Sembrava che la nostra ricerca questa volta non fosse andata a buon fine. Marcello Scali, mezz'ala del Pescara nella stagione 1966-67, non aveva risposto o il nostro contatto non era giunto a destinazione. Invece a sorpresa, dopo quasi un mese, ci giunge via email la risposta tanto attesa con un numero telefonico. Immediatamente sulla tastiera a digitare il numero, non curanti dell'orario e con qualche timore reverenziale, ci troviamo a diretto contatto con l'ex biancazzurro che con Pinna, Gerosa, Macchia, Maschietto, De Marchi e altri fu protagonista della stagione 1966-67. Dopo pochi minuti quello che temevamo potesse essere un annoiato interlocutore si rivela un "giovanotto" cordiale che non nasconde la sua emozione nel ricordare Pescara e gli anni della sua fortunata carriera da calciatore. Gentile e disponibile, con grandissimo entusiasmo, Scali ripercorre per noi la sua storia sportiva e quella della stagione in cui ha vestito la maglia biancazzurra scambiando con noi di solopescara.com prezioso materiale d'epoca.
Prima della trascrizione del colloquio conosciamo Marcello SCALI Nasce a Monte San Savino in provincia di Arezzo il 9 aprile 1943. Inizia a giocare a calcio nella stagione 1955-56 nella Invicta, piccola squadra dell'oratorio del suo paese, partecipando al campionato studentesco CSI. La stagione successiva, 1958-59, passa nelle fila della SANSOVINO in seconda categoria. Nel 1959-60 gioca nella Sangiovannese (S.Giovanni Valdarno) che milita in IV serie. Nel 1960 arriva la svolta. La giovane e promettente mezz'ala viene acquistata dalla Spal (allora in Serie A), e rimane nella società di Ferrara per tre anni seguendo tutta la trafila delle giovanili fino al debutto nella massima serie. Nella stagione 1962-63, il 28 aprile 1963, Marcello Scali, ventenne, debutta in serie A in Spal-Venezia (terminata 1-1). Gioca ancora nella stessa stagione nella gara Milan-Spal a San Siro nel maggio 1963. Con la Spal colleziona anche due presenze in Coppa Italia e due in Coppa dell'amicizia con andata a Parigi e ritorno a Ferrara. Per la stagione 1963-64 viene ceduto al CRDA (Monfalcone) impegnato nel campionato di serie C. Nel 1964-65 Scali ritorna alla Spal, che nel frattempo è retrocessa in serie B, disputando pero' solo due gare (Brescia e Lecco). La Spal ottiene la promozione in serie A. Nel 1965-66 viene nuovamente ceduto in prestito ma va a giocare nel Siracusa che milita in serie C. In Sicilia, Scali rimane un solo anno e nel 1966 arriva la chiamata dei biancazzurri del Presidentissimo Galeota. Scali giunge al Pescara in comproprietà su richiesta dell'allenatore biancazzurro Sergio Cervato che era stato compagno di squadra di Scali nella Spal. Nella stagione 1966-67 nel Pescara impegnato in serie C (girone C), Scali colleziona 21 presenze. Terminata l'avventura pescarese Scali viene ceduto al Trento dove gioca per sei stagioni consecutive Alla fine del campionato 1972-73, nonostante le richieste da Padova, Udinese e Venezia decide di cocludere la carriera. L'addio al calcio pero' dura poco e Scali, preso dalla nostalgia nel 1973 torna a giocare nella Sansovino la squadra del suo paese nativo. Nel 1975 cede alle pressioni del presidente del Rovereto e per due anni gioca in serie D in provincia di Trento terminando definitivamente la carriera agonistica da calciatore. Nel 1978 diventa coordinatore degli ex calciatori di Trento dove organizza per dodici anni un fortunato torneo in Germania on ben ventiquattro squadre. Marcello Scali alla fine del 2000 viene riconosciuto miglior giocatore del secolo in maglia gialloblu' (Trento).
Primo approccio con Pescara Società Stupenda ambiente bellissimo. Lei pensi che nelle prime partite andammo subito in testa alla classifica e quindi avevamo il sostegno dei pescaresi ed eravamo circondati da grande entusiasmo.
Ricordi di vita a Pescara? Io ero giovane e a Pescara ho vissuto un periodo stupendo. La mia prima automobile l'ho comprata proprio a Pescara. Ricordo che la mattina andavo fino a Montesilvano, sul lungomare, e andavo a prendere Maschietto per gli allenamenti. Alloggiavamo in appartamento e si mangiava da una persona simpaticissima.
Mi perdoni la curiosità ricorda il nome del ristorante? No mi dispiace non lo ricordo. Una cosa che ricordo è che siccome il Pescara era una società ricca potevamo permetterci tutti i lunedi' sera una mangiata di pesce tutti insieme. Le assicuro una cosa fantastica!
