Il Pescara della stagione 1999/00, vista la prevista partenza del bravo De Canio destinazione Udine, per cercare di far dimenticare l'amarezza della promozione mancata, richiama sulla panchina il "profeta", Giovanni Galeone, un tecnico che ha spesso entusiasmato la tifoseria locale con un gioco spumeggiante. "Proveremo a vincere il campionato" dice durante la sua presentazione alla stampa, scatenando gli entusiasmi. Gli viene però affidata una formazione che rispetto a quella dell'anno passato è priva di due pezzi importanti come gli attaccanti Luiso ed Esposito, sostituiti da Zanini e dall'immancabile slavo Vukoja in cerca di riscatto dopo la deludente annata nelle file del Genoa. Le premesse comunque per una grande annata sembrano esserci tutte. La Coppa Italia è rivoluzionata in quanto prevede la creazione di 8 gironi da 4 squadre che si affronteranno per due volte, le vincenti di ognuno passeranno poi ai sedicesimi di finale dove si vedranno opposte alle neo promosse e alle quart'ultime salvate dello scorso campionato di Serie A, mentre le 8 big entreranno soltanto dagli ottavi. Il Pescara vince tranquillamente il suo girone, perdendo 1 - 0 contro la Reggiana e 2 - 1 al 91° contro il Brescia, tutte e due le partite fuori casa, e stravincendo i restanti incontri (7 - 2 alla Reggiana, 5 - 2 e 1 - 0 alla Juve Stabia, e 4 - 2 al Brescia). Agli ottavi la squadra esce per mano di un Venezia, surclassato per quasi tutta la partita, e che trova il gol della vittoria con una fortunosa punizione del giapponese Nanami al 94°. In campionato le cose vanno altrettanto bene, dopo 5 partite il Pescara si trova già al 2° posto grazie al solito calcio offensivo e divertente che contraddistingue lo spirito del mister. Tuttavia le cose si mettono male intorno alla metà del girone di andata e la squadra, nonostante le buone prestazioni, non riesce più a trovare la vittoria collezionando dalla 8° giornata alla 14° tre sconfitte casalinghe e quattro pareggi esterni. La prima parte del campionato si conclude al quint'ultimo posto in classifica e con una vittoria che manca ormai dalla 5° giornata, cioè da quando si vinse per 4 - 2 l'incontro casalingo contro la Fermana. La panchina di Galeone inizia a scricchiolare, è solo la vittoria per 4 - 0 nel turno seguente contro il Cesena, lo salva da un probabile esonero. La vittoria dà nuovamente morale ad un gruppo che, nonostante la pessima posizione, era comunque imbattuto dalla 15° giornata, quando perde per 2 - 1 a Genova contro la Sampdoria, e che lo rimarrà fino alla 25°, quando sarà sconfitta in casa 1 - 0 dall'Atalanta. Da lì in poi la formazione biancazzurra andrà avanti a singhiozzi, sempre sul filo della retrocessione, ma senza entrare mai nel gruppetto delle ultime quattro, concludendo il campionato al 12° posto. Il risultato conclusivo non consente a Galeone di riconfermarsi sulla panchina della truppa pescarese e al suo posto viene chiamato il "traditore" Delio Rossi, di ritorno dopo le fallimentari esperienze alla guida di Salernitana e Genoa.
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