La lunga attesa però porta ad un nulla di fatto e all'inizio del campionato 1964/1965 Giansante non può fare altro che confermare in panchina Bencic con l’augurio che la situazione evolva per il meglio. Le cose purtroppo si mettono subito male: fin dalle prime uscite stagionali la squadra risulta poco equilibrata e nemmeno le partite del campionato riescono a convincere. Dopo appena tre partite Giansante lascia per Vincenzo Scuccimarra che affida la panchina al tecnico Marsico e porta in riva all'Adriatico due giocatori importanti come Giammarinaro e Bottari.
Anche se i risultati non sono soddisfacenti la piazza si stringe in maniera forte e decisa alla squadra accompagnandola fino alla conclusione che la vede ancora decima.
Il presidente Scuccimarra, pur non avendo grandi risorse finanziarie, contatta il noto sarto pescarese Alfonso Urbini, vincitore del premio internazionale Arbiter, commissionandogli una nuova divisa per la squadra che rilanci il look, ma soprattutto gli dia maggior credibilità all'esterno. Il presidente, inoltre, grazie alle sue continue pressioni agli organi locali, riesce ad ottenere un contributo comunale dal sindaco Giuseppe Zugaro De Matteis e ad allargare il gruppo dirigenziale con l'entrata del noto pediatra Salvatore Galeota, del cognato Malagrida e di Vincenzo Marinelli.