29 giugno 2000
In un clima distaccato e con qualche timore per una possibile protesta
dei tifosi, la società presenta il nuovo allenatore. Delio Rossi che ha già
guidato il Pescara nella stagione sportiva 1996-97 arriva con un contratto
biennale e viene presentato in una conferenza stampa all’hotel Carlton di Pescara. Con Rossi secondo
allenatore Marco Giampaolo. I tifosi non prendono bene il passaggio di
testimone da Galeone a Rossi e davanti all' hotel prescelto per la conferenza
compaiono una ventina di manifesti che inveiscono contro il nuovo allenatore. La conferenza
stampa si consuma in un clima grigio, anonimo e di poche parole. Nessun applauso, pochi brindisi, poche parole
del nuovo tecnico: “Non mi chiedete proclami, o promesse, io parlo poco, non
sono un grande comunicatore” e a seguire le consuete informazioni di rito sulle date e la sede del
ritiro (a Gubbio, dal 16 luglio al 10 agosto, per poi continuare, dopo
Ferragosto, a Sulmona). Incalzato dalla stampa Delio Rossi risponde ad alcune domande:
“Vorrei essere trattato come un allenatore nuovo il passato è passato. Quattro
anni fa forse ho peccato di inesperienza; oggi non voglio ripetere gli stessi
errori, voglio rendermi conto dell' organico a disposizione”. Sul modulo: “Il
modulo non può prescindere dai giocatori a disposizione; 4-3-3 o 4-4-2 che sia,
io sono sempre per un gioco propositivo, offensivo. Vedremo”. “il mio compito è
quello di dare un' anima a questa squadra, voglio gente che si senta legata
alla maglia”. Continua: “A me basta un organico di 18-20 giocatori, più qualche
ragazzo della Primavera”. Sulla rosa da sfoltire che, con il rientro dei
prestiti, arriva a trenta calciatori il nuovo tecnico dichiara:. “Sono appena
arrivato, farò le mie scelte, che comunque saranno sempre in accordo con gli
interessi della società”.
16 luglio 2000
Dopo il raduno allo Stadio Adriatico giocatori, allenatore e staff
tecnico partono per Fara San Martino tappa per il pranzo. Poi il viaggio
prosegue alla volta di Gubbio, sede del ritiro pre-campionato.
20 agosto 2000
Il 20 agosto, sul campo di Bergamo si gioca il primo
turno di coppa Italia. La Snai, che raccoglie l' 80 per cento delle scommesse
legali sulle partite di calcio, blocca le puntate 7 ore prima della chiusura
dei suoi sportelli. C' è un eccessivo rialzo di giocate e da parte di persone
che insospettiscono un po' gli esperti Snai delle agenzie in provincia di
Bergamo, a Verona, a Montevarchi, ma pure a Pescara e a Reggio Calabria. Le
scommesse, anche di 10 milioni a puntata, s' incentrano sull' accoppiata «1-X»:
vantaggio dell' Atalanta nel primo tempo e pareggio finale. E difatti
Atalanta-Pistoiese al primo tempo è 1-0 e 1-1 finale. Partono le indagini a
seguito di due esposti-denuncia per «frode in ambito sportivo» (ex legge
401/89). Gli atti giudiziari finiscono sui tavoli dei capi delle procure di
Lucca e Pistoia.
25 settembre 2000
Arriva la quarta sconfitta in quattro gare contro il Monza e i biancazzurri
si trovano piantati ultimi in classifica (gara sospesa per 3' per il furto
della bandierina del calcio d' angolo al 70’). Al termine della gara nella sala stampa dell’Adriatico il tecnico Delio
Rossi dichiara: “Dobbiamo vergognarci, non siamo stati mai in campo”. Il
presidente Scibilia da fiducia al tecnico: “Si va avanti con Rossi. Si tratta
soltanto di un blocco psicologico, vedrete che la squadra saprà riprendere
quota. La manderemo in ritiro nella speranza che possa ritrovare serenità”. Dopo la partita scoppia la dura contestazione
da parte dei tifosi nei confronti della società, della squadra e dell'
allenatore Delio Rossi. Nel piazzale dello stadio i tifosi chiedono la
testa del “clan dei calabresi”, vale a dire del presidente Pietro Scibilia, e
di suo genero, Antonio Oliveri reclamando al loro posto un “Pescara in mano ai
pescaresi”. La protesta diventa assedio che si protrae per oltre due ore.
La situazione viene risolta dalla carica della polizia sui tifosi presenti
davanti all' ingresso principale e contemporaneamente allenatore e giocatori abbandonano
lo stadio dalla porta «Maratona» a bordo di una carovana di taxi e auto di inservienti
e collaboratori.
