Alla serie C, a cui partecipavano ben 105 squadre, divise in vari gironi in base alla geografia del Paese. Il Pescara venne inserito nel girone G della serie C e la guida tecnica della squadra passò da De Amicis a Pietro Piselli. Salernitano di nascita, “mister” di numerose squadre dalla A alla C, compresa la Lazio nel 1929 – ’30, Piselli era ritenuto dalle grandi prime firme dei quotidiani sportivi dell’epoca un grande maestro di calcio. Fu, infatti, il primo in Italia ad adottare il “Sistema”, che oggi potremmo definire una sorta di 3 – 2 – 2 - 3, ovvero una difesa formata da tre uomini, un centrocampo a quattro (due mediani, capaci di ripiegare nel pacchetto arretrato se pressati dagli avversari, e due mezzali maggiormente propense al gioco offensivo) e tre attaccanti. Grazie al “Sistema”, il calcio iniziava a modernizzarsi e passava dal cosiddetto “kick and run”, ovvero “calcia e corri” o “palla lunga e pedalare” che dir si voglia (squadre spaccate in due con i lunghi lanci dei difensori pronti ad essere raccolti da centrocampisti ed attaccanti che si catapultavano in avanti), al “carpet football”, ossia il calcio sul tappeto, fatto di tanto possesso palla e passaggi rasoterra, ove il centrocampo diventava il cuore dello sviluppo della manovra ed i ruoli dei vari giocatori cominciavano ad assomigliare a quelli di oggi.
In quella stagione avversari del Delfino furono le rivali regionali L’Aquila (sonora sconfitta degli adriatici 4 – 0 in uno dei due derby) e Sime Popoli, oltre a Foggia, Manfredonia, Cagliari, Savoia Torre Annunziata, Bagnolese (società di Bagnoli, presso Napoli), Rieti (battuto addirittura 7 – 1 dal Pescara) e alla Mater Roma, in cui figuravano campioni del calibro di Bernardini, Celestini e Preti, e che sconfisse di un solo goal di scarto i valorosi biancoazzurri in uno spettacolare 4 – 3 al leggendario campo “Testaccio” della Capitale. Questa la formazione tipo del Pescara di allora: Fabiani, Mincarelli, De Angelis, D’Albenzio, La Porta, Brandimarte, Lucchini, D’Incecco, Mariani, Carta, Guarnieri.
Al termine delle venti gare della stagione, il Delfino si classificò ottavo, ottenendo 17 punti (allora la vittoria valeva 2 punti). Primo posto per la Mater Roma, mentre le altre due abruzzesi del girone, Sime Popoli e L’Aquila, arrivarono davanti al Delfino. Un campionato comunque positivo, seguito sempre da un caloroso pubblico, capace di apprezzare gli sforzi sul campo degli atleti e l’impegno economico del presidente Vetta, sempre generoso ad investire per la sua amata squadra.
NOTE: STAGIONE 1938-39 - Si gioca il torneo di Serie C a otto Gironi con Girone finale(le squadre abruzzesi sono: Aquila, Simaz Popoli, Pescara e Teramo)
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