La prima mossa per la stagione 1972/1973 è l'ingaggio di Domenico (Tom) Rosati, al quale viene concessa carta bianca per il mercato, a conferma che era arrivato il momento di dare agli allenatori la possibilità di metter su una squadra da soli. Il Pescara, che rappresenta la formazione da battere, viene inserita nel girone H, cui partecipano le squadre del Molise, della Puglia e dell'Abruzzo. Il campionato inizia male con una sconfitta a Martinafranca e prosegue con una serie di risultati altalenanti che vedono il Pescara realizzare soltanto 9 punti in sette partite. La piazza inizia a mugugnare e a non credere più nei programmi dirigenziali di inizio stagione. Questi malumori non fanno cambiare le idee a Rosati che prosegue per la sua strada convinto che il suo gioco porterà presto i risultati cercati. Infatti dopo la seconda sconfitta di campionato nel derby contro il Sulmona, il Pescara affila una serie di "25" partite utili consecutive che la portano dritta al 1° posto in classifica e che nemmeno la sconfitta nell'ultima giornata a Manduria, potrà negargli il ritorno in C. La meritata promozione viene accolta con grande entusiasmo da tutta la tifoseria, pentita per tutto il fango gettato addosso al presidente e alla squadra nelle passate stagioni, e che spesso aveva contribuito in modo decisivo ai vari fallimenti.
La stagione 1972-73: la rinascita passa tra i toni burberi del tecnico, un manipolo di giocatori rimediati pur con le casse sociali vuote in un clima di sfiducia dopo la retrocessione.Arriva l'ex atalantino Rigotto che si aggrega a Ventura, De Marchi, Ceccardi, Cialini, Ciampoli, capitan Prosperi, Simeoni, Miscia, Camiscione, Galli, D'Ambrosio. Tra i nuovi ci sono anche Marino Rosati, Lo Russo e Di Mascio, il portiere Marino, Arditi e Tancredi. Franco Rosati, fratello di Tom, arriva successivamente dal Trani. Mazzeo dalla Casertana, l'ala Ciardella, Rigoni e Battiston completarono l'ossatura di una squadra delle meraviglie: 48 gol segnati e 18 subiti alla faccia della "fama" di catenacciaro del tecnico di San Benedetto del Tronto. 21 vittorie, 10 pareggi (compreso quello in casa con l'Angolana, castigati dall'ex Tagliolini) e 3 sole sconfitte.L'inizio di una splendida cavalcata che si concluderà col salto in B nella stagione 1973-74. Uno dei momenti più esaltanti della storia del calcio pescarese del Dopoguerra.Tom il motivatore (a volte anche con qualche sonoro ceffone, come nel caso di Cozzella) visse forse la stagione più bella a Pescara in quel campionato iniziato in sordina e finito nel delirio popolare con la punizione calciata il 16 giugno 1973 dal fratello Franco nella porta del Latina. Si chiudeva nel migliore dei modi il braccio di ferro con il Lecce di Giacomino Losi dopo la doccia fredda dello scontro diretto all'Adriatico (il 9 giugno): gol di Ferrari davanti a 35mila spettatori impietriti e pareggio di Zucchini di testa su corner.
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