9 ottobre 2000
Nel
corso di Pescara - Ravenna, gara terminata in pareggio, i tifosi delle due
squadre espongono striscioni contro le rispettive società e il proprio
allenatore. Tutti contro tutti, i tifosi pescaresi se la prendono con Scibilia
e con Delio Rossi. Cartelli per il primo e cori per il secondo. Per i tifosi
ospiti oltre ai cori un solo grande striscione: Santarini vattene.
10 ottobre 2000
Quattro sconfitte e due pareggi:
questo l' amaro bilancio del Pescara di Delio Rossi, dopo sei giornate dall'
inizio del campionato. Il tecnico romagnolo viene messo pesantemente in
discussione. Antonio Oliveri che lo aveva voluto fortemente per il dopo Galeone
inizia a tentennare. La sosta del campionato appare a molti il momento migliore
per il cambio ma la riunione prevista dei vertici societari salta. Fuori per
lavoro sia il presidente Scibilia che il vice Oliveri, per cui Iaconi e
Garzelli sono rimasti bloccati con le mani in mano, non avendo ricevuto alcuna
direttiva su come comportarsi. Se resta Rossi, questi ha chiesto di cedere 6-7
giocatori ed in cambio ne vorrebbe almeno tre di qualità. Se invece viene
ingaggiato un nuovo tecnico si tratta di concordare con lui quale strada
scegliere. Nell’incertezza Rossi riprende gli allenamenti in un’a atmosfera pesante.
Nelle due sedute, gelo fra tecnico e giocatori senza alcuno scambio di
opinioni, nessuna riunione per analizzare errori e pregi della prestazione con
il Ravenna. Una incomunicabilità da separati in casa, che ormai è evidente e
non aiuta certo a rasserenare l' ambiente.
31 ottobre 2000
Il procuratore
federale della Figc deferisce alla
commissione disciplinare della Lega professionisti otto calciatori di Atalanta
e Pistoiese per violazione dell'articolo 2 del codice di giustizia sportiva
(illecito sportivo e obbligo di denunzia): Alfredo Aglietti, Massimiliano
Allegri, Daniele Amerini, Girolamo Bizzarri e Gianluca Lillo della Pistoiese;
Giacomo Banchelli, Cristiano Doni e Sebastiano Siviglia dell'Atalanta. Il caso
per il quale scattano i deferimenti, e' quello del pareggio di Coppa Italia tra
Atalanta e Pistoiese (1-1).
3 novembre 2000
Dopo la cocente sconfitta interna contro l’Ancona arriva la decisione dell’esonero
di Delio Rossi. Galeone si incontra con Garzelli a Imola e accetta l’incarico.
La squadra raggiunge il nuovo allenatore a Imola in ritiro in vista della
delicata partita contro il Venezia. La Gazzetta dello Sport sul ritorno a
Pescara di Giovanni Galeone scrive: “E' una panchina che scotta Ma non per lui.
Sempre lui, i rischi della classifica o la forza della squadra sono particolari
secondari. Sempre con Galeone: da anni, Pescara lo ama riamato. Quasi un
fenomeno paranormale che andrebbe studiato: come può un allenatore lasciare un
debito di riconoscenza così lungo e inattaccabile? La prima lettera dell'
alfabeto ha aperto un romanzo che tutti hanno letto ma nessuno vuole
considerare già finito: con Galeone due promozioni in A, senza Galeone l'
anonimato. Ricordi scolpiti nella memoria di tutta la città: per cancellarli
non bastano le sconfitte, anche umilianti, i tre o i quattro gol incassati in
una volta sola, l' incubo della retrocessione che ogni tanto riaffiora. Che
importa: c' è un tecnico che ha saputo toccare le corde giuste, che parla,
spiega, promette ma non millanta. Che prende la mano di un tifoso e gli fa
scrivere lo striscione che vedete qui a fianco. Delio Rossi si rassegni, anche
lui è rimasto vittima della sindrome che aveva colpito, tra gli altri,
Castagner e Mazzone. Scomoda la panchina del Pescara, se non ti chiami Galeone..”.
23 novembre
2000
3 anni di sospensione per tutti gli incolpati nel
procedimento per illecito sportivo per la vicenda calcioscommesse, fatta
eccezione per Lillo (Pistoiese), per il quale viene proposto il proscioglimento.
Queste le conclusioni del procuratore federale Carlo Porceddu. La condanna viene
chiesta per Aglietti, Allegri, Amerini e Bizzarri (Pistoiese), Banchelli, Doni
e Siviglia (Atalanta).
