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C'è chi lo paragona a Buffon, ma appena glielo accenni lui subito si ritrae, come fosse intimorito dall'essere accostato ad un mostro sacro come il numero uno juventino. A soli 19 anni Mattia Perin è tra gli astri nascenti del calcio italiano ed ha risposto a molte domande nell'intervista esclusiva rilasciata ai microfoni del mensile TMWmagazine.
"Ma io finché non vedo non credo e penso solo ad allenarmi" assicura il giovanissimo portiere del Genoa, passato in estate al Pescara per farsi le ossa dopo l'esperienza a Padova. Ha un carattere esuberante, si definisce "estroso e positivo", forse "poco diplomatico" e per inseguire il suo sogno è andato via di casa a 13 anni: "All'inizio è stata dura ma poi è andata bene".
Perché hai scelto di fare il portiere? "Abitavo in un condominio ed ero il più piccolo di tutti. Quando giocavo con gli altri e mi passavano la palla la stoppavo con le mani e la giocavo. Allora mi hanno detto di andare in porta e da allora mi è sempre piaciuto fare il portiere. Mi piaceva essere preso a pallonate (ride ndr)".
Alcuni ti chiamano il nuovo Buffon... "Di Buffon ce n'è uno e ne nasce uno ogni 30-40 anni e, poiché non abbiamo tutta questa differenza di età, bisognerà aspettare un altro po'..."
Com'è nata l'idea di vestire la maglia abruzzese? "Conosco Immobile e Verratti molto bene e loro mi hanno detto che mi sarei trovato benissimo. Ho deciso quindi di venire anche perché c'è un grande stadio, sempre pieno, e c'è passione da parte della gente".
Il tuo rapporto con mister Stroppa? "Il mister dà molti consigli soprattutto a noi giovani. Consigli su come affrontare gli allenamenti, le partite, abbiamo un buon rapporto".
fonte:TMW
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Inserita il: 07/11/2012
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