure parole: «Lei è un venduto, un cornuto e un figlio di p...». E poi ha aggiunto: «Forse ci mandano questi arbitri perché la nostra è l' unica società pulita».


31 marzo 2004
Pescara, 9 mesi di stop ad Oliveri

 PESCARA. Il giudice sportivo investe il Pescara con la forza di una scossa di terremoto dell'9º grado della scala Mercalli. I danni, ovviamente, sono ingenti: cinque persone squalificate, con un crescendo mozzafiato. Una giornata di stop a testa ai calciatori Giampaolo, Antonaccio e Sbrizzo, inibizione fino al 18 aprile al team manager Ruffini e, addirittura, inibizione fino al 31 dicembre al vice presidente Oliveri. Per quest'ultimo, c'è una motivazione che merita la citazione testuale: "proteste e frasi ingiuriose e uno sgambetto ai danni dell'arbitro. Recidivo".
«Mi aspettavo che fermassero Antonio per un paio d'anni», confessa Pietro Scibilia parlando della maxi squalifica del suo vice. «Sgambetto o calcione, chiamatelo come volete, ma gliel'ha dato e a ragion veduta. L'arbitro è finito a terra, anche se si è rialzato subito. Sabato sera, Trefoloni ha fischiato in favore del Messina, facendoci perdere. Inoltre, durante la partita è stato maleducato al punto da far innervosire alcuni dei nostri calciatori, che poi ha ammonito. Ci ha dato dei dilettanti. Ma come si è permesso? Vada a vedere il curriculum di questo club, prima di parlare. Dilettanti... Forse per lui sono professionisti quelli che evadono il fisco e pagano ingaggi da favola. A Trefoloni ne ho dette di tutti i colori eppure non mi hanno squalificato. Chi ci capisce è bravo. Gli arbitri ci hanno fatto più danni degli infortuni. Non so più cosa fare. Le ho provate tutte per cambiare questa situazione: ho scritto ai designatori Pairetto e Bergamo, al presidente della Lega Galliani e a quello della Figc Carraro. Con Galliani ho anche parlato a quattr'occhi per chiedergli come potesse permettere che uno come Bergonzi, dopo lo scandalo di Catania, ci arbitrasse ripetutamente».
Da un po' di tempo, è guerra aperta tra il club di via Mazzarino e gli arbitri. La situazione è degenerata al punto che l'allenatore Ivo Iaconi, commentando le ingiustizie subite, ha sparato forte: «Dipende dal fatto che il Pescara non fa regali agli arbitri. Si tratta di una scelta politica della società che io condivido». Scibilia, frenando i suoi ben noti impulsi polemici, decide di non approfondire l'argomento. «Non so a cosa si riferisse», dice. Subito dopo, però, gli scappa qualcosa dalla bocca: «Sì, in giro c'è un certo andazzo. Lasciamo perdere. Ognuno agisca come meglio crede. Noi vogliamo solo il rispetto e la possibilità di essere messi sullo stesso piano degli altri nella corsa verso la salvezza. Adesso siano svantaggiati. Lo dimostra anche il fatto che le nostre denunce trovano eco solo sugli organi d'informazione abruzzesi. Quelli nazionali ci boicottano. Mi sembra di capire che ci sono piazze più appetibili della nostra».
In un panorama calcistico ricco di società sull'orlo del fallimento, il Pescara rappresenta un'eccezione della quale i tifosi dovrebbero andare fieri: è uno dei sei club cadetti, sui complessivi 24, a non avere debiti con il fisco. Una volta toccato questo tasto, la voce di Scibilia triplica il carico di amarezza. «Visto come si sta adoperando il governo del calcio per salvare chi è in difetto, ritengo di aver sbagliato tutto. Non avrei dovuto pagare le tasse, come hanno fatto in tanti. Seguite il mio ragionamento: la Salernitana, che è esposta per circa 20 milioni di euro, se si salverà e non provvederà a pagare, sarà penalizzata solo con la retrocessione in C1. Sia chiaro, non auguro il male a nessuno, ma mi spiegate chi me l'ha fatto fare a indebitare le mie aziende per mettere in regola il Pescara se, poi, le regole cambiano strada facendo? Con 20 milioni di euro in tasca, se ne vincono di campionati di C1... Mi aspetto giustizia. Credo che la mia squadra si salverà sul campo. Peraltro lo merita. Se non ce la farà, sarà nelle mani di Dio».

31 marzo 2004
Bari contestato, Genoa polemico, Como in silenzio, Pescara punito: com' è difficile evitare la C1 De Canio attacca i giornalisti. A Bari i tifosi insultano i giocatori: «Datevi all' hockey»
  

Si avvicina la conclusione del campionato, la lotta per non retrocedere è sempre più incandescente, le polemiche fioccano e la tensione si alza. È un film già visto: cambiano solo i protagonisti. Sabato sera per esempio il presidente Scibilia del Pescara ha dichiarato di aver offeso pesantemente l' arbitro Trefoloni dopo il k.o. in casa con il Messina, mentre il suo vice Olivieri ha addirittura sgambettato il direttore di gara (e infatti ieri ha ricevuto una lunga squalifica). Pescara, ma non solo. Ecco dove il clima è rovente. E per vari motivi. GENOA - Così non va. A conti fatti, il Genoa ha perso per strada ben 14 punti negli ultimi 10' delle partite giocate sin qui, subendo nei finali di gara 14 reti su 41, pari a quasi il 20 per cento del totale. Inevitabili, anche alla luce del k.o. di Catania, le critiche sull' operato del tecnico. Ma ieri, con l' incubo di una classifica che rimane a rischio, De Canio ha replicato seccato davanti a taccuini e telecamere: «Avete travisato i fatti, qui ci sono tifosi che continuano a farmi i complimenti perché da anni non vedevano giocare la squadra in questo modo. Un allenatore, però, non può mettersi a spiegare il motivo per cui non ha utilizzato certi uomini in panchina». E ancora: «Accetto serenamente tutto quello che leggo e sento dire. Tuttavia, ho agito secondo valutazioni logiche, non mi sono comportato come un rincretinito o un rincitrullito qualsiasi». Anche Preziosi ha lanciato un messaggio a quanti sostengono che il Genoa non abbia le carte in regola per iscriversi al prossimo campionato: «Lo ripeto, sono affermazioni non vere. Rispetterò i miei impegni». E, dopo la prima ricapitalizzazione avvenuta poche settimane fa (5 milioni di euro), ne annuncia altre tre per garantire il futuro del Grifone. Poi, chiede maggiore cinismo alla squadra, e sogna una Pasqua di gloria, sperando di battere la Fiorentina a Marassi: «La partita dell' andata proprio non mi è andata giù». BARI - Venti di contestazione ieri pomeriggio durante l' allenamento del Bari (terz' ultimo in classifica e reduce da tre sconfitte consecutive). Una decina di tifosi hanno apostrofato, con pesanti insulti e sfottò, gli uomini di Pillon. «Andate a lavorare», «Non siete giocatori di calcio... datevi all' hockey», «Pillon devi mandare in campo la Primavera...»: questi gli slogan più gettonati. Nel mirino dei contestatori quasi tutti i titolari, in particolare il capitano De Rosa e il portiere Battistini. I giocatori, tuttavia, hanno potuto continuare regolarmente il lavoro sul campo. Alla fine dell' allenamento (nel frattempo è arrivata una pattuglia dei carabinieri) i tifosi hanno chiesto ed ottenuto un colloquio con Pillon. Al quale hanno esplicitamente richiesto, di far giocare i giovani. COMO - Il Como entra in silenzio stampa. La squadra ha seguito la decisione già presa ormai da qualche settimana da Eugenio Fascetti: ieri è stato diffuso un comunicato firmato dai calciatori e dallo staff tecnico in cui si legge tra l' altro che «questa decisione vuole ribadire l' unità del gruppo per la massima concentrazione al raggiungimento della salvezza e per evitare ulteriori strumentalizzazioni dall' esterno sulla persistente ridda di voci riguardanti il futuro della società». In questo momento sul futuro del Como si addensano parecchie nubi, a cominciare dalla pesante situazione debitoria con l' Irpef che sembra collocare la società lariana tra quelle più a rischio nel panorama nazionale. La decisione di ieri è arrivata comunque un po' a sorpresa, senza che sia ancora perfettamente chiaro quale possa esserne il motivo scatenante. AVELLINO - Dalla tensione allo scoramento. E' quello che sta vivendo l' Avellino, ormai rassegnato verso il ritorno in C1 dopo una sola stagione tra i cadetti. Lo dimostra la società. Per la partita di sabato contro il Verona, per esempio, non ci sarà la prevendita: i biglietti per assistere al confronto saranno messi in vendita esclusivamente il giorno della gara, al Partenio. La società ha confermato la politica dei prezzi bassi. Così, tanto per non far arrabbiare i tifosi... Filippo Grimaldi Franco Cirici (Ha collaborato Lilliana Cavatorta)

5 aprile 2004
Scibilia: «Ivo Iaconi resta al suo posto»


PESCARA. Brividi lungo la schiena. E' l'effetto di una paura giustificata dalla classifica e dai recenti risultati. Il Pescara si trova dove tutti, tranne Scibilia e Oliveri, temevano che si potesse trovare a questo punto della stagione: a un passo dalla retrocessione in C1. La crisi è terribile e pretende scelte decise per evitare momenti di confusione. «Iaconi resta al suo posto», dice Pietro Scibilia.
 Presidente, qual è la posizione dell'allenatore Ivo Iaconi?
«E' stabile proprio come lo era quando la squadra andava bene e tutti ci facevano i complimenti. Un giornale nazionale ha scritto che potrebbe pagare il disastro di Livorno, ma è stata una mossa azzardata. Cosa dovremmo fargli pagare, gli infortuni e le squalifiche? Sappiamo che i nostri guai sono iniziati con l'uscita di scena di elementi importanti come Santarelli e Luisi. Sabato sera, avevamo disponibile solo la metà dei nostri calciatori».
Contro il Livorno, nel secondo tempo, sono venuti a galla limiti preoccupanti della squadra.
«E' andata come è andata, inutile starci a fasciare la testa. Inoltre, in questo fine settimana le cinquine sono diventate una moda. Il Palermo l'ha rifilata al Catania, mentre il serie A è toccato alla Lazio fare festa. In B, ci sono formazioni di grandissimo spessore, messe su con investimenti che noi non possiamo permetterci».
Sabato sera, la sua squadra avrà a che fare con un altro avversario in lotta per la A, il Piacenza.
«Il calendario ci ha riservato gli ostacoli più duri nel nostro momento peggiore. Non possiamo farci nulla. Il nostro campionato inizierà dopo Pasqua, quando all'Adriatico affronteremo il Bari, una diretta concorrente nella lotta per non retrocedere».
C'è il rischio che finisca 90 minuti dopo essere iniziato?
«Un pareggio o una sconfitta... Ci troviamo in una situazione stranissima, carica di rischi. E non possiamo fare a meno di rischiare. Del resto, non è stata una nostra scelta quella di perdere contro Palermo, Messina, Livorno e compagnia cantante. Nelle ultime settimane abbiamo affrontato solo tre pericolanti, l'Ascoli, il Genoa e la Salernitana. Abbiamo fatto due vittorie e una sconfitta, quindi non siamo andati male. Questo mi fa ben sperare per la sfida con il Bari».

