Pescara Calcio Storia - Stagione 1992 1993 |
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I TIFOSI DEL PESCARA |
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LA CITTA' DI PESCARA |
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Per la stagione 1992/93, quella che dovrebbe rappresentare la consacrazione della squadra abruzzese e del suo allenatore nel calcio che conta, la formazione pescarese viene sulla carta ulteriormente rinforzata dall'arrivo di diversi giocatori di grossa esperienza, come i due nazionali Mendy e Sivebaek, neo finalisti della ormai "defunta" Coppa delle Coppe persa dal loro Monaco contro i tedeschi del Werder Brema, il "vecchio" cavallo di ritorno Baka Sliskovic che aveva già militato in serie A con i biancazzurri nell’annata 1987/’88, il centravanti Borgonovo, il futuro Campione del Mondo Carlos Dunga ed un manipolo di giovani interessanti tra cui l'attuale capitano dei biancazzurri Ottavio Palladini, in quell'anno premiato “migliore giovane della Serie C 1”. Le premesse ci sono tutte, ed anche i primi risultati sono molto confortanti. Vinciamo subito espugnando lo stadio Olimpico per 1-0 grazie ad un tiro cross di Totò Nobile e perdiamo l'esordio casalingo contro il grande Milan di Van Basten & soci per 5-4. Un magnifico e stupefacente Pescara tiene in scacco i rossoneri per quasi un'ora, arrivando a condurre addirittura per 4-2 grazie alle reti di Allegri e ai 2 autogol di Baresi. Tutto sembra andare per il meglio con una vittoria trionfale che può rappresentare l'incoronazione definitiva per il "profeta" ma il suo gioco spregiudicato di non considerare affatto gli avversari si ritorce in una sconfitta ancora bruciante che segnerà lui e la sua squadra per tutto il campionato. Di lì in avanti le polemiche per ogni passo falso della squadra saranno sempre più pressanti alimentate dalla "vivacità" televisiva di Pescara dove molte reti private producono quotidianamente trasmissioni sportive con la partecipazione diretta di tifosi, dirigenti ed opinionisti. I dissapori del dopo Milan continuano ad intossicare l'ambiente, lo stesso allenatore non riesce a mantenere compatto lo spogliatoio, facendosi prima scappare apprezzamenti poco opportuni verso alcuni suoi calciatori e in seguito scontrandosi con Dunga. Indimenticabile è stata la definizione di "optional" rivolta al proprio portiere Savorani in conferenza stampa nel dopo partita con i rossoneri. La squadra, innervosita dall'ambiente circostante, commette spesso errori stupidi, perdendo partite dominate come il 4-3 fuori casa contro il Genoa, il 4-1 casalingo contro l'Inter e la susseguente trasferta a Parma, prima di riuscire a vincere la prima partita. Della partita con il Genoa si ricorda la svista arbitrale di Chiesa di Milano che non espelle per doppia ammonizione il giocatore genoano Dobrowolski e non ammette il suo errore se non a fine carriera. Nella 10° giornata il Pescara si trova già all'ultimo posto in classifica e con soli 3 punti, ottenuti con il pari 2-2 in casa contro il Torino, recuperando allo scadere lo 0-2 grazie ad una pronta doppietta di Borgonovo, e con la prima vittoria stagionale per 2-0 contro l'Atalanta. Intanto la panchina del mister inizia a scricchiolare per cadere definitivamente alla 24° giornata dopo la sconfitta casalinga per 2-1 contro il Genoa. La panchina dell'esonerato Galeone viene affidata al tecnico della primavera Zucchini e con lui il Pescara colleziona solo altri 5 punti pareggiando 1-1 a Genova con la Sampdoria e battendo in casa prima il Napoli per 3-0 e poi addirittura la Juventus per 5-1 (sconfitta che costa ai giocatori juventini una multa di 25.000.000 delle vecchie lire per la magra figura rimediata). Nella partita contro la Samp accade un episodio alquanto singolare: il tiro-gol di Allegri finisce sotto l'incrocio dei pali colpendo un alveare annidato proprio sotto il sette e le api svegliate invadono il campo costringendo l'arbitro Bolognino di Milano a sospendere l'incontro per diverso tempo. Concludiamo il campionato all'ultimo posto con appena 17 punti e con la bellezza di 75 reti subite a conferma che il gioco espresso da Galeone, per quanto possa essere spettacolare, se non viene attuato nella giusta maniera può risultare un’arma a doppio taglio.
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