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Pescara domenica ha votato e scelto il nuovo sindaco, ma anche allo stadio la città ha di fatto espresso il suo voto: 11.000 spettatori nella semifinale di ritorno play off contro il Verona non sono numeri per questa città e per questa tifoseria.
Evidentemente molti hanno deciso di abbandonare lo stadio per non sposare più la politica societaria restando lontano dagli spalti come fatto durante tutto l’anno (eravamo in pochi anche quando eravamo primi). E’ un atteggiamento che non condividiamo perché allo stadio ci si va sempre, semmai si contesta civilmente, ma restando sui gradoni (anzi sui seggiolini), ma questa scelta va rispettata perché è comunque una forma di protesta che va compresa e cerchiamo di capirne le ragioni.
Tutto questo riteniamo vada ricercato nella mancanza di chiari progetti tecnici, che non significa allestire squadre per vincere campionati o spendere più di quanto si possa, ma significa non anteporre sempre e comunque l’aspetto finanziario a quello sportivo anche quando non ce ne bisogno (addirittura la normalità delle cose come l’iscriversi al campionato e pagare gli stipendi, sembra esser diventato un vanto, così come avere a riferimento chi fallisce invece di vedere chi fa bene...) Significa quindi che l’allestimento della squadra debba tener conto di ciò che serve al mister e non sia dettato solo dai premi di valorizzazione di giovani altrui col rischio di ritrovarsi poi in ruoli sovraffollati e in altri carenti: emblematici sono i mercati di gennaio. In questi ultimi anni sono passati per Pescara una marea di giocatori e di allenatori (Oddo e Pillon sono gli unici ad avere portato a termine un intero campionato senza esonero), si è fatto il pieno di plusvalenze, ma basta guardare con quali giocatori di proprietà ci ritroviamo (e la relativa carta di identità) per comprendere lo stato dell’arte; e per fortuna che Fiorillo ha rifiutato l’estero perché avevamo perso anche lui… Insomma la città è stanca di questo ed ha dato la sua risposta in merito.
Altro segnale che la città ha colto è stato l’attaccamento ai colori della curva nord: meravigliosa la scena finale con la curva che incitava e ringraziava mister e squadra in lacrime sotto la nord. Da questi ragazzi però ci si aspetta anche che prendano una posizione chiara al riguardo perché finora c’è stato qualche sporadico coro di protesta fatto solo in alcune partite e la gente fatica a capire il loro punto di vista: pertanto sarebbe auspicabile che la curva facesse un comunicato e spiegasse la propria posizione in modo da evitare eventuali fraintendimenti che di certo non aiutano nessuno.
In attesa della nuova stagione, ci uniamo a tutti coloro che hanno ringraziato mister Bepi Pillon che si è dimostrato professionalmente e umanamente un allenatore d'altri tempi che non si addice con questo calcio moderno votato solo al busine$$: qui a Pescara l'hanno capito praticamente tutti, anzi, quasi tutti...
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Inserita il: 30/05/2019
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