6 aprile 2004
Palladini: il Pescara non getta la spugna

 PESCARA. Una frase forte. Sparata senza pensarci su due volte. «Se dovessi retrocedere, smetterei di giocare al calcio». Ottavio Palladini miscela rabbia, delusione e amarezza e, non si sa come, le trasforma in una magica pozione. Una volta mandata giù, trova la forza per reagire al 5-1 di Livorno e alla classifica da incubo. «Un'altra retrocessione con il Pescara non potrei sopportarla», aggiunge il capitano dei biancazzurri. «Per questo, dico che ci salveremo. Abbiamo 10 giornate di tempo per rimediare a un disastroso girone di ritorno. Ce la faremo».
 Il Pescara ha toccato il fondo oppure c'è la possibilità che continui a peggiorare?
«Credo proprio che abbia toccato il fondo», risponde Palladini. «Fare peggio di quanto fatto Livorno mi sembra difficile. Quasi impossibile. Parliamo di un 5-1 pesantissimo che deve essere cancellato subito».
All'orizzonte c'è un altro avversario che va per la maggiore, il Piacenza. Non sembra l'ideale per coltivare propositi di riscatto.
«Grande squadra, il Piacenza. Probabilmente andrà in serie A, ma non è detto che ce la farà conquistando punti contro di noi. All'andata, tanto per cominciare, ha perso 1-0 allo stadio Adriatico».
Quello era un altro Pescara.
«E' vero. Le cose in quella fase andavano in maniera diversa. Per tornare a essere incisivi, ci basterà recuperare qualcuno degli infortunati. Il nostro crollo è stato determinato anche dalle troppe assenze. A Piacenza torneranno a disposizione Sbrizzo, Antonaccio e Giampaolo, dopo una giornata di squalifica. I tifosi stiano tranquilli: nulla è perduto».
Però, a Livorno avete mollato mentalmente.
«A un certo punto, ci siamo trovati con tre gol di svantaggio e la voglia di lottare è sparita. Ma noi non getteremo mai la spugna».
La classifica vi vede al quart'ultimo posto.
«Alla retrocessione non voglio proprio pensare. La previsione peggiore - ma che vorrei scartare subito dopo averla detta - riguarda lo spareggio».
Siete protagonisti di un girone di ritorno fallimentare.
«Infortuni e squalifiche ci hanno massacrati. Bisogna anche avere il coraggio di dire che questo è un campionato falsato. Ci sono società che hanno preso calciatori di serie A, con ingaggi da favola, ma non sono in regola con le tasse. Il presidente Scibilia dovrebbe farsi sentire con chi di dovere: lui le tasse le ha pagate».
Degli arbitarggi non parla. Eppure anche a Livorno avete subìto qualche torto.
«Degli arbitraggi non dobbiamo più parlare. Per concentrarci sugli arbitri, abbiamo smesso di pensare al campo. La gente ha gli occhi per vedere e giudicare».
Come va la caviglia?
«Mi fa ancora male. Se non ci saranno problemi nel corso della settimana, a Piacenza starò benone».
La vostra stagione è destinata a dipendere dagli esiti degli scontri diretti con le altre pericolanti.
«Bari, Treviso e Albinoleffe in casa, Avellino e Verona in trasferta: sì, la salvezza dipenderà da queste partite. Sono certo che faremo bene. Su cinque partite, ne possiamo vincere quattro».
La classifica della serie B è spaccata in due.
«Sì, i valori non sono omogenei. La lotta per non retrocedere coinvolge 11 formazioni. Dal Genoa in giù. Con 43 punti, i liguri non sono al sicuro. Inoltre, sabato se la vedranno con la Fiorentina che, grazie alla cura Mondonico, è tornata a credere nella A».

24 aprile 2004
Antonio di battista tecnico della primavera scende in campo al posto di Ivo Iaconi squalificato nella trasferta di catania (Catania - Pescara 2-0).
 
28 aprile 2004
Scibilia: «Ora pensiamo alla salvezza»

PESCARA. Ieri mattina, Pietro Scibilia aveva tre idee che gli frullavano per la testa: scioperare, raggiungere la salvezza e vendere la società. A fine giornata, la prima si era dissolta, la seconda e la terza rafforzate. «Ci salveremo sul campo, senza dover sperare nel fallimento di qualche club», ha detto il presidente per telefono, poco prima di imbarcarsi sull'aereo che da Milano l'avrebbe portato a Pescara. «Durante l'assemblea di Lega, abbiamo ipotizzato lo sciopero contro il Coni per i soldi della mutualità che non arrivano. Io ero tra quelli intenzionati a scioperare».
Poi, ha prevalso la linea moderata. «Cellino (il presidente del Cagliari e vice presidente della Lega per la serie B, ndr), con un gesto impulsivo, ha dichiarato alla stampa che il 15 giugno le squadre non avrebbero giocato. Le cose sono messe diveramente: lo sciopero non si farà», ha precisato Scibilia. «Tra una settimana, ci sarà un'assemblea generale durante la quale la serie B esporrà i problemi al presidente di Lega Adriano Galliani. Noi presidenti della B abbiamo accettato di dividere i soldi della mutualità con il reintegrato Catania, ma non vogliamo dividerli anche con Genoa, Fiorentina e Salernitana, che sono state ripescati. La somma non è granchè e se continueremo a frazionarla diventerà ridicola. Qui si sta sfiorando l'indecenza. Ci auguriamo che Galliani riesca a trovare una buona soluzione, altrimenti dovremo adottare adeguati strumenti di lotta. In Italia, con gli scioperi si risolve sempre tutto». La proposta di non disputare la 42ª giornata, lanciata da Dal Cin del Venezia, aveva avuto l'adesione di 11 società su 24, mentre 8 avevano votato contro (2 astenute e 3 assenti).
Tra una pausa e l'altra della riunione milanese, Scibilia ha parlato anche di calcio giocato. «Tutti dicono che il Pescara si salverà perché ha il calendario meno difficile tra le pericolanti. Non so se è proprio così, ma mi sto convincendo che ci salveremo. La rabbia dovuta alla sconfitta di Catania ci darà la forza necessaria per battere il Napoli. Giocheremo domenica sera, allo stadio Adriatico, in posticipo. Si tratta di un gran colpo di fortuna: sapremo i risultati delle nostre concorrenti».
L'idea di vendere la società è vecchia. La novità è rappresentata dall'abbondanza di possibili acquirenti. Il più insistente si chiama Rosettano Navarra. L'imprenditore ciociaro ha offerto circa 6,5 milioni di euro e vorrebbe a breve un altro incontro per definire l'operazione. «Mi sembra difficile che si possa mettere nero su bianco senza la certezza di rimanere in serie B. La categoria, ovviamente, determina il prezzo del pacchetto azionario», ha detto Scibilia. «Inoltre, io avrei più piacere di vendere al gruppo dei pescaresi, per il quale si sta adoperando il sindaco D'Alfonso. Ritengo giusto che la squadra venga curata da gente del posto».
In vantaggio, però, sembra esserci la cordata degli imprenditori del nord. Secondo indiscrezioni, questa terza soluzione prevede la cessione dell'80 per cento della società, almeno in una prima fase. Scibilia e Oliveri conserverebbero il 20 per cento e avrebbero un ruolo decisamente importante almeno per una stagione. Condizione indispensabile per procedere: l'iscrizione del Pescara al prossimo campionato di serie B. Anche per questo, Scibilia si è convinto che la rabbia dovuta al capitombolo di Catania farà vincere la partita con il Napoli e che la salvezza arriverà.

28 aprile 2004
Sette ore di discussione e un vicepresidente di Lega sconfessato dai colleghi

MILANO La Lega vive una delle giornate più incredibili. Alle 12 si riunisce l' assemblea della B per dibattere questioni fondamentali: mutualità, ricorso contro il Coni, più peso alla A e restare uniti, riorganizzazione. I presidenti non vedono il presidente di Lega Galliani, qualcuno pensa che stia poco bene, qualcuno la prende male, altri pensano a una presa di distanza. Il vice presidente per la B Cellino (Cagliari): «Gli ho detto di restare al Milan, che ci avrei pensato io a guidare la categoria che rappresento». Diversi mugugnano, l' assemblea inizia. Riccardi del Piacenza è nominato presidente dell' assemblea. Alle 15,10 Cellino va via. Dicendo ai giornalisti: «Me ne torno a Cagliari, non mi riconosco più in questa Lega. Qui ormai ci dobbiamo mandare gli avvocati. Dal Cin ha presentato una mozione per scioperare il 15 maggio se non arriveranno dal Coni i soldi della mutualità per le 4 ripescate. E' passata con 11 voti a favore, 6 contrari, 4 astenuti. Io non sono d' accordo e giocherò. Abbiamo chiesto un' assemblea generale». Per tutti la notizia è ufficiale. Però è strano che nessuno degli altri presidenti scenda, pur a decisione già «presa». I take delle agenzie vengono portate dall' ufficio stampa della Lega in assemblea, come sempre. I presenti cominciano a tuonare contro Cellino per quel che ha detto. Dall' aeroporto Cellino chiama Riccardi: «Ah, guarda che io non ho mai parlato con Galliani». I presidenti s' infuriano: «Perché ci ha raccontato quello in apertura?». Viene chiamato Galliani che assicura: «Mi ha detto Cellino di stare al Milan, che ve la sareste sbrigata tra di voi». Clima sbigottito. Scende Aliberti (Salernitana): «Macché sciopero, qui il Coni o chi per esso deve trovare i soldi, ma lo sciopero non si fa». Va via Vincenzo Matarrese: «Quella dello sciopero era un' ipotesi, la linea è di trovare una soluzione diversamente. Mi dispiace, ma Cellino non aveva il diritto di parlare in quei termini». Pastorello (Verona): «Nessuna decisione presa». Alle 17 tuona il presidente del Coni Petrucci con un comunicato: «Adesso basta, oggi si è andati oltre il limite della pazienza. Certi toni ultimativi e certe minacce sono assolutamente inaccettabili. Il Coni non può più sopportare si essere chiamato in causa dal calcio, o almeno da una sua parte, per contribuire alla soluzione di problemi e dopo essere citato in giudizio». Alle 18,30 scende Lucchesi (Fiorentina): «Sciopero? C' è stato un minisondaggio, ma di altre strade si sta parlando». E va via Scibilia (Pescara): «Quella di Cellino è stata una fuga in avanti. Grave. Ha lasciato prima, ha detto che aveva la febbre. Si era parlato di sciopero in ipotesi estrema e soltanto se Galliani sarebbe stato d' accordo». Alle 19,20 ecco Dal Cin (Venezia): «Cellino ha lasciato l' assemblea per la febbre alta e le sue dichiarazioni sono la prova dello stato di salute. Dopo aver vagliato una serie di ipotesi ho parlato io di possibilità estrema di uno sciopero e abbiamo voluto vedere come la pensavamo, ma tutti abbiamo insistito: soluzione da verificare con Galliani, l' unico presidente che ci rappresenta. Che per trovare una soluzione si è speso già tanto e va consultato su tutto. Il discorso poi è andato su una gamma diversa di iniziative, sui rischi dei soldi che non ci sono, su quello che potrebbe determinare in estate, su come smuovere l' ambiente. Cellino non è più credibile e non ci sentiamo più rappresentati. Già quest' estate ci ha detto che sarebbe andato a trattare per tutta la B con Sky ed è finita che ha firmato solo per il Cagliari: 10 milioni. E quando abbiamo votato per lo sciopero, è stato il primo ad andare in campo. Anche oggi ha dimostrato di non essere una persona perbene e di non avere rispetto per i suoi colleghi». Gli chiedono se possa averlo fatto per calcolo. E Dal Cin: «Lui pensa già di stare in quella Lega di A che tanto gli piace, ma comportandosi così anche si ci andrà ci starà molto poco». Dall' Oglio e Trombetta (Como): «Noi chiediamo soprattutto che si faccia in fretta». Chiude Riccardi: «Vero, quella dello sciopero era solo un' ipotesi. Prendiamo atto che Cellino aveva la febbre. Ha lasciato l' assemblea e ho dovuto cancellare tre punti dell' ordine del giorno che partivano da sue relazioni. Ora ci riuniremo in assemblea generale». Allarga le braccia. Antonello Capone LA SCHEDA QUEI 20 MILIONI PER LE RIPESCATE La questione dibattuta in Lega verte sulla mutualità per la B. CATANIA E LE ALTRE Già mancavano parte dei soldi per le 20 che hanno giocato lo scorso anno. Ma in agosto il Coni, dopo sollecitazioni del Governo, ha allargato la B a 24 squadre: il Catania che aveva presentato il ricorso al Tar, le altre retrocesse in C Genoa, Salernitana (Cosenza cancellato) e la ripescata dalla C1 Fiorentina. Ordinato di «garantire i soldi alle 20 e di integrare armonicamente le altre 4 anche economicamente». Ma i 20 milioni per le 4 non ci sono. CONI IN TRIBUNALE Le società con la Lega hanno portato il Coni davanti al Tar ritenendo che debba versare i soldi della mutualità: «Nessun provvedimento può essere adottato senza copertura economica». Il Coni respinge l' accusa. La corte federale ha deciso che almeno al Catania tocca la mutualità piena, per le altre che risolva il consiglio di Lega. Le 4 con un accordo tra i club hanno avuto dalla Lega un anticipo di 1,2 milioni.


