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 Il peggior rendimento casalingo del campionato spetta purtroppo ai biancazzurri di Baroni che hanno un score da retrocessione tra le mure amiche: 3 vittorie, 5 pareggi (di cui due a tempo scaduto con Lanciano e Cittadella) e 4 sconfitte sono un bottino magrissimo, appena 14 su 36 disponibili.
Ma questo è un trend che va avanti ormai da tre stagioni, ovvero da quando è al comando l’attuale dirigenza, ma non solo: anche l’ormai triste “mercato di gennaio” per i pescaresi è divenuta una costante con l’organico che puntualmente viene rivisto ad ogni sessione (converrà a qualcuno fare sempre tanti movimenti di mercato?) e finora in due casi su due ha portato risultati catastrofici.
Ora siamo al terzo anno e puntualmente si è arrivati a gennaio dove è stato fatto partire il capocannoniere del torneo (Maniero) che con Melchiorri stava formando una coppia perfetta e non rimpiazzato con uno delle stesse caratteristiche come richiesto dal mister (nel frattempo Melchiorri non ha più segnato).
Anche quest’anno assisteremo al girone di ritorno “infernale”?
Speriamo di no, ma i due punti racimolati nelle ultime tre gare (di cui due in casa) non fanno ben sperare.
Il tutto sta avvenendo ormai nell’indifferenza del poco pubblico pescarese rimasto sugli spalti: ormai nemmeno più i pochi abbonati stanno seguendo le gare interne e, a prescindere dagli errori di Baroni, c’è da chiedersi il motivo.
Sarà mica perché si è stanchi di vedere operare la società solo per fare plusvalenze che non vengono reinvestite a dovere sul mercato, proprio come è appena avvenuto a gennaio?
Sarà forse perché l’aspetto prettamente sportivo passa puntualmente in secondo piano come se fosse un optional per una squadra di calcio?
O magari sarà perché questa società è quella che ha avuto nella storia più introiti di sempre e contemporaneamente ha raggiunto dei traguardi sportivi peggiori di sempre (vedi 2 punti nel girone di ritorno in A) ?
O forse sarà perché ci si è stufati di sentire le solite parole che poi sono smentite dai fatti?
Oppure perché ormai ogni 6 mesi si vede riassemblare la squadra senza avere prospettive di un progetto tecnico che duri più di metà anno?
Sarebbe opportuno che qualcuno cerchi di dare risposte, sempre che abbia la voglia di porsele tali domande.
Avere a cuore le sorti del Pescara che non significa solo “avere i conti in ordine” perché se è vero che di questi tempi alcune società sono sparite, è pur vero che “avere i conti in ordine” è un aspetto ordinario e scontato, come il pagare le tasse, e non può certo essere un vanto…
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Inserita il: 10/02/2015
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