Pescara Calcio Storia - Stagione 2014-2015 |
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Conclusa la stagione in società si tirano i bilanci. Il 15imo posto in cadetteria in quello che doveva essere l'anno del rilancio e dell'immediato ritorno nella massima serie crea profonde ferite. La squadra costruita con un budget importante e messa al disposizione di Marino fallisce ogni obiettivo trascinando l'intera piazza sportiva nell'ombra e nella contestazione. Anche Cosmi, chiamato a risollevare in corsa le sorti del campionato, pagha i risultati e lascia Pescara nonostante la curva avesse manifestato chiaramente il proprio appoggio.
Immediatamente la società, nella disperata ricerca di consensi, cerca Zeman con la stampa locale che amplifica e ingigantisce il tormentone. Nella strategia di convincere l'ex tecnico la società ingaggia Pavone che si affianca a Repetto. Giuseppe Pavone ds del Foggia zemaniano ed ex calciatore biancazzurro firma un accordo triennale con il Pescara. Il boemo pero' preferisce ancora la massima serie e alla fine di giugno 2014 si accasa al Cagliari. Dopo il nulla di fatto con Marco Giampaolo, a causa di divergenze economiche, il Pescara ripiega su Marco Baroni ex tecnico del Lanciano che nonostante il basso gradimento (a causa di una propensione ad un gioco troppo difensivo) riceve l'incarico. Nel primo mercato sembra chiara la linea della società: prelevare rigorosamente in prestito giovani talentuosi in attesa di alleggerire il monte ingaggi preferendo il diritto di riscatto e controriscatto da parte del club attualmente proprietario del cartellino.
Quella tra Pescara e Baroni è però la storia di un amore mai sbocciato. La squadra non offre prestazioni convincenti e la critica punta il tecnico ritenendolo primo responsabile. Il 16 maggio 2015, alla quarantunesima e penultima giornata, la sconfitta contro il già retrocesso Varese costa la panchina al tecnico toscano. La squadra, nona in classifica ad appena due punti dagli spareggi promozione, viene affidata al tecnico della Primavera Massimo Oddo, che eredita la panchina che fu anche del padre Francesco negli anni novanta. La vittoria contro il Livorno consente di concludere il campionato in settima posizione e centrare una insperata qualificazione ai play-off. Il Pescara elimina dapprima il Perugia e poi il Vicenza, ma nella doppia finale contro il Bologna non va oltre due pareggi (0-0 e 1-1), e i felsinei conquistano la promozione per il miglior piazzamento in classifica.
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