3 maggio 2004
Simoni: «Mi aspettavo un Pescara più cattivo» Zanini: c'era un rigore, l'arbitro ci ha graziato

 PESCARA.Il tecnico napoletano Gigi Simoni non ha dubbi: quella colta in riva all'Adriatico è una vittoria molto importante sul piano della classifica, ma soprattutto su quello morale in un momento certamente non facile per la società partenopea (oggi potrebbe esserci la messa in mora da parte dei giocatori). «Ci eravamo preparati al meglio per affrontare una partita che poteva essere pericolosissima per noi», dice. «I risultati si sono visti. In verità mi aspettavo un Pescara più cattivo, ma mi rendo conto che le pressioni esercitate da una classifica deficitaria possono generare reazioni inappropriate. Diciamo che la nostra maggiore tranquillità ha fatto la differenza. Abbiamo sofferto solo nel finale quando il gol di Russo e gli infortuni di Zanini e Tosto hanno condizionato non poco la squadra. Le proteste del Pescara? A noi sinceramente è successo molto di peggio. In occasione del fallo di mano in area i due giocatori erano molto vicini. Nel calcio accadono spesso queste situazioni. Per finire», conclude Simoni, «permettetemi di elogiare pubblicamente i miei ragazzi che nonostante le difficoltà societarie hanno dimostrato di essere seri professionisti».
Una delle prerogative in negativo del Pescara è quella di riuscire quasi sempre a far segnare l'ex di turno; a tale regola ovviamente non poteva sfuggire Nicola Zanini: «Dovete credermi, non mi ha fatto piacere segnare a Pescara, una città alla quale sono rimasto molto legato. Spero davvero che i biancazzurri possano salvarsi. Da qui in avanti mi sembra che possano contare su di un calendario favorevole. Venendo al Napoli, ancora una volta ha dimostrato di essere una buona squadra che è stata condizionata da una stagione tribolata per mille motivi. Questa vittoria ci pone in una posizione di classifica tranquilla».
Le dichiarazioni di Zanini sono interrotte dalle proteste del presidente Scibilia: «Che cosa posso dire», spiega Zanini, «il fallo di mano in area di Zamboni c'è stato. Onestamente il rigore poteva essere accordato


11 maggio 2004
Scibilia di nuovo deferito per dichiarazioni lesive

 PESCARA.Il presidente del Pescara Pietro Scibilia è stato deferito dal procuratore federale per le dichiarazioni rilasciate dopo la gara Pescara-Napoli del 2 maggio scorso, «lesive della reputazione di persone e organismi operanti dell'ambito della Federazione». In quelle dichiarazioni, Scibilia negava la regolarità delle gare e la correttezza dello svolgimento del campionato, «in violazione dei principi di lealtà, correttezza e probità che ogni tesserato», come si sottolinea nel comunicato Figc, «deve avere in ogni rapporto riferibile all'attività sportiva». Il presidente, tra le altre cose, aveva detto che l'arbitraggio di Romeo di Verona era stato «indecente». Per responsabilità oggettiva, è stato deferito anche il Pescara.
 Notiziario.Ieri pomeriggio, allo stadio Adriatico, i biancazzurri hanno ripreso ad allenarsi. Caccavale e Santarelli, pur presenti, sono rimasti a riposo. Il difensore ha qualche problemino alla schiena, mentre il portiere non ha voluto sovraccaricare il ginocchio operato. Amerini ha avuto un giorno di permesso. Cesaretti non si è allenato perché sta smaltendo i postumi di un attacco influenzale. Micolucci e Aquilanti oggi vengono aggregati alla squadra Primaveva che domani, a settimo Milanese, affronterà il Milan.
 Torino; esposto a designatori.Arriva oggi, sul tavolo dei designatori, l'esposto del Torino contro Cruciani, l'arbitro accusato di aver commesso errori di valutazione nella partita contro la Triestina persa dai granata per 1-0. (m.c.)

13 maggio 2004
Le ricevute nelle case dei calciatori

 NAPOLI.Ricevute relative a scommesse vincenti su partite dei campionati di calcio in corso sono state sequestrate dai carabinieri, che hanno perquisito ieri le sedi delle 12 società, le case dei giocatori coinvolti e anche l'abitazione pescarese di Roberto D'Aversa. Questo il commento sulla vicenda del presidente Pietro Scibilia, che l'attuale centrocampista del Siena lo ha avuto nel Pescara: «Mi auguro che non abbia fatto nulla di illegale, comunque a me non piaceva».


13 maggio 2004
Scibilia: «Con i colpevoli pugno duro»
PESCARA. Pietro Scibilia(nella foto) non ha mai amato la figura del calciatore. Per uno spartano come lui, inevitabilmente quei giovincelli con gli scarpini chiodati sono eccessivi in tutto: troppo ricchi, troppo viziati, troppo amati, troppo coccolati. E, ora che è scoppiato l'ennesimo scandalo- scommesse, anche «troppo deludenti nel comportamento».
Scibilia ha avuto nel suo Pescara uno dei calciatori coinvolti nell'inchiesta, il centrocampista del Siena Roberto D'Aversa. «Mi auguro che non abbia fatto nulla di illegale», dice. «Comunque, a me non piaceva. E' stato con noi per un breve periodo (nel campionato 2000-01, ndr), durante il quale non ha fatto nulla di buono in campo. Nello spogliatoio, poi, mi risulta che non andasse d'accordo con i compagni. Conservo un cattivo ricordo di D'Aversa. Ha avuto il coraggio di farci vertenza sindacale per sei giorni di stipendio. Lui che aveva un ingaggio da capogiro e un pessimo rendimento. Da un pescarese, mi sarei aspettato che si mostrasse mortificato per aver contribuito ad affossare in serie C1 la squadra della sua città. Altro che mortificato, mi ha fatto vertenza».
Scibilia è da due decenni nel calcio e ha imparato che pensare male non è quasi mai un errore. «Se qualcuno sostiene che gli inquirenti stiano prendendo una cantonata, sbaglia di grosso. Per me, siamo di fronte al rischio di aver assistito a campionati falsati. Credo che sui giornali ne leggeremo di belle. Chiunque ha sbagliato, deve pagare. Mi aspetto un'inchiesta penetrante, seria, obiettiva. I colpevoli, se ce ne sono, devono essere colpiti severamente. Il regolamento va applicato, come in passato. Mi chiedo: come possono i calciatori macchiarsi l'immagine e rovinarsi la carriera per una manciata di soldi? Saranno anche stati tanti euro, ma stiamo parlando di ragazzi che guardagnano milioni e vivono da star. Non li capirò mai».

15 maggio 2004
Scibilia: nel calcio manca entusiasmo Marchegiani: erano il nostro 12º uomo

 PESCARA.Giocatori e vertici del Pescara stentano a crederci, ma paiono rassegnati a un destino che sembra segnato. Lo scioglimento del club "Bad boys Pescara" stupisce, e non poco, il presidente della società biancazzurra, Pietro Scibilia. «Tutto ciò non fa onore alla città di Pescara», osserva. «Personalmente mi dispiace e conserverò un ricordo stupendo del loro tifo. Purtroppo nel calcio attuale manca l'entusiasmo di una volta, anche da parte del pubblico». Particolarmente meravigliati sono i calciatori del Pescara stagione 1986-87, che proprio dal tifo scatenato dei Bad boys furono accompagnati nella cavalcata alla promozione in serie A. «Mi sembra incredibile che si siano sciolti», esclama Rocco Pagano (foto in alto a sinistra).
«Fino all'estate scorsa avevamo partecipato tutti insieme alla Partita del cuore, per ricordare un tifoso prematuramente scomparso (Andrea Pasqualone ndc.). E' proprio vero che gli aspetti del calcio stanno cambiando».
«Insieme ai Rangers», ricorda Franco Marchegiani, «i Bad boys sono stati sempre il nostro 12º uomo in campo. In quegli anni eravamo capaci di fare a botte e la sera andare a mangiare tutti insieme. Ora viviamo in un'altra epoca. E' anche per decisioni come queste che sono nauseato dal modo attuale di fare calcio. Sono contento di esserne uscito fuori». (m.r.)

18 maggio 2004
Pescara nelle mani di Di Mascio

 PESCARA. Il sipario scende su Ivo Iaconi e si alza su Cetteo Di Mascio. La sconfitta casalinga con il Treviso costa la panchina al primo e offre al secondo una chance di straordinaria importanza. Se, come sperano Scibilia e Oliveri, riuscirà a condurre il Pescara alla salvezza, Di Mascio dimostrerà, nel giro di poche settimane, di essere grande tra i professionisti come lo è, da un paio di decenni, a livello giovanile. Ha a disposizione quattro partite per centrare l'obiettivo. Sei, se dovrà passare per lo spareggio. Sabato sera, al Partenio, farà il debutto di fuoco contro un Avellino che ha appena lasciato l'ultima posizione, dopo vari mesi di presenza, e vuole giocarsi anche l'anima prima di rassegnarsi a tornare nel girone B della C1.
Iaconi lascia a testa alta: ha resistito quasi tre campionati alla guida del Pescara e può vantare una bellissima promozione in serie B. Gli è stato fatale un girone di ritorno mediocre dopo un buon avvio di stagione. La squadra che ha guidato fino al ko casalingo con il Treviso, bisogna sottolinearlo, non è granchè. Inoltre, infortuni e squalifiche l'hanno indebolita nella fase topica, quando sembrava che potesse fare il salto di qualità. Certamente, l'ormai ex tecnico biancazzurro non è immune da colpe. La più grave? Ha contribuito allo stato confusionale dei biancazzurri cambiando formazione e ruoli in continuazione. In via Mazzarino, questa responsabilità gli è stata addossata a bassa voce perché la stima per l'uomo, oltre che per il professionista, è sempre altissima. Il presidente Scibilia e il vice Oliveri hanno sperato fino all'ultimo di poter evitare il licenziamento, anche se durante la campagna acquisti, soprattutto quella estiva, hanno agito poco e male, contribuendo così a mandare in difficoltà l'allenatore. Il diesse Andrea Iaconi, il fratello di Ivo, ha dovuto far prevalere la professionalità sugli affetti. Uno sforzo doloroso del quale bisogna prendere atto.
Ieri mattina, prima di incontrarsi con Scibilia e Oliveri, Di Mascio ha parlato con Ivo Iaconi, dal quale ha avuto la spinta decisiva per accettare un incarico prestigioso quanto carico di rischi. La stima tra i due era nota da tempo. Di Mascio non ha dovuto firmare un nuovo contratto - anche se qualche chiarimento con la società c'è stato - dato che è vincolato per altre tre stagioni. «Non voglio pensare a cosa faremo tra due anni o tra cinque mesi», ha detto Pietro Scibilia. «Per ora, è meglio concentrarsi sulla salvezza. Ad Avellino sarà battaglia perché gli uomini di Zeman, dopo aver battuto il Genoa, sperano di arrivare alla terz'ultima piazza che, magari, darà diritto a un ripescaggio. Crediamo nella salvezza. Se non ci credessimo, saremmo rimasti inoperosi. Ringraziamo Ivo per quello che ha fatto, soprattutto per la promozione. Se abbiamo deciso di cambiare è solo perché riteniamo indispensabile dare una scossa alla squadra e all'ambiente».
Un contatto, peraltro poco convinto, durante la giornata c'è stato anche con Francesco Oddo, uno dei pochi allenatori d'esperienza rimasti senza contratto in questa stagione. Però, alla fine ha prevalso la soluzione interna. «E' un onore poter allenare la squadra della mia città», ha detto un Di Mascio visibilmente commosso. «Io e i ragazzi dovremo fare un'impresa per salvarci, ma la cosa non mi spaventa. Domani (oggi, ndr), ci vedremo allo stadio Adriatico per il primo allenamento e, poi, andremo in ritiro. E' indispensabile un po' di tranquillità per preparare al meglio una partita di straordinaria importanza. Mi spiace per Ivo, al quale auguro le migliori fortune. L'ho visto prima di incontrare i dirigenti. Abbiamo parlato a lungo e mi ha incoraggiato».
Di Mascio, che nel suo lavoro sarà coadiuvato da altri allenatori del settore giovanile, non ha voluto parlare del modulo che utilizzerà. «Per ora, non è importante la tattica, pensiamo alla testa e al morale. Mi piace parlare di sviluppo del gioco, più che di modulo. Tabelle? No, non ne faccio, anche se ci ho pensato su. Davanti a me ho l'Avellino ed è sull'Avellino che voglio concentrarmi».

