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Com’era facile prevedere, il Pescara post mercato di gennaio si è rivelata subito una squadra diversa da quella che tanto bene aveva chiuso il girone di andata.
Certo, davanti avevamo la squadra più in forma del torneo e che probabilmente lo vincerà per via dell’organico superiore, abbiamo avuto di fronte una direzione di gara alquanto indisponente, ma che non ha influito sull’esito della gara, il mister ci ha messo del suo con errori tattici riconosciuti a fine gara (onore a lui che riconosce i propri errori a differenza di qualcun altro che sbaglia ormai da anni senza un minimo di mea culpa, anzi…), ma questa sconfitta è palesemente figlia del solito mercato autolesionistico, a livello tecnico.
Se infatti Pillon ha sbagliato a mettere Kanoutè mezzala, è pur vero che non abbiamo più in organico le mezzali se non il baby Melegoni (in prestito), visto che il titolare Machin è stato venduto e non rimpiazzato.
Abbiamo assistito ad un’altra prova incolore di Del Grosso che dopo una prima parte di stagione molto buona, nelle ultime gare è in evidente fase calante anche atleticamente: anche qui serviva un sostituto per farlo rifiatare, ma non è stato preso, o meglio, hanno preso Pinto che quest’anno ha visto il campo col contagocce ed infatti non è stato ritenuto ancora pronto per scendere in campo (insomma, i soliti “rinforzi pronti” che siamo abituati a vedere da queste parti).
Abbiamo assistito anche all’ennesima gara impalpabile del baby (in prestito) Capone (ma non era il miglior talento del 99?) schierato per far meglio dell’altro baby (in prestito) Antonucci, ma finora il campo ha dimostrato che entrambi devono ancora crescere e tanto; per questo si chiedeva a gran voce un esterno d’attacco di categoria in grado di essere letale, visto che non si può dipendere solo dai gol di Mancuso, ma niente, anche qui zero acquisti, se non il baby (in prestito) Sottil…
Ormai siamo talmente tanto abituati ed assuefatti a questi comportamenti (che non vengono nemmeno sottolineati da molta stampa locale) che il risultato è quello visto ieri allo stadio: un big match con scarse 5.000 presenze, una piazza ormai disamorata da anni per questo tipo di gestione.
Vengono i brividi al solo pensiero che si possa ripercorrere la consueta discesa del girone di ritorno (sembra quasi che il nostro campionato duri solo il girone di andata) dove si inizierà ad incolpare il mister di turno per la mancanza di risultati e con all’orizzonte lo Zauri (o Pesoli) di turno…ed in attesa di ripartire il prossimo anno col “nuovo” ds Bocchetti...
Sembra quasi di vivere in un girone dantesco dove si assiste al solito film horror che siamo costretti a rivivere ciclicamente ogni anno!
Unica nota positiva da rimarcare: la curva nord che a fine gara ha incitato la squadra alla quale ha riconosciuto l’impegno di onorare la maglia, nonostante il pesante ko.
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Inserita il: 04/02/2019
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