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Il primo Pescara calcio guidato da De Amicis affronto' il campionato di Prima Divisione 1937-38 (girone Abruzzi-Marche-Dalmazia) utilizzando il sistema di gioco denominato WM. Detto sistema fu ideato e praticato da Herbert Chapman allenatore dell'Arsenal a partire dagli anni 20. Qualche anno dopo quel nuovissimo stile di gioco fu soprannominato oltre manica Chapman system. Il sistema Chapman, noto anche con l’appellativo di sistema, fu rinominato modello WM a causa della disposizione in campo dei giocatori che guardandoli dall’alto sembravano comporre in campo le due lettere dell’alfabeto inglese, la W e la M. L’origine del nuovo modo di giocare fu determinato da una variazione della regola sul fuorigioco. Fino al 1926 infatti la regola dell’off-side prevedeva che tra l’attaccante e la porta ci fossero 3 giocatori difendeti, cosi alla squadra che si difendeva bastava far avanzare un solo giocatore oltre la linea dell’attaccante per vanificare l’azione degli avversari. Nel 1926 la regola fu modificata ed il fuorigioco fu portato da 3 a 2 giocatori cosi per chi attaccava bastava che tra la linea di porta e l’attaccante ci fossero soli 2 difendenti (di cui uno era il portiere) e lo spettacolo ne risentì altamente in positivo. Fu in questo preciso momento storico che Chapman ideo il suo WM. Visto il proliferare di reti incassate con il vecchio modulo 3-5-2(Universale) grazie alla nuova regola del fuorigioco, il tecnico britannico iniziò ad apportare delle modifiche nel suo schema. Come prima cosa indietreggiò il centrocampista centrale (Centromediano) cosi da rinforzare la difesa nella zona nevralgica di quel settore specifico (nacque cosi il ruolo dello Stopper) i due terzini, che fino a quel momento venivano utilizzati quasi esclusivamente nella zona centrale difensiva di fianco al Libero, vennero spostati sulle fasce cosi da poter controllare direttamente le ali avversarie. Si passò cosi dalla marcatura a zona praticata con il metodo Universale alla marcatura ad uomo prevista dal nuovissimo WM. I cambiamenti radicali interessarono anche la zona centrale del campo e le due mezzali, che fino a quel momento erano state dei veri e proprio attaccanti, furono arretrate cosi da poter aiutare i due centrocampisti centrali ed allo stesso tempo dovevano fungere da rifornitori per i tre attaccanti (nacquero cosi le mezze punte). La fase offensiva invece prevedeva l’utilizzo di due ali e del classico centravanti. Come è ovvio, con il nuovo schieramento, con gli uomini messi in campo in modo diverso, non potè che cambiare anche il modo di giocare. Fino a quel momento il calcio prevedeva lunghi lanci dei difensori atti a rifornire la nutrita schiera di attaccanti, ma con il Sistema Chapman tutto questo terminò e si passò al carpet football (il calcio sul tappeto), fatto di passaggi corti, possesso palla e verticalizzazioni effettuate con perizia ed intelligenza. Fu in questa fase storica che la zona nevralgica del campo passò da quella della difesa e dell’attacco al centrocampo, creando equilibri più stabili tra le tre zone del campo. Negli anni 30 il sistema si fuse, grazie all’apporto di due grandi allenatori come Pozzo e l’austriaco Meisl, con il metodo, sistema molto in voga nel resto dell’Europa calcistica.
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Inserita il: 21/10/2012
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