18 maggio 2004
Esonerato Ivo Iaconi. Il Pescara e le sue residue speranze di salvezza, da ieri sono affidati a Cetteo Di Mascio, responsabile del settore giovanile della società abruzzese dal 1988. Solo 15 giorni fa, di fronte alla disponibilità espressa dall' amareggiato Ivo Iaconi di farsi da parte, la società gli aveva ribadito la sua fiducia. Ma le ultime prestazioni del Pescara, la contestazione e anche un petardo (esploso nei paraggi della casa del tecnico, a Giulianova, domenica sera) hanno fatto il resto. Ieri mattina i dirigenti hanno fatto il punto con il d.s. Andrea Iaconi, che nel tardo pomeriggio ha dovuto comunicare al fratello l' esonero. Cetteo Di Mascio (il nome è piuttosto insolito, ma non a Pescara: è il Santo Patrono della città da quando nel 600 d.C. i Longobardi trucidarono il vescovo Cetteo) aveva cominciato con la Renato Curi, un infortunio al ginocchio lo spinse già a 23 anni a lasciare la carriera di giocatore per allenare. Nato a Pescara nel 1959 (bisogna tornare al 1966, per ritrovare un pescarese alla guida del Pescara, Mario Tontodonati), sposato e padre di una figlia, prossimo alla laurea in Economia e Commercio, con la sua prima società ha collezionato 9 titoli nazionali tra Giovanissimi, Allievi e Juniores. Due anni fa con la Primavera del Pescara arrivò a giocarsi la finalissima contro la Lazio. In giro per l' Italia ci sono tanti suoi ex allievi: Massimo Oddo, Fabio Grosso, Giulio Falcone, perfino il chiacchierato Roberto D' Aversa. Negli ultimi anni il suo nome è stato spesso affiancato alla panchina abruzzese. Nel comunicato che annuncia il cambio, dopo i ringraziamenti di rito a Ivo Iaconi, si auspica per Di Mascio un lavoro proficuo e costruttivo. Il compito che lo aspetta è disperato: ridare vita a una squadra in caduta libera da tre mesi.


18 maggio 2004
È un Pescara che vuol credere nei miracoli quello che ieri ha disarcionato il suo tecnico sostituendolo con Cetteo Di Mascio, responsabile delle giovanili

Intorno alle 18 di ieri, dopo una riunione iniziata nel primo pomeriggio, la società ha preso la sua decisione. Che, a dire il vero, era nell'aria fin da domenica quando i dirigenti avevano cominciato a essere evasivi riguardo alle domande sull'allenatore. Fino a pochi giorni fa Iaconi era considerato intoccabile (almeno nelle dichiarazioni) da Scibilia e Oliveri, e dal d.s. Andrea Iaconi, invece l'ultima pesantissima sconfitta con il Treviso ha fatto vacillare le loro convinzioni. C'è da dare atto alla società di aver difeso l'allenatore fino all'estremo delle forze, in realtà questa decisione non può che essere considerata tardiva. A quattro giornate dalla chiusura del campionato, infatti, al Pescara non resta che vincere sempre per sperare nella salvezza: l'augurio è che Di Mascio abbia, se non la bacchetta magica, la possibilità di dare una sterzata a un gruppo il cui encefalogramma appare piatto. E da mesi, ormai. Cetteo Di Mascio, 45 anni, pescarese di nascita, ha un curriculum di tutto rispetto, anche se stiamo parlando di settori giovanili: dieci scudetti con la Renato Curi, squadra con la quale ha anche vinto due campionati di Eccellenza, e un secondo posto nel 2001 nel campionato Primavera con il Pescara. Da sei anni è responsabile del settore giovanile biancazzurro. Per la cronaca, è da sottolineare che i dirigenti del Pescara avevano contattato anche Franco Oddo, ma le parti non hanno trovato un'intesa. In mattinata, prima che le "consultazioni" avessero inizio, l'ormai ex tecnico del Pescara Ivo Iaconi aveva confidato al suo vice Fabio Micarelli le difficoltà che lo staff avrebbe incontrato nel dover riprendere un'altra settimana di preparazione. Frasi amare, dal triste sapore della resa, frasi proferite da chi sa di averle provate tutte e di non disporre più di molte altre frecce al proprio arco. Iaconi paga naturalmente per la mancanza di risultati, ma anche perché gli è sfuggito di mano il polso della situazione. Tradotto in soldoni, per lui non è stato facile gestire il gruppo specie dopo la mini-rivoluzione del mercato di gennaio. Un gruppo già minato dalle continue sconfitte e purtroppo sempre meno saldo. La società avrebbe dovuto intervenire prima, in un modo o nell'altro, non l'ha fatto e ora è ricorsa alla cura-Di Mascio. Il neo-tecnico del Pescara ha accettato ovviamente lusingato da questa possibilità, ma è chiaro che in lui deve essere presente anche una certa preoccupazione per una nuova impresa che comincia in grande salita.


28 maggio 2004
Di Mascio & company, impegno da 10 e lode il duro compito di raddrizzare la situazione

 CELANO.I tifosi del Pescara, anche quelli che da un po' disertano lo stadio perché amareggiati dai risultati, dovrebbero seguire qualche allenamento della gestione Di Mascio. Sicuramente apprezzerebbero il generoso slancio del neo allenatore e del suo staff. Parliamoci chiaro: quella che hanno ereditato è una situazione disperata e ce ne vuole di passione per non abbandonarsi allo scoramento. La squadra alterna momenti di frenetico attivismo ad altri di mostruosa imperizia, quasi volesse incosciamente segnalare al nuovo allenatore di essere rassegnata alla C1. Eppure, Di Mascio non molla. E' lì, con l'abecedario del calcio, con la pignoleria che lo contraddistingue, con il folle desiderio di vincere una scommessa che sembra più grande di lui: portare in salvo i biancazzurri.
Il presente del Pescara è carico di contraddizioni. La società, cioè il presidente Scibilia e il vice Oliveri, dovrebbe avere le motivazioni più marcate - soprattutto economiche - per non tornare in C1, ma non fa nulla. Latita. Nel ritiro di Celano c'è solo il team manager Ruffini, che è un uomo della società, ma non un proprietario. Lucianone Gaucci, pur essendo un raro concentrato di difetti, affronterebbe questa situazione in un altro modo e, sicuramente, otterrebbe qualcosa in più. Non per nulla ha portato il Perugia dalla C1 alla Coppa Uefa.
Di Mascio e i suoi le provano tutte. Per accendere la reattività dei portieri, li fanno allenare con le palline da tennis. Se si abituano a prenderle, magari smettono di farsi sfuggire quelle da calcio... Tiri in porta a ripetizione. Dentro, con apprezzabile frequenza, la mette solo Calaiò. Il solito Calaiò. La fase difensiva. Il movimento dei terzini. La diagonale. Tutto sbagliato. Si riprova. Sì, va meglio. Si riprova un'altra volta. Ci siamo quasi. E, poi, ecco come gioca l'Albinoleffe. Questo fa, questo non bisogna fargli fare. Capito. No? Ripetizione. Una volta, due, tre. Il motore della squadra è ingolfato ma resta acceso. Un buon segnale, di questi tempi. Servirebbe un fortissimo colpo d'acceleratore per farlo rombare come si deve. A questo punto, solo la vittoria potrà darlo. Di Mascio lo sa. (m.c.)


6 giugno 2004
Il Pescara sconfitto retrocede in C1

 VERONA.Il Pescara torna mestamente in serie C1 dopo un solo anno di B. Il verdetto è arrivato ieri sera con i biancazzurri sconfitti per 4 a 3 dal Verona e la contemporanea vittoria del Bari e chiude un 2004 disastroso che potrebbe segnare anche l'addio di Pietro Scibilia alla società. Il patron potrebbe cedere il pacchetto azionario di maggioranza all'imprenditore ciociaro Rosettano Navarra. Dopo l'incontro di venerdì, le parti sono molto più vicine a un accordo.


6 giugno 2004
Scibilia, esplode la rabbia «Tradito dai giocatori»


PESCARA.La partita a Verona è finita da poco, il presidente Pietro Scibilia è affranto. «Ho visto la partita in tv», dice, «un'altra sconfitta beffarda. Non riesco a trovare le parola per commentare questo 4-3».
Per tutta la settimana il patron aveva sperato in un risultato positivo, un exploit utile per tenere accesa la fiammella della speranza. «Invece abbiamo preso quattro gol da polli».
Vorrebbe chiudere qui la telefonata, anche per evitare di dire cose spiacevoli. «Meglio se non parlo...».
Presidente, però il Pescara è in serie C. «Sì, è vero, siamo in C anche perché questa squadra ha voluto farsi del male da sola fino all'ultima giornata. Ma come possiamo prendere gol del genere?».
Santarelli sotto accusa? «L'altra settimana si è offeso quando avevo detto che aveva un look improponibile. Va bene, lasciamo stare i capelli e la barba, ma vedo che continua a sbagliare. Non sarà solo colpa sua, ci mancherebbe, ma da lui ci si aspettava ben altro rendimento nelle partite decisive. Quattro cazzate, tra il portiere e gli altri difensori, e siamo qui a piangere la retrocessione».
Spera in un rispescaggio? «Beh, tra calcio scommesse e bilanci non in regola, qualcuno in estate dovrà pagare. Ma non dimentichiamo che siamo terz'ultimi e quindi ne dovrebbero cancellare due. Non sarà semplice restare in B. Vedremo».
Ha il rimpianto di non aver cambiato l'allenatore con qualche settimana di anticipo? «Con Di Mascio la squadra ha cambiato passo. Ma evidentemente era destino che il Pescara dovesse retrocedere. Sono demoralizzato, molto deluso».
Si sente tradito da qualcuno? «Dalla squadra. Ho speso tanti soldi per comprare giocatori, per allestire un organico all'altezza e poi questi ragazzi vanno in campo a fare le signorine e pensano solo a ritirare gli stipendi. Ma che calcio è questo?».
Si sente già l'ex presidente del Pescara? «Lasciamo stare queste cose, con una retrocessione fresca fresca non mi sembra il caso di parlare di cessione».


6 giugno 2004
Di Mascio non ci sta «Non meritiamo la C1»

VERONA.Il vice presidente Antonio Oliveri e il diesse Andrea Iaconi evitano i cronisti. L'onere di commentare la retrocessione in C1 spetta a Cetteo Di Mascio, alla terza presenza sulla panchina del Pescara. «Al mio contratto non penso, anche se ho un impegno con questa società che ringrazio», dice Di Mascio. «In modo particolare, ringrazio il presidente Pietro Scibilia, che mi è stato molto vicino in queste tre settimane. Una città e un sodalizio, i miei, che non meritano la retrocessione in C1. Sono certo che, per la serietà e la moralità dimostrate, il prossimo anno la squadra farà comunque la serie B». Ovviamente, si riferisce a un eventuale ripescaggio.
«La dea bendata non ci ha dato una mano, sia per i risultati delle altre pericolanti, sia per gli episodi a noi sfavorevoli nelle tre gare sotto la mia gestione. Sono orgoglioso di aver allenato questi giocatori: una squadra di cui mi sono innamorato. I ragazzi hanno dimostrato dedizione e attaccamento alla maglia e mi dispiace che siano stati puniti con una retrocessione. Un pensiero va anche ai tifosi, che ci sono stati molto vicino. E' stato bello vederli sugli spalti del Bentegodi. Accidenti che rabbia questo risultato. Il 4-3 è assurdo. Devo, dobbiamo farcene una ragione».
Dallo spogliatoio del Pescara si sentono dei singhiozzi. Molti calciatori non reggono il peso dell'emozione. Anche i collaboratori di Di Mascio (Chiacchiaretta e Norscia, tanto per fare dei nomi) sono visibilmente turbati. Potrebbero non esserlo: hanno preso una squadra allo sbando, ma la loro pescaresità è ferita lo stesso. (m.c.)


