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UN FALLIMENTO CHE NON HA SCUSANTI

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Il tuo posto da Serie A !


Con questo slogan raffigurante una poltrona biancazzurra e un pallone, è partita la stagione più disastrosa della storia pescarese nei campionati di serie A, raggiunta nuovamente dopo lunghi venti anni in maniera inaspettata e non programmata, per merito di Zeman che ha strabiliato l’Italia intera dominando il torneo cadetto.


Sin da luglio però sono iniziate le amarezze per il popolo pescarese che dopo venti anni si è ritrovato solo alcuni mesi dopo a sperare di terminare quanto prima il campionato per le figuracce rimediate in tutta Italia dalla propria squadra.


La società è riuscita a sbagliare di tutto e di più, in ogni cosa fatta e ogni cosa detta, a partire dalla campagna abbonamenti.


Non sono bastati i prezzi folli di abbonamenti/vaucher tali da essere i più cari d’Italia (come riportava in prima pagina il Corriere dello Sport), ma è stata folle anche la gestione del tutto fatta in maniera dilettantistica: file interminabili sotto l’afa estiva per prendere un numero stile supermercato per poi tornare non si sa bene in che giorno (a meno che non si praticava un finanziamento e allora si aveva una fila privilegiata…), il tutto giustificato dal fatto che lo stadio è piccolo (ma le altre società con stadi più piccoli cosa dovrebbero fare?) e che fosse il giusto prezzo che i CLIENTI dovevano pagare per lo spettacolo che avrebbero visto sul campo.


LO SPETTACOLO E’ STATO L’ESSERE ENTRATI NELLA STORIA PER AVER RAGGIUNTO IL RECORD DI SCONFITTE IN SERIE A.


Non bastassero gli abbonamenti, sulla falsa riga è stato tutto il precampionato anche con le amichevoli estive a prezzi folli culminate con la presentazione della squadra dove eravamo in 4 gatti a seguire “l’evento” con il buon Pinguino a fare le rime dialettali col microfono a centrocampo: una tristezza unica!


Venendo all’aspetto prettamente tecnico, gli errori principali sono stati l’aver allestito una squadra di esordienti (il tecnico, il portierino, i tantissimi giovani stranieri, la società stessa, ds compreso) puntellata con giocatori italiani d’esperienza, molti dei quali reduci da retrocessioni (Colucci e Blasi retrocessi in B con Cesena e Lecce, Abbruscato retrocesso in C col Vicenza), nessuno in grado di far fare il salto di qualità alla squadra; e purtroppo così è stato, come avevano pronosticato a livello nazionale gli addetti ai lavori.


Nonostante questo, la fortuna ci ha assistito come non mai nel girone di andata dove, nonostante i 20 punti realizzati (con 4 punti di vantaggio sulla terz’ultima), il Pescara non ha mai dato l’impressione di essere una vera squadra.


Con Stroppa la squadra sembrava navigare a vista dove non si è mai visto uno straccio di gioco, un’azione degna di questo nome, una sovrapposizione, giocatori fuori ruolo (Balzano esterno d’attacco con la Samp resterà mitica).

Si è andati avanti esclusivamente sulle individualità come Weiss o Pelizzoli (ci fruttò ben 4 punti in due gare giocate nel girone di andata, vedi rigore parato a Diamanti e saracinesca nella successiva vittoria col Palermo vinta allo scadere grazie a Weiss) inspiegabilmente relegato in panchina per dare spazio al modesto diciannovenne Perin in prestito secco dal Genoa: una vera follia.


Dopo Stroppa dimessosi dopo aver terminato le gare più abbordabili e alla vigilia di un trittico terribile contro le big, arriva un altro esordiente in categoria come Bergodi, ma di certo più esperto e preparato del suo predecessore: infatti nonostante le sconfitte con Roma, Napoli e Milan, i segnali erano incoraggianti, la squadra aveva trovato una sua identità con i calciatori messi nel ruolo giusto e riutilizzati dopo essere stati accantonati da Stroppa, su tutti Togni, Bjarnason e Celik.



Arrivano così anche i punti e le vittorie culminate col fatidico colpaccio di Firenze il giorno della Befana che ci fa chiudere il girone d’andata a ben 20 punti in una posizione di classifica invidiabile a dimostrazione che questo torneo di A era proprio scadente.
Con il mercato di gennaio alle porte e con il calendario che ci metteva di fronte a decisivi scontri diretti, le operazioni più logiche da fare erano quelle di rafforzare i reparti con pochi calciatori, ma che fossero di categoria e subito pronti a gettarsi nella mischia.


La società non ha imparato dagli errori estivi e a gennaio ricommette nuovamente gli stessi errori prendendo tanti calciatori e tutti con problemi fisici o fuori forma (su tutti Caraglio e Arce); addirittura si aspetta il 31 gennaio per prendere Zauri e Sculli da svariati mesi fuori rosa nella Lazio, mentre Kroldrup fermo da ben 2 anni per infortunio, viene tesserato a marzo…


La squadra e probabilmente anche lo spogliatoio, risentono del mercato di “indebolimento” (nel frattempo oltre a Romagnoli è stato mandato via anche Terlizzi impoverendo ancor di più la difesa colabrodo) e anche il mister Bergodi ci mette del suo non riuscendo più a governare la squadra che incassa le sconfitte decisive nei vari scontri diretti (Bologna, Samp, Torino, Chievo) che lo portano ad essere esonerato prima della gara di Bergamo.


Con l’Atalanta a 11 giornate dal termine del torneo, viene chiamato Bucchi, allenatore della primavera ed ennesimo esordiente: non avendo nemmeno il patentino, viene affiancato dal buon Bruno Nobili.


Vuoi per gli infortuni veri o presunti, vuoi per il calendario, vuoi per gli errori arbitrali o chicchessia, la squadra riesce a perderle tutte, conquistando solo 1 punto a Roma: uno score che si commenta da se, nonostante i tanti elogi a Bucchi provenienti da alcune testate (!), Bucchi che comunque resta l’ultimo responsabile di quest’annata disastrosa.


Fare appena 2 punti nel girone di ritorno è fuori da ogni logica calcistica, perdere tutte le gare casalinghe, è uno score incommentabile per la pochezza dimostrata da questi calciatori.


Tutto ciò è stato condito da atteggiamenti della società che non sono piaciuti affatto al pubblico pescarese: nonostante il perseverare negli errori commessi e poi reiterati, la società ha tenuto un atteggiamento presuntuoso, incapace persino di chiedere in modo sincero e spontaneo scusa al pubblico per il penoso spettacolo offerto, ma addirittura in alcune occasioni colpevolizzato per essere stato troppo negativo attorno alla squadra.


La realtà dei fatti dice invece che mai come quest’anno è filato via tutto liscio, senza mai una vera contestazione, anche con lo stupore di gran parte del pubblico che dalla tifoseria organizzata non ha mai sentito nemmeno un coro contro la società, chissà perchè…
Ormai delegittimati da tutti gli altri settori dello stadio, anche loro retrocedono mestamente per gli atteggiamenti avuti e infatti in molti si augurano che si sciolgano, almeno per rispetto dei predecessori che invece hanno avuto altri valori e guidato la curva in maniera opposta: questa sarebbe l’unica mossa azzeccata di quest’anno.


Zero contestazioni quindi durante il campionato, ci piace invece ricordare come