Società Società molto professionale e di prim'ordine per la serie C di allora. Una società molto ricca, nei confronti delle altre. Ricordo addirittura che andavamo in pullman alle partite anche quando si giocava in casa. Galeota, il presidente, era una persona in gamba e ricordo in particolare un dirigente di nome Marinelli che poi è diventato lui stesso presidente. Era una persona simpaticissima che ci stava sempre molto vicino.
Chi ricorda tra i suoi compagni Ricordo tutti con grande affetto. Pensi che la figlia di Maschietto, che ho rivisto da poco dopo oltre 40 anni, mi chiamava zio. Con la squadra avevo un rapporto stupendo Tra gli altri con Lamiacaputo e De Marchi andavamo tutte le settimane a casa di Maschietto a fare un partita a carte. Quello passato a Pesacara è stato un anno stupendo!
Il migliore in campo per tasso tecnico? Premetto che era una rosa composta da tanti bravi giocatori. Molti avevano già giocato in serie B e qualcuno anche in serie A. Una rosa molto competitiva. Forse a centrocampo il tasso tecnico era piu' elevato con Pinna e Pagani ma non dobbiamo dimenticare che in tutti i reparti vi erano personaggi importanti per il calcio di allora. Maschietto, attaccante di potenza e velocità, proveniente dal Verona, fu convocato per la nazionale italiana di B. Guizzo Gabriele, centravanti bravissimo proveniente dal venezia. Ricordo Gerosa che era un bel tornante. Lamiacaputo che aveva vinto, l'anno precedente, il campionato di serie B; insomma una squadra composta da tanti bei giocatori.
Allenatore Cervato Cervato è stato mio compagno di squadra nella Spal e fu anche mio compagno di camera quando andavamo in trasferta. Fu lui a farmi debuttare in serie A quando divento' allenatore. Cervato e stato per me come un fratello maggiore per non dire un padre. Avevo un grandissimo rispetto per lui e per la sua grandissima carriera. Ricordo che e' stato il secondo difensore che ha fatto piu' gol in serie A dopo Facchetti.
Curiosità o ricordi dal campo? Ricordo che, in allenamento, sfidava sempre Cavallito a battere le punizioni (Cervato era uno specialista di calci piazzati). Si inventava piccole sfide come ad esempio centrare il palo della porta. su 10 tiri Cervato faceva centro 7-8 volte su 10! Era un terzino
Come faceva giocare il Pescara? Una volta non c'erano moduli come li si concepisce adesso. Per semplificare direi un 4-1-2-3 adattandolo comunque di volta in volta in gara. In sintesi si giocava comunque con due terzini e quindi con quattro difensori ma non in linea. Il libero giocava staccato di tre o quattro metri dietro. Centrocampo a tre. Due ali esterne e un centravanti. Si giocava con il centrocampo a tre a formare un triangolo con una mezz'ala che giocava piu' avanti e una piu' indietro. I ruoli non erano proprio fissi. In avanti Maschietto e Gerosa giocavano da esterni; uno a destra e uno a sinistra. Maschietto era piu' punta, Gerosa piu' tornante. Una squadra che giocava quindi un po' a fisarmonica con posizioni e compiti meno rigidi rispetto ad oggi.
Ricorda qualche gara in particolare? Ricordo la partita con il Bari certamente la partita clou del campionato. Pienone all'Adriatico con tentativo di invasione adei tifosi pugliesi. Io ero in campo e ricordo che con Maschietto, che aveva un gran fisico, rincorremmo un tifoso per mandarlo via dal campo constringendolo a rifugiarsi nel fossato che separava le gradinate dal campo. Qualche giorno dopo la gara io e Maschietto incontrammo quel tifoso per le vie di Pescara e capimmo quindi che avevamo sfrattato il tifoso sbagliato!
Segue ancora il Pescara? Ho seguito il Pescara di Galeone adesso il tempo non mi permette di seguire a dovere il calcio ma le squadre nelle quali ho giocato mi sono rimaste nel cuore.
Considerazioni finali sul calcio moderno Giocare è un privilegio e adesso sono in tanti purtroppo a non rendersene conto.
Salutiamo Marcello Scali Grazie un saluto a voi di solopescara.com e ai tanti amici pescaresi. Vi auguro di continuare con entusiasmo il vostro lavoro.
Album dei ricordi
Poster con autografi edito da "Il Messaggero" formazione Pescara Calcio 1966-67
Macchia, Scali, Pagani, Gerosa, de Marchi e Pinna
Macchia, Gerosa, Guizzo (a terra), Scali, Cavallito
Scali in azione contro il Bari
Formazione del Pescara con Scali nr.10 di spalle, Misani capitano.
Nella foto Pinna, Simeoni, Scali, Parolini e il medico sociale.
Foto dello stadio Adriatico con Parolini, Cressoni, Pagani, Lamiacaputo, Simeoni e lo stesso Scali.
Foto inedita dell'albero di Natale realizzato da "Dantino" famoso tifoso e fotografo dell'epoca
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