7 giugno 2004
Scibilia: «Voglio 5 milioni di euro»

PESCARA. Un presidente stanco, amareggiato, senza le forze necessarie per trascinare un carro diventato pesantissimo. Pietro Scibilia, 75 anni, presidente del Pescara dall'ormai lontano 1987-88, alza le braccia davanti alla quarta retrocessione personale con i biancazzurri, due in B e due in C1. «Il prossimo anno non ci sarò, il mio tempo è finito», dice. «Non so quali siano le intenzioni di mio genero (Antonio Oliveri, il vice presidente,ndr ): se vuole continuare, faccia pure. Io vendo la mia parte. A chi? Non lo so. In settimana contatterò il sindaco di Pescara per parlargli: lo ritengo un atto doveroso». Probabilmente, il Commendatore non dovrà scomodarsi perché Luciano D'Alfonso, informato della vicenda, ha dichiarato: «Domani (oggi,ndr ) sarò a Palazzo di Città e chiamerò Scibilia. Se vorrà, potremo incontrarci subito. Farò del mio meglio per aiutarlo».
La cessione del Pescara da parte di Scibilia e Oliveri è una storia simile a quella del ponte sullo Stretto di Messina: se ne parla ogni anno, ma non si arriva mai al dunque. I proprietari del club di via Mazzarino hanno sempre sostenuto che nessuno è andato da loro con i soldi. I potenziali acquirenti, a turno, hanno parlato di cifre stratosferiche. A questo punto, in nome della trasparenza, è giusto chiedere al presidente quanto occorre realmente per accaparrarsi l'intero pacchetto azionario. Scibilia, in genere restio a diffondere ufficialmente questo genere di notizie, accetta di rispondere. «Cinque milioni di euro se il prossimo anno la squadra militerà in C1, sette milioni e mezzo se verrà ripescata in B». Il Pescara vale questi soldi? Ognuno è libero di trarre le conclusioni che ritiene più opportune. Da tener presente che, nei giorni scorsi, l'imprenditore edile bergamasco Giovanbattista Begnini ha firmato l'acquisto del Monza, club di C2 dichiarato fallito il 18 marzo, sborsando 800 mila euro. Cioè il prezzo stabilito come base d'asta (non ci sono state altre offerte).
Un paio di mesi fa, il Pescara aveva quattro potenziali acquirenti: due gruppi del nord, Rosettano Navarra e una cordata di imprenditori pescaresi. I nordisti dovrebbero aver perso gli appetiti, considerato che avevano indicato la permanenza in B come condizione indispensabile per definire l'operazione. Navarra, invece, ha continuato a trattare e venerdì scorso ha fatto una visita a Scibilia. Sono andati vicini all'accordo. Però, le firme sul contratto non ci sono ancora e il fatto che Scibilia voglia parlare con il sindaco sta a significare che spera di ottenere qualche soldo in più.
La cordata dei pescaresi non è riuscita a decollare perché sono venuti a mancare due elementi. Il progetto (curato dal sindaco) prevedeva la suddivisione del pacchetto azionario in cinque quote: una sarebbe rimasta a Scibilia e Oliveri (o a uno dei due), una veniva acquistata da Peppe De Cecco, una da Deborah Caldora e le altre due da altri imprenditori in qualche modo vicini a D'Alfonso. Questi imprenditori, però, non sono ancora venuti fuori. Può essere che qualcosa di concretizzi in questi giorni.
Navarra ha incontrato De Cecco, con il quale potrebbe condividere l'esperienza biancazzurra, ed è in contatto anche con il sindaco, dal quale vorrebbe una benedizione e tanta collaborazione.
E' difficile che il Pescara passi di mano in tempi brevissimi. In primo luogo perché il ballo delle cifre ha i suoi riti. E, poi, perché c'è la possibilità che la squadra venga ripescata in serie B. Cosa, questa, che invita venditori e acquirenti alla riflessione. Le difficoltà finanziarie di molti club (Ancona, Napoli, Venezia, Salernitana...) e l'obbligo morale di Lega e Federazione di far rispettare i regolamenti fanno pensare che verrà usato il pugno duro contro chi non si metterà in regola. A Scibilia e Oliveri (ma non solo a loro) vanno date le colpe della retrocessione, ma anche i meriti per aver pagato puntualmente le tasse, tanto che il Pescara è tra le poche società cadette a non avere problemi fiscali.
Esiste anche la possibilità che, non trovando soddisfazione economica, Scibilia e Oliveri decidano di continuare a fare calcio. L'ipotesi fa rabbrividire i tifosi, ma va presa in considerazione.
Di certo, il Pescara (a prescindere da chi ne sarà il proprietario) dovrà evitare di attardarsi se non vorrà perdere ulteriore competitività. Le scadenze sono dietro l'angolo e non possono essere dimenticate: il mercato, l'iscrizione al campionato e il ritiro estivo sono cose serie, come la definizione dell'organigramma tecnico. Sarebbe folle, tanto per fare un esempio, se il Pescara non esercitasse l'opzione sulla comproprietà di Calaiò: investendo 400 mila euro, si ritroverebbe un capitale di almeno un milione.


7 giugno 2004
Pescara retrocesso, Scibilia se ne va

 PESCARA.Cinque milioni di euro per la C1, 7,5 milioni se la squadra sarà ripescata in serie B. Sono i prezzi ai quali Pietro Scibilia, patron del Pescara, annuncia la cessione della società. La retrocessione ha accelerato i tempi delle decisioni drastiche e oggi il presidente incontrerà il sindaco di Pescara per tastare il terreno: in sostanza, se non si faranno avanti soci locali, lui ha già l'offerta di Rosettano Navarra, imprenditore ciociaro disponibile ad acquistare.

7 giugno 2004
«Dirò la mia a fine stagione»
PESCARA.Pietro Scibilia torna all'attacco del portiere ma lui, almeno per il momento, non si difende. Saul Santarelli viene chiamato di nuovo in causa dal presidente dopo la sconfitta di Verona che ha decretato la retrocessione in C1. Accuse nette e schiaccianti. Critiche pesanti sul piano strettamente tecnico con specifiche attribuzioni di colpe. Il riferimento ai tanti gol subiti nelle ultime gare e, segnatamente, alle decisive 4 reti incassate al Bentegodi è tutt'altro che casuale. Il numero uno del Pescara, un po' scaduto in questi ultimi mesi nell'indice di gradimento dei tifosi, preferisce non replicare. «Non è questo il momento di fare polemiche», dice Santarelli, «parlerò solo a campionato finito».


8 giugno 2004
Sulla vendita del Pescara il sindaco media

 PESCARA.La trattativa per la cessione del Pescara si è spostata a Palazzo di città. Il presidente Pietro Scibilia ha incontrato il sindaco, confermando l'intenzione di cedere la società. D'Alfonso ha contattato Navarra, l'imprenditore ciociaro interessato all'acquisto, per conoscerne i progetti, ma si lavora anche all'ipotesi, al momento astratta, di riunire una cordata locale.


8 giugno 2004
«Le accuse di Sbrizzo? Cavolate! Se avesse giocato meglio lui...»

PESCARA. I dirigenti biancazzurri preferiscono tenere la bocca cucita. Le accuse circostanziate e le critiche documentate che il difensore Alessandro Sbrizzo ha lanciato al loro indirizzo, vengono trascurate. Lo stato maggiore del sodalizio di via Mazzarino in blocco si è trincerato dietro il più classico ma, indubbiamente comodo, «no comment». A cominciare dal ds Andrea Iaconi che, interpellato in merito, ha prontamente fatto sapere: «Non ho nessuna intenzione di rispondere».
Un aspetto ancora da valutare in questa vicenda è che il giocatore Alessandro Sbrizzo potrebbe essere sottoposto a un provvedimento disciplinare, nella fattispecie una multa, da parte della società per le dichiarazioni rilasciate a "Il Centro". «Mi riservo di farlo. Al momento non ne ho idea», conferma il presidente Pietro Scibilia, «nelle prossime ore però esaminerò con attenzione l'intervista e poi deciderò».
Le frasi del difensore napoletano hanno avuto l'effetto, comunque, di scuotere un po' l'ambiente provocando però all'interno non pochi fastidi.
«Non voglio commentare queste cavolate», ribatte Pietro Scibilia, «se proprio vogliamo essere sinceri fino in fondo allora dobbiamo dire che i più colpevoli sono i giocatori. Per quanto riguarda Sbrizzo», aggiunge il presidente, «dovrei essere io a lamentarmi casomai. Doveva giocare meglio di come ha fatto. Non mi sembra che in questa squadra poi ci sia stato qualcuno che abbia brillato in modo particolare, a parte alcune eccezioni come Calaiò. Per questo», conclude Scibilia, «è meglio che stiano tutti zitti». (p.d.


9 giugno 2004
Scibilia: vendita o fallimento

 PESCARA.Il Pescara è in vendita dopo la retrocessione e Pietro Scibilia dà l'ultimatum agli acquirenti: «Aspetterò fino al 30 giugno, poi porterò i libri contabili in tribunale e farò fallire la società». Il presidente conferma la trattativa con l'imprenditore ciociaro Rosettano Navarra, mentre definisce «fantasmi» i componenti la cordata pescarese. Scibilia annuncia che non riscatterà Calaiò dal Torino. Intanto Vincenzo Marinelli si dice pronto a «dare una mano».


9 giigno 2004
Pescara in vendita, ultimatum di Scibilia


 PESCARA. «Io voglio vendere il Pescara e aspetterò fino al 30 giugno. Se non ci riuscirò entro quella data, porterò i libri contabili in tribunale e farò fallire la società. Non iscriverò la squadra al prossimo campionato e terrò in vita soltanto il settore giovanile. Sono nauseato da questo calcio e non ho intenzione di spendere altri soldi». Parole e minacce di Pietro Scibilia.
Dall'altra parte del telefono c'è un presidente stanco per una stagione interminabile, deluso per una retrocessione evitabilissima, arrabbiato per le ultime voci, per «le chiacchiere circolate attorno alla mia intenzione di vendere. Che cosa devo fare per convincere i tifosi che voglio passare la mano? La gente è scettica, ma la farò ricredere a fine mese, quando andrò in tribunale. Inizierò le pratiche per il fallimento della società. E così Navarra, o chi per lui, potrà diventare il proprietario a costo zero, ripatendo dalle categorie inferiori. Io mi terrò il settore giovanile e mi divertirò solo con i ragazzi».
Calaiò verrà riscattato? «Assolutamente no, e dove li prendo i soldi da dare al Torino? Appunto, ribadisco, fate presto, il tempo è poco».
Parole dure, abbinate a una speranza. «Che si faccia avanti qualcuno disposto a comprare realmente il Pescara. Qui ci vuole gente con le idee chiare e con la convizione di mettere nero su bianco, basta con le chiacchiere».
In piedi c'è la trattativa con Rosettano Navarra, l'imprenditore ciociaro che nei giorni scorsi si è messo in contatto con Scibilia e ha avuto un colloquio anche il sindaco D'Alfonso. «Sì, sì, ne abbiamo parlato, ma non c'è nulla di concreto. Aspettiamo». In realtà, al di là delle dichiarazioni, Navarra e l'attuale dirigenza biancazzurra avrebbero trovato un'intesa di massima sulla cessione della società e nei prossimi giorni potrebbero esserci sviluppi interessanti.
L'alternativa a Navarra è costituita dalla cordata di imprenditori locali, da Deborah Caldora a Peppe De Cecco. «Ma questi sono fantasmi...»
Il presidente non vorrebbe più parlare. «Ho le palle piene del Pescara e del calcio in generale. Non ce la faccio più. Quest'anno ho speso molto per ritrovarmi di nuovo in serie C. Abbiamo sbagliato tutto. Io mi assumo le mie responsabilità perché sono il presidente, ma è chiaro che sono stato indotto in errore. Sono venuti a dirmi che Minopoli non serviva e poi dalle stesse persone che lo hanno voluto cedere (i fratelli Iaconi?, ndr) mi sono sentito dire che un giocatore del genere ci avrebbe fatto comodo nel girone di ritorno. Mi hanno detto che Cecchini per la B non andava bene. Io mi sono fidato ed è stato quello il mio errore. Abbiamo vinto il campionato di C con una grande difesa, poi mi hanno convinto a ingaggiare due giocatori del calibro di Dicara e Colonnello per rinforzarci. Meno male, Colonnello era così importante che non ha giocato mai. Lasciamo perdere, altrimenti divento pazzo».
Pietro Scibilia dà l'impressione di parlare a nome personale, l'altra parte della società, costituita da Antonio Oliveri, resta in silenzio. «Io parlo per me», tiene a precisare il commendatore, «e poi quando parla il presidente, di solito, lo fa a nome di tutta la società. Se qualcuno legge queste mie intenzioni e non si trova d'accordo, forse verrà da me e me lo dirà...».
Ma lei è disposto a cedere la società a Oliveri? «A lui anche gratis. Ma la vuole? Nel caso fosse così, dovrebbe dirmelo. L'importante è che vada via io. Adesso non parlo più, per un po' di giorni starò zitto», conclude Scibilia.

13 giugno 2004
La curva è vuota, un addio nell'indifferenza

 PESCARA. Naufraga in una dolorosa indifferenza e così fa male davvero. La retrocessione in C1 del Pescara passa sotto il più cocente silenzio. Una protesta pesante e molto più efficace delle contestazioni sciocche e violente. E' stata una lezione di civiltà che la tifoseria pescarese ha saputo impartire. La reazione dei sostenitori, di fronte al fallimento di una stagione i cui responsabili sono sotto gli occhi di tutti, è stata caratterizzata da tanta correttezza. La Curva nord ha saputo efficacemente punire i colpevoli di questo insuccesso sportivo e societario, presentandosi ai 193 spettatori paganti, cui bisogna aggiungere i 627 abbonati, con due striscioni: "In qualsiasi categoria basta che andate via", e "Sono finite le carote, ora è tempo di bastoni".
Per un intero settore desolatamente vuoto, privo di vita e di voce.
Dall'esterno, prima che il direttore di gara, il signor Michele Cruciani di Pesaro dia il fischio d'inizio, c'è anche una voce isolata che rivolge all'indirizzo di qualche giocatore esperto alcune frasi offensive. Gli interessati, comunque, va detto per correttezza di informazione, sono colpevolmente assenti.
E si comincia la partita, in un clima irreale.
Fino alla mezzora del primo tempo, quando nella Curva nord fa irruzione una nutrita rappresentanza di tifo pescarese che grida rabbia e delusione attraverso cori molto comprensibili. Si va dal più classico: "vergognatevi" o "andate a lavorare", "siete tutti pagliacci" a un abbastanza originale: "avete trovato l'America qua".
L'obiettivo prioritario resta comunque la dirigenza e segnatamente il presidente al quale: "vattene via Pietro Scibilia" non lo fanno mai mancare. Ma è un istante perché, da lì a poco, la curva Nord, tradizionalmente riservata al cuore e al calore del tifo biancazzurro, torna sinistramente vuota.
Uno stato di cose che non lascia presagire nulla di buono. Si ha la sensazione che la brace covi sotto la cenere. E invece no.
La protesta sugli spalti per la parte pescarese finisce intelligentemente lì. L'attenzione torna allora in campo.
Per l'aspetto coreografico c'è solo il tempo di osservare un divertente siparietto offerto dalla tifoseria ternana, storicamente ostile a quella biancazzurra. Lo sparuto gruppo di ultrà umbri, a metà della ripresa, si abbandona ad un improvvisato spogliarello, per mostrare le terga nude ai sostenitori pescaresi sistemati nel settore distinti.
Una risposta piuttosta originale ai tanti e insistiti sfottò subiti nel corso della gara.
C'è però anche un momento di tenerezza, quella che viene dal ritorno in campo di Carletto Luisi, dopo 95 giorni dall'infortunio. Per lui sono solo applausi e tutti davvero meritati.
Gli stessi che si guadagna Emanuele Calaiò al triplice fischio finale. Ma è solo un attimo perché, di lì a poco, salta addirittura l'impianto di illuminazione all'Adriatico. Un segno del destino? Può essere. Comunque il dubbio resta. L'unica certezza, in un momento simile, è che si volti subito pagina perché le luci all'Adriatico non restino per sempre spente.


17 giugno 2004
Navarra: «Scibilia, chiedi troppo»

PESCARA. Ha giocato al calcio, sfiorando il palcoscenico dei "pro". «Movenze da numero 10 classico, senza però mai ritirare il piede», dice di se stesso. Un atipico, insomma. Bancoroma e Frosinone le sue squadre prima che si dedicasse al lavoro. Rosettano Navarra, 56 anni, ciociaro di Ferentino, imprenditore (smaltimento rifiuti, acque minerali, liquori), ha trattato e, seppur a fatica, sta continando a trattare l'acquisto del Pescara da Pietro Scibilia e Antonio Oliveri. In questa intervista spiega perché, dal suo punto di vista, l'operazione non è andata in porto. E rilancia.
 Lei ha incontrato quattro volte Scibilia e, in una circostanza, c'era anche Oliveri: ripensandoci, qual è la cosa che l'ha colpita di più?
«Preciso che rispetto il Commendatore e suo genero. Di loro mi ha colpito il fatto che non si sono schiodati dalla posizione iniziale. Dopo 4 incontri e una retrocessione, il loro prezzo è sceso meno di 500 mila euro. A quelle cifre, non posso accollarmi la società. Per averla in serie B - e avrei fatto di tutto per salvarla - ero disposto a sborsare 3 milioni al 30 giugno e la metà delle loro anticipazioni, circa 2 milioni e 300 mila euro. Ovviamente, aggiungendo una clausola che mi tutelasse in caso di retrocessione: se permettere, un club di C1 voglio pagarlo meno di uno di B. E' stata questa mia richiesta a indurre Scibilia a prendersi un paio di mesi di tempo prima di darmi una risposta».
Quanto ha offerto l'ultima volta? Risponde al vero che c'è un solo milione di euro a dividervi?
«Ulteriori cifre non è il caso che ne faccia».
La trattativa è chiusa?
«No, la ritengo aperta. Ovviamente, ognuno cerca di fare i propri interessi. Ma nel calcio gli scenari cambiano... A me, proprio ieri, hanno offerto un altro club, stavolta di serie A, quasi alla stessa cifra del Pescara. Sto vedendo come stanno messe realmente le cose. Voglio essere chiaro: lunedì a Scibilia e Oliveri ho fatto una proposta economica che posso definire indecente. Mi ha meravigliato che non l'abbiano ritenuta congrua».
Ha parlato più volte con il sindaco D'Alfonso: le ha prospettato la possibilità di esercitare a Pescara una delle sua attività imprenditoriali?
«Assolutamente no. Il sindaco non mi ha offerto nulla nè io gli ho chiesto qualcosa. Se si fosse comportato diversamente, dato che non ci conosciamo, mi sarebbe sembrato strano. Ha voluto sapere chi ero e cosa facevo, soprattutto quali erano le mie intenzioni. Venerdì (domani, ndr) ci incontreremo di nuovo».
Chi l'ha fatta avvicinare al Pescara?
«Vittorio Cozzella, mio collaboratore ed ex centravanti biancazzurro. E' venuto a conoscenza della volontà di andare via manifestata da Scibilia e Oliveri e mi ha informato».
Perché vorrebbe la presidenza del Pescara?
«Dopo aver assaggiato la serie C con Fano, Vis Pesaro e Frosinone, mi sono detto che era il caso di cimentarmi con la B. Nel giro di pochi mesi ho rifiutato Cesena e Crotone, fatto un tentativo a vuoto per rilevare il Treviso e, poi, ho cominciato la trattativa per il Pescara. La classifica, a un certo punto, si è fatta pericolosa, ma io ho continuato a dialogare perché mi sentivo già la squadra sulla pelle. Insomma, l'idea mi aveva conquistato. Il ripescaggio in B? Lo confesso, ci ho pensato».
Come giudica le sue precedenti esperienze nel mondo del calcio?
«Positive perché, alla fine, ho raggiunto gli obiettivi che avevo in mente. Posso vantarmi di aver lanciato alcuni giovani di belle speranze, tra cui Angelo Palombo, fresco campione d'Europa con l'Under 21. Siamo entrambi di Ferentino ed è venuto a trovarmi appena è tornato dalla Germania. La cosa mi ha fatto piacere. Tornando alle mie precedenti esperienze a Frosinone, Fano e Pesaro, aggiungo che ho avuto la sfortuna di incappare in situazioni precarie e, dopo aver sudato per mettere le cose a posto, mi è venuta voglia di andare via. Aspiro a un livello più alto. Qualcosa penso di capirci e mi va di cimentarmi. Pescara sarebbe l'ideale».
Scibilia e Oliveri dicono: o vendiamo alle nostre condizioni o chiudiamo la baracca. Cosa ne pensa?
«Una squadra di calcio, anche se è sostenuta da una società di capitali, è un bene collettivo e non individuale, quindi certe cose non vanno dette nemmeno a scopo provocatorio. Se ho capito bene lo spirito del presidente, non farà mai uno sfregio del genere».
Ma con il calcio si guadagna o si perde?
«Dipende dalle categorie. Facendo le cose per bene, quindi lavorando anche con i giovani, in C si perde sicuro qualche milione di euro, mentre in B e in A ci si può anche guadagnare. Qualcuno, non faccio nomi, mi sembra che si sia arricchito. Però, la situazione sta cambiando, è arrivata la crisi e non bisogna farsi illusioni. Penso di poter fare un buon campionato di serie B rimettendoci poco».

18 giugno 2004
Una cordata romana in pole position Scibilia: «Sì, siamo a buon punto»

PESCARA. Spunta un'altra cordata nell'impegnativa e difficile scalata al vertice della società biancazzurra. Si tratta di un gruppo di imprenditori romani, fortemente intenzionati a porre in essere con il Pescara un ambizioso progetto calcistico. Le parti sull'operazione, comunque, hanno fatto scendere il più stretto riserbo. Al momento è davvero impossibile saperne di più. L'unica indiscrezione a filtrare è l'offerta economica che non sarebbe molto distante dalla richiesta avanzata dalla proprietà.
Un punto di partenza significativo che lascia pensare ad un rapido quanto positivo sviluppo dell'affare.
Un ottimismo che coinvolge lo stesso presidente Pietro Scibilia sempre più deciso a passare la mano.
«E' vero», ammette il massimo dirigente biancazzurro, «c'è stato un incontro piuttosto interessante con questi imprenditori romani e l'impressione che ne ho ricevuto è stata del tutto favorevole. A proposito, però, non voglio aggiungere altro, anche per un fatto di rispetto nei loro riguardi. Mi è stata chiesta la massima discrezione e ho intenzione di mantenere fede all'impegno. Pertanto, in merito, non dirò una sola parola in più fino a quando la questione non sarà definita, in un modo o nell'altro».
E' facile capire, a questo punto, che la proposta giunta al Pescara è parsa al patron, Pietro Scibilia, seria e concreta. Una grossa opportunità, poi, per far fronte all'ingarbugliata vicenda della cessione societaria. Nella circostanza il presidente, a suo modo, è tornato sul bilancio.
«Mi sono stancato anche di ripetere le stesse cose», ha ribadito il primo dirigente biancazzurro, «non vedo l'ora di uscire da questa storia. Spero davvero al più presto. Il Pescara ha debiti per 24 miliardi di lire (12 milioni di euro, ndc), io me ne accollo 14 e chi compra si fa carico dei restanti 10 (5 milioni di euro), le azioni a questo punto le cedo gratis. Più chiaro di così non riesco ad essere. C'è poco da aggiungere. A proposito vorrei far notare, inoltre, che sono disposto ad accettare il pagamento delle spettanze diluito in qualche anno. Non mi sembra, pertanto», chiarisce Scibilia, «un atteggiamento rigido e prepotente. Qualcuno pensa ancora che io non voglia vendere: è assolutamente falso».
E la trattativa con Navarra?
«Nonostante tanta disponibilità da parte nostra», prosegue Scibilia, «la trattativa con l'imprenditore Rosettano Navarra non è riuscita a prendere il volo».
Al momento tutto lascia supporre che sia stata un po' congelata anche alla luce della consistente intromissione dell'affare da parte di questa cordata di imprenditori romani. Ma un certo peso nel raffreddamento dell'operazione l'ha avuto anche l'atteggiamento dell'uomo d'affari ciociaro.
«Mi hanno riferito», ammette Scibilia, «che si è lamentato del prezzo. A lui evidentemente gli danno la serie A con questi soldi. Non scherziamo, per favore. Mi risulta, poi, che tornerà a parlare con il sindaco», conclude il patron Pietro Scibilia, «aspetto perciò notizie. Dove trovarmi lo sanno tutti, sono qui a disposizione. Per me non c'è nulla di compromesso. L'importante è che si faccia tutto bene e subito solo e soltanto nell'interesse del Pescara».
Intanto in mattinata il sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, e l'assessore allo sport Rudy D'Amico si incontreranno a Roma con alcuni emissari di una società interessata a trattare l'acquisto del sodalizio biancazzurro. Nulla a che vedere con la cordata di imprenditori romani già in contatto con Scibilia. Si tratta dell'ennesimo tentativo di far fronte a una situazione che comunque coinvolge anche la giunta cittadina. Nelle prossime ore potrebbero esserci sviluppi interessanti.

20 giugno 2004
Pescara, Scibilia tratta su più tavoli Domani altro incontro con Navarra

 PESCARA. Giornate cruciali per la soluzione della crisi societaria che coinvolge il Pescara. Una vicenda costretta a definirsi in tempi molto rapidi. La questione, infatti, è giunta a un punto decisivo e, con le imminenti scadenze come le comproprietà e l'iscrizione al prossimo campionato, non può essere rimandato oltre misura. L'immediato inizio di settimana dirà, così, il nome del nuovo proprietario della società. Al momento il massimo dirigente biancazzurro, Pietro Scibilia, è di fronte a due proposte.
Una formulata da una cordata di imprenditori romani, l'altra da Rosettano Navarra.
Una situazione che crea non poche perplessità di scelta al presidente Scibilia per motivi diversi. Su un fronte gli aspiranti acquirenti della capitale hanno sottoposto, nei giorni scorsi, ad una equipe di commercialisti l'analisi del bilancio della società biancazzurra. Una lettura attenta che per questo motivo ha fatto slittare di qualche tempo l'incontro con il legale previsto per la giornata di ieri. A breve, comunque, il gruppo romano, su cui è bene ricordare c'è il più fitto mistero, scioglierà la riserva. In sostanza farà sapere se è interessato ad accettare la richiesta non trattabile, di 5 milioni di euro avanzata dai proprietari per l'acquisto del Pescara.
In una situazione del tutto diversa si trova, invece, l'imprenditore ciociaro Rosettano Navarra. Domani sera in Comune incontrerà Pietro Scibilia. C'è da giurare che si tratta dell'appuntamento decisivo dal quale, e non è da escludere, potrebbe uscire l'accordo. La trattativa d'altronde tra i due va avanti da più di 4 mesi. L'ultimo contatto c'è stato lunedì scorso negli uffici dell'Adriaolii a Mosciano Sant'Angelo. In quella circostanza, dopo un lungo e infruttuoso colloquio, l'offerta di 4 milioni di euro avanzata dall'imprenditore di Ferentino non è stata ritenuta soddisfacente. Un fatto che, al momento, ha lasciato pensare a un raffreddamento da parte dell'uomo d'affari ciociaro, anche per i pressanti inviti ricevuti per rilevare le sorti di un importante club di serie A. Ma Rosettano Navarra in precedenza è stato altre 3 volte a Pescara per definire l'affare con Pietro Scibilia. Contatti che si sono poi risolti tutti in un deludente nulla di fatto, nonostante le favorevoli premesse verbali. Uno stato di cose stucchevole che ha fatto un po' ritornare sui suoi passi l'ex presidente del Sora. A riannodare il filo della trattativa ci ha pensato però il sindaco Luciano D'Alfonso.
«Mi sono risentito con Scibilia», conferma Navarra, «se c'è davvero volontà lunedì sera sarò in Comune a Pescara per definire, una volta per tutte, l'operazione. I tempi sono stretti, in questi giorni ci sono tanti adempimenti da assolvere. Non si può aspettare oltre. Prima di muovermi però», conclude Rosettano Navarra, «vorrei essere sicuro di non fare un altro viaggio a vuoto. La mia offerta e i miei programmi sono chiari. Resto, comunque, fiducioso perché le distanze tra noi non sono proprio incolmabili».
Intanto ieri mattina una delegazione di tifosi del Pescara è stata ricevuta, a Palazzo di Città, dall'assessore allo Sport, Rudy D'Amico. I sostenitori biancazzurri hanno chiesto della situazione in cui versa al momento la trattativa inerente la cessione del Pescara. Si è trattato di un incontro civile dal quale i supporter pescaresi sono usciti decisamente soddisfatti per i positivi sviluppi che attendono le sorti del club adriatico.

21 giugno 2004
Comproprietà, scocca l'ora Da risolvere il caso Calaiò

 PESCARA.Oggi si aprono ufficialmente i termini per esercitare i diritti di comproprietà che scadranno mercoledì prossimo.
Il Pescara deve innanzitutto definire con il Torino la questione legata al bomber Emanuele Calaiò, un'operazione fondamentale anche per il riflesso che viene a delinearsi sulla vicenda societaria.
Gli attuali dirigenti del Pescara, per non impoverire il patrimonio del sodalizio, sono infatti decisi a riscattare il prolifico attaccante di scuola torinista. Calaiò, nel corso della stagione appena conclusa, ha realizzato ben 21 gol. L'attaccante nei giorni scorsi ha dichiarato di non voler tornare al Torino.
Contestualmente, deve essere poi risolta anche la posizione di Marco Stella con il Piacenza. Il centrocampista, scuola Renato Curi, con ogni probabilità resterà in biancazzurro. Diversa, invece, la situazione del giovane Valente che resterà al Montichiari come quella di Mammarella che rimarrà alla Fermana. A Scartozzi sarà invece rinnovata la comproprietà con il Giulianova.
Sabato scorso, il difensore Nicola Pagani si è sposato con Maila nel comune di Vinci. Al giocatore e alla moglie gli auguri della redazione sportiva del Centro. (p.d.c.)

22 giugno 2004
Pescara, slitta l'incontro con Navarra

 PESCARA. La vicenda si fa sempre più confusa. L'atteso incontro riguardante la cessione del Pescara non c'è stato. All'appuntamento presso l'hotel Duca d'Aosta si sono presentati solo i due soci di maggioranza, Pietro Scibilia e Antonio Oliveri insieme al sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, e all'assessore allo sport, Rudy D'Amico. L'aspirante acquirente, Rosettano Navarra, per improrogabili impegni di lavoro, è rimasto a Frosinone. Un'assenza che ha, però, messo le parti nella condizione di ritrovarsi improrogabilmente giovedì prossimo. Una data, mai come questa volta, davvero ultima e risolutiva. E intanto Pietro Scibilia annuncia che, in caso di mancata cessione, rimarrebbe lui al timone della società biancazzurra.
«Se non riesco a vendere la società», afferma Scibilia, «sarò costretto ad andare avanti io, potendo, però, contare sul concreto aiuto dell'amministrazione che non vuol far finire il calcio a Pescara». Parole che cambiano radicalmente lo scenario prospettato in precedenza dal massimo dirigente biancazzurro determinato a far fallire il sodalizio di via Mazzarino in caso di mancata cessione del club. Nel frattempo la data fatidica è stata spostata anche se non c'è l'accordo tra le parti nemmeno sul giorno per definire la questione. «Giovedì», dice Scibilia, «vedremo Navarra. Per quel giorno, in un modo o nell'altro, la questione si definirà». A proposito del suo mancato arrivo a Pescara e all'aggiornamento dell'incontro, Rosettano Navarra si affida invece a un laconico: «Sono stato trattenuto a casa da alcune scadenze di lavoro. Mi hanno fatto sapere, però, che l'impegno con Scibilia è stato rinviato a mercoledì». Allora, mercoledì o giovedì? Almeno su questo si potrebbe trovare un'intesa, o no? Una situazione che autorizza allora a pensare che l'ipotesi di vedere alla guida del Pescara l'uomo d'affari di Ferentino è poco percorribile. «E' vero» aggiunge Scibilia, «la trattativa con la cosiddetta cordata romana va avanti e, entro giovedì, appunto, valuteremo l'offerta. Chiaramente se è più vantaggiosa non ce la lasceremo sfuggire».
Il presidente, poi, torna sull'incontro con il primo cittadino Luciano D'Alfonso. «E' stato molto edificante», confessa Scibilia, «l'unico sindaco, in tutti questi anni, che si è dato veramente da fare per il bene del calcio a Pescara. Esco da questa bella chiacchierata più tranquillo. Abbiamo parlato di tutto: dello stadio, dei progetti, dei parcheggi. Tanti gli scenari prospettati, anche di un azionariato popolare, attraverso gli "Amici del Pescara", come dell'ingresso di nuovi soci nella s.p.a. Alla fine sono convinto», rivela a sorpresa Scibilia, «che con Navarra si farà. La differenza è di 2 miliardi che potrebbe essere colmata con l'appoggio dell'amministrazione e con la partecipazione di nuovi soci locali. Io sono aperto a qualsiasi soluzione. La società è sana», conclude Scibilia, «i bilanci sono a posto e così, sul ripescaggio in B ci metto la firma. Al momento c'è da pagare una cifra di poco conto, 7-800 mila euro per le ultime spettanze ai giocatori».
In merito alla trattativa e all'incontro, il sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Telegrafico, invece, il vice presidente Antonio Oliveri. «Non è un problema di quantum» dice Oliveri, «l'importante è che la società passi subito di mano».
Stamane il vice presidente in carica, Antonio Oliveri, e il direttore sportivo Andrea Iaconi, sono attesi a Milano per risolvere soprattutto la comproprietà di Emanuele Calaiò. Una operazione, a questo punto, scontata dopo i tentennamenti del presidente.