La
"fondamentale connessione fra contatti telefonici e scommesse" e'
alla base della requisitoria del procuratore federale. Durante oltre 2 ore di
intervento, Porceddu, parlando di "quadro allarmante", punta su due
concetti fondamentali per dimostrare la colpevolezza dei deferiti: gli stretti
rapporti fra i giocatori e abituali scommettitori ben noti nelle agenzie Snai e
il rapporto fra l'afflusso delle scommesse nelle agenzie e i contatti
telefonici avvenuti fra i giocatori e gli scommettitori. Porceddu individua in
Cristiano Doni "un personaggio in posizione preminente nell' architettura
di questo progetto…" e lo stesso è riconosciuto come "abituale
scommettitore" dai dipendenti del punto Snai di Bergamo.
24 novembre
2000
La commissione disciplinare decide di rinviare alla procura
federale gli atti sul presunto illecito sportivo in Atalanta-Pistoiese, perchè
sia condotto un supplemento di indagini. I giocatori atalantini Banchelli, Doni
e Siviglia e i pistoiesi Aglietti, Allegri, Amerini, Bizzarri e Lillo rimangono
quindi con il giudizio in sospeso in merito all'accusa di illecito per le
scommesse sul risultato della partita di coppa Italia Atalanta-Pistoiese. La
disciplinare, presieduta dal dott. Sergio Artico, decide di rimettere gli atti
al procuratore federale perche' siano portati a termine gli accertamenti su altri
tesserati delle due squadre, e perche' non sorgano conflitti tra questo
giudizio e gli altri accertamenti in corso da parte dell'ufficio indagini
federale e dell' autorità giudiziaria. La disciplinare osserva che e'
necessario andare a una "valutazione unitaria" dei fatti oggetto
dell'indagine.
19 dicembre
2000
Lo 0-3 casalingo
contro il Treviso nell’ultima gara, l' ultimo posto in classifica, gli
allenamenti sotto lo sguardo attento delle forze dell' ordine, un clima ogni
settimana sempre più teso tanto che mette in discussione anche la posizione di
un tecnico-simbolo come Giovanni Galeone. Poi, nella notte, lo scatenarsi di
una violenza folle con il lancio di due grossi petardi contro le abitazioni dei
difensori Gregori e Sbrizzo. La prima esplosione sul balcone dell' abitazione
di Daniele Gregori, in piazza sant' Alfonso a Francavilla. Qualche minuto dopo
il bis nei pressi della villetta sul lungomare, sempre di Francavilla, dove
abita Alessandro Sbrizzo. Ambedue scapoli, vivono da soli. il primo scoppio ha
infranto alcuni vasi, il secondo ha provocato danni alla Mercedes del difensore.
In serata il direttore
generale, Claudio Garzelli, che all' inizio della seduta di allenamento della
squadra ha ribadito alla squadra il richiamo alle responsabilità e le serie
intenzioni della società di ricorrere a misure drastiche, ha commentato l'
episodio a nome del Pescara: «Abbiamo preso atto del fatto increscioso e
abbiamo espresso il nostro sostegno ai giocatori. Siamo con loro in tutti i
sensi. Non ci siamo rivolti alle forze dell' ordine e così hanno fatto i
giocatori nella speranza che episodi del genere non si debbano ripetere».
Gregori e Sbrizzo confermano di aver preferito per il momento non sporgere
denuncia.
20 novembre 2000
La Federazione medico
sportiva italiana comunica al Coordinamento antidoping del Coni i risultati
delle controanalisi, di un campione «non negativo», che confermano l' esito
delle prime analisi, dando luogo a definitivo accertamento della positività. Il
laboratorio di Roma, infatti, conferma
la presenza di norandrosterone e noretiocolanolone nelle analisi di Andrea Da
Rold, giocatore del Pescara calcio controllato in occasione della partita
Pescara-Monza.
23 dicembre
2000
È rottura tra Galeone e parte della squadra.
L’allenatore manda in tribuna quattro giocatori: Tisci, Galeoto, Rachini e
Sbrizzo non sono stati nemmeno convocati. In panchina soltanto sei giocatori
(cinque Primavera). L' allenatore alla fine ha optato per un inedito 3-4-3, con
Sullo a dar manforte a centrocampo.
28 dicembre
2000
I
risultati negativi mettono in crisi anche il tecnico che sui quotidiani inizia
a leggere di un possibile cambio.
In un momento tanto difficile Galeone tenta ogni strada per salvare “il
suo Pescara” e il profeta della zona si trova costretto a rivedere il suo credo
calcistico: “Visto come stanno andando le cose - dice Giovanni Galeone - forse
dovremo modificare qualcosa dietro ed a centrocampo. Impostare una difesa a tre
con il centrocampo a quattro che la protegga meglio. È il massimo che si può
fare con gli uomini a disposizione».
29 dicembre
2000
Nel pomeriggio una bomba carta viene fatta esplodere
allo stadio Adriatico. L' esplosione danneggia la porta di ferro e l'
inferriata che divide il piccolo edificio dal pubblico che fa la fila per
acquistare i biglietti o ritirare gli accrediti della società.
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