dal GUERIN SPORTIVO, a. LXXX, n. 48, 25/11-1/12/1992 Giovanni non vuole inganni di M.S. Sembra proprio che l'allievo abbia superato il maestro. Galeone prima dichiara di ispirarsi a Bianchi nel modo di concepire la professione e i rapporti con la varie componenti societarie, poi lo...batte, sia pure a distanza. Il suo Pescara vince 2-0, mentre il Napoli di Ottavio affonda a Genova. Niente male per un matto, come lo ha definito Scibilia. «Un» matto? Diciamo piuttosto «il» matto. Quello che definisce un optional il proprio portiere, quello che si attira la reazione scritta e risentita di un altro giocatore, solo per citare gli ultimi capitoli della Galeoneide. Scibilia si imbestialisce, lo accusa di rovinare i giocatori, cerca di spingerlo alle dimissioni. L'altro risponde che non ci pensa nemmeno, che il suo contratto (tre miliardi lordi fino al 1994) se lo tiene ben stretto, che i fatti - sui giocatori «rovinati» - gli danno ragione. I due non si sopportano; o meglio, alternano da sempre momenti di convivenza quasi pacifica a scontri furibondi. Quanto ai giocatori, sorpresa: solidarizzano con il tecnico, scaricando Compagno. Galeone, viste le analogie con il caso-Napoli e i risultati della solidarietà di Fonseca & c. con Ranieri, avrebbe il diritto di fare gli scongiuri. Invece bada al sodo e fa l'ennesimo dispetto a Scibiia. Attenzione, però: la vittoria sull'Atalanta non appartiene soltanto a lui. C'è un altro pesronaggio che si sta prendendo qualche rivincita. E' Carlos Dunga, il reietto del grande calcio. Si era messo in evidenza già all'esordio in biancoceleste, contro il Parma. Poi il primo gol e la prima vittoria. [...] Ora sappiamo che Dunga è vivo e lotta con noi. O meglio, lotta a fianco di Galeone. Strana coppia per una scommessa impossibile. E se la vincessero?
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