23 giugno 2004
Calaiò riscattato, poi summit con Navarra

 PESCARA. Il punto fermo è Emanuele Calaiò. Rosettano Navarra è stato chiaro. La condizione essenziale per rilevare il Pescara passa attraverso il riscatto del bomber siciliano, altrimenti non se ne parla nemmeno. Il vice presidente Antonio Oliveri e il ds Andrea Iaconi da ieri sono a Milano proprio per risolvere con il Torino la comproprietà dell'attaccante di scuola granata. La decisione di procedere all'operazione verrà presa, però, solo in mattinata dopo il consulto con il presidente Pietro Scibilia.
Il massimo dirigente del club adriatico, nonostante i dubbi e i tentennamenti mostrati sin qui, più o meno ad arte, darà quasi certamente il via libera all'operazione.
In caso contrario, infatti, si tratterebbe di autentico autolesionismo. Sul taccuino del direttore sportivo pescarese, Andrea Iaconi, c'è poi anche l'accordo con il Piacenza per riportare in biancazzurro, a titolo definitivo, Marco Stella. In mattinata il ds pescarese incontrerà i dirigenti emiliani sempre in attesa del placet di Pietro Scibilia, rimasto in Abruzzo per sottoporsi a un piccolo intervento chirurgico. Passaggi decisivi per conoscere le sorti del Pescara.
Intanto, i contatti tra l'imprenditore ciociaro, Rosettano Navarra e l'attuale proprietà del sodalizio di via Mazzarino proseguono con una certa regolarità. L'uomo di affari di Ferentino, interessato ad acquistare la società biancazzurra, domani si presenterà all'appuntamento con Scibilia per dare una definitiva soluzione alla vicenda. L'accordo, però, è tutt'altro che scontato. Ci sono ancora molti aspetti da chiarire, per quanto il faccia a faccia dell'altroieri tra il sindaco, Luciano D'Alfonso, e gli attuali proprietari del Pescara Calcio sia servito a mettere dei punti fermi nell'operazione. Una volontà chiaramente espressa da Rosettano Navarra dopo l'estenuante e infruttuosa trattativa condotta con Scibilia da più di quattro mesi. Il nodo da sciogliere al momento, però, riguarda soprattutto la partecipazione nell'affare da parte di altri soci. Per l'esattezza quello degli amici del Pescara, una piccola cordata costituita dal primo cittadino, Luciano D'Alfonso. L'orientamento è quello di rilevare il 20% delle quote azionarie del club adriatico con la parte maggioritaria dell'80% ben salda nelle mani dell'imprenditore ciociaro. Un'ipotesi che non entusiasmerebbe poi molto l'uomo d'affari di Frosinone ma che, comunque, accetterebbe per pura ragion di stato. A questo punto lo scenario sarebbe piuttosto definito. La presidenza onoraria andrebbe al rettore dell'Università di Teramo, Luciano Russi, come ha confessato lo stesso presidente Pietro Scibilia ieri al termine dell'incontro con il sindaco di Pescara, D'Alfonso. Una soluzione che lascia molte perplessità nell'aspirante socio di maggioranza, da sempre abituato in tutte le sue esperienze nel mondo del calcio, a gestire in prima persona l'azienda calcistica, circondandosi di stretti e fidati collaboratori.
A questo punto un ruolo potrebbe averlo anche l'ex presidente del consiglio provinciale, Antonio Di Girolamo, artefice del primo contatto tra le parti. L'unica certezza che filtra al momento, è che, se l'operazione dovesse andare in porto, Calaiò resterà al Pescara, sicuramente se i biancazzurri saranno ripescati in serie B. Si tratta di un impegno chiaro e deciso che Rosettano Navarra ha fatto sapere di volere assumere.
Ma sotterranea procede ancora la trattativa anche con la cosiddetta cordata d'imprenditori romani di cui si sa davvero poco. «Sì», ammette Scibilia, «stiamo sempre in contatto. Ma si continua a parlare di romani, e io non ho mai detto di dove sono. E' vero, però, che ci sono altre trattative in corso e già nei giorni prossimi se ne potrà sapere qualcosa in più». I tifosi sperano si faccia chiarezza in fretta.


25 giugno 2004
Scibilia: «La Caripe ci darà una mano»

PESCARA. Il presidente Pietro Scibilia resta saldamente in sella, in attesa di ulteriori sviluppi. E' questa la sintesi di quanto emerso dalla conferenza stampa tenutasi nella sala San Cetteo del Comune, sotto la regia del primo cittadino Luciano D'Alfonso, dai due attuali proprietari del Pescara Calcio, Pietro Scibilia e del suo vice Antonio Oliveri. Un incontro dovuto, dopo il fallimento della trattativa con l'imprenditore ciociaro Rosettano Navarra, per l'acquisto del sodalizio biancazzurro.
L'inaspettato dietrofront di Navarra (che non si è presentato all'incontro di ieri), però, non ha colto di sorpresa nè demoralizzato le parti impegnate nella soluzione della crisi societaria riguardante il club biancazzurro.
«Come Comune», ha spiegato Luciano D'Alfonso, «ci siamo dati un ruolo di mediazione tra Scibilia e Navarra. Abbiamo lavorato così per avvicinarli. Con l'imprenditore laziale ci siamo incontrati due volte: a Pescara e a Fiuggi, definendo anche l'aspetto economico. In tutta sincerità», ha proseguito il primo cittadino, «devo dire che il più collaborativo è stato proprio il presidente Scibilia che, partito da certe posizioni, ha dimostrato totale e piena disponibilità nel voler risolvere la questione, riducendo sensibilmente le sue pretese. Nonostante tutto, l'operazione non è andata a buon fine perché Navarra ha trovato più conveniente altre proposte».
Il lavoro di tessitura, da parte degli amministratori cittadini, continua, però senza soste. «Ho ricevuto poco fa la telefonata», ha rivelato il sindaco, «di un noto imprenditore locale interessato al Pescara Calcio, mi ha chiesto di tenere segreto il suo nome, ma vi garantisco che si tratta di un uomo d'affari di straordinaria consistenza. E poi», ha aggiunto Luciano D'Alfonso, «va sempre avanti il discorso "Amici del Pescara" in continua crescita e che oggi vede la partecipazione di 26 soci, 3 se ne sono aggiunti proprio nelle ultime ore, a testimonianza dell'interesse esistente in questo progetto. Ma un grande ringraziamento lo voglio rivolgere alla tifoseria per la condotta avuta nella vicenda. Una realtà straordinaria che non conoscevo e alla quale mi sono subito legato. I tifosi pescaresi sono, però, speciali, diversi dagli altri. Sentono sulla pelle la loro squadra. A loro, perciò, l'intenzione di ritagliare un ruolo», ha concluso il sindaco, «di diretta partecipazione nella gestione del calcio pescarese». Parole che hanno sollevato sensibilmente anche il morale del presidente.
«Per il momento», ha detto Pietro Scibilia, «onoreremo ogni impegno per quanto ci riguarda. A cominciare dall'iscrizione al campionato. Una mano poi ce la darà pure la Caripe. In attesa che l'altra cordata, che adesso ha fatto un altro passo avanti, concretizzi a breve l'offerta».
MERCATO.C'è da sottolineare l'importante operazione conclusa dai dirigenti biancazzurri con la Sampdoria nell'affare Artipoli. Si è trattato di un buon colpo di mercato, portato a termine con estrema intelligenza che ha fatto entrare nelle casse del sodalizio di via Mazzarino una cifra consistente per un giovane con una sola presenza in serie B. In merito, comunque, va messa in evidenza la scarsa relazione tra l'acquisto del promettente difensore da parte dei blucerchiati e il riscatto del bomber Emanuele Calaiò. Per quanto sia retrocesso il Pescara, infatti, è una società dai conti sani, dal bilancio pulito, in grado di concludere agevolmente una vantaggiosa operazione di mercato come quella che ha visto ingaggiare, a metà col Torino, il capocannoniere biancazzurro. Un affare che gli attuali proprietari del sodalizio pescarese, avrebbero comunque, portato a termine anche senza la cessione di Artipoli. Fatti del tutto slegati anche perché i rapporti tra il club ligure e quello abruzzese per l'operazione Artipoli erano in piedi già da qualche mese. A questo punto non si può assolutamente considerare scontato il passaggio di Calaiò alla Sampdoria.
Intanto, oggi, verranno aperte le buste per le comproprietà. Esito scontato per Marco Stella che sarà riscattato del Piacenza, stante la differenza tra l'offerta emiliana e quella del Pescara.


25 giugno 2004
Scibilia spiega alla giunta il caso Pescara

 PESCARA.Navarra è stato di parola: non c'era ieri all'incontro promosso dal sindaco D'Alfonso con Scibilia e Oliveri. Il fallimento della trattativa con l'imprenditore ciociaro Rosettano Navarra, per l'acquisto del sodalizio biancazzurro ha pesato sull'incontro di ieri. E' stato un vero fulmine a ciel sereno. Così le speranze per la cessione sono ora legate alle azioni del sindaco. D'Alfonso ha annunciato l'avvio di nuovi contatti. Lo ha già chiamato un importante imprenditore locale. Il mercato del Pescara ieri ha fatto registrare l'annuncio del riscatto di di Calaiò e l'affare Artipoli.
(Nello Sport)

25 giugno 2004
Pescara, un futuro in banca

 PESCARA.Sarà la Caripe a dare una mano al Pescara calcio. Mentre il presidente Pietro Scibilia resta saldamente in sella, in attesa di ulteriori sviluppi. E' questa la sintesi di quanto emerso dalla conferenza stampa tenutasi nella sala San Cetteo del Comune, sotto la regia del primo cittadino Luciano D'Alfonso: «mi auguro di vedere anche i tifosi diventare azionisti». Con il sindaco c'erano gli attuali proprietari del Pescara Calcio, Pietro Scibilia e il vice presidente Antonio Oliveri. D'Alfonso ha anche comunicato che ha ricevuto un serie di telefonate e che c'è la possibilità dell'interessamento di un «imprenditore locale molto solido».


29 giugno 2004
La poltrona di presidente verso Marinelli

 PESCARA. La possibilità non è così poi tanto remota. Il Pescara potrebbe ripartire con Ivo Iaconi in panchina. Un'idea cui il presidente Pietro Scibilia, può dare seguito nel caso salti il cambio di proprietà in via Mazzarino. Una soluzione comoda e vantaggiosa che permetterebbe ai proprietari del sodalizio pescarese, da un lato di far lavorare un tecnico con un contratto in essere e, dall'altro, di non smantellare la vera forza societaria che è il settore giovanile gestito da Cetteo Di Mascio.
«Al momento», spiega il presidente, «non si può dire nulla. Prima aspettiamo di vedere come va a finire la trattativa per sistemare la società, poi tireremo le somme. Se, come spero, entreranno altri soci, è inutile fare delle ipotesi. Sarà loro compito decidere su ogni aspetto. In caso contrario», rivela Scibilia, «valuteremo sul da farsi. Certo, l'orientamento per quanto di buono ha fatto vedere, è di confermare Cetteo Di Mascio sulla panchina del Pescara. Non bisogna dimenticare, però, che abbiamo sotto contratto, per tutta questa stagione, un altro allenatore come Ivo Iaconi. E tenere fermo un tecnico del suo valore con un certo impegno economico è un lusso che una società come la nostra non può proprio permettersi. Un aspetto, dunque, su cui riflettere a fondo, anche perché così Di Mascio potrebbe continuare il suo prezioso lavoro nel settore giovanile. Ma ripeto», conclude Pietro Scibilia, «siamo solo nel campo delle ipotesi. Da qui alla ripresa della stagione tante cose sono destinate a cambiare».
Le trattative per dare un nuovo volto alla proprietà del sodalizio di via Mazzarino, infatti, procedono con insistenza. Il sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso ieri ha incontrato il dirigente accompagnatore della nazionale Under 21 (campione d'Europa), Vincenzo Marinelli.
Sul tappeto, ovviamente, la questione legata alla vicenda della società biancazzurra. Nell'eventualità che l'allargamento della base societaria, come sembra, vada a buon fine, occorre trovare un presidente che, per prestigio e spessore, possa ricoprire questa carica. E il nome di Vincenzo Marinelli è certamente il più spendibile, insieme a quello del rettore dell'Università di Teramo Luciano Russi.
Insomma, per dare una soluzione immediata alla crisi societaria che investe il club adriatico c'è solo la possibilità di frazionare il pacchetto azionario, in attesa che le cosiddette grandi cordate si decidano a entrare, a tutta forza, nelle stanze di via Mazzarino. In queste ore, perciò, si fanno più frenetici i contatti tra le diverse parti in trattativa. Le quote sono già ben definite. Un 20% passerà nelle mani del gruppo "Amici del Pescara", il progetto tanto caro al primo cittadino Luciano D'Alfonso. Un altro 20% è appannaggio dell'imprenditore di Mosciano Sant'Angelo Dante Paterna, già sponsor del Roseto Basket, operante nel settore della telefonia e molto legato al vice presidente Antonio Oliveri.
Il restante 60 per cento, ovviamente, nelle mani degli attuali proprietari, Scibilia e Oliveri.
Nel frattempo comincia a prendere consistenza l'operazione con un gruppo di imprenditori toscani. Restano ancora in piedi i rapporti anche con le cosiddette cordate romana e genovese.
Una situazione che potrebbe regalare sviluppi importanti nei prossimi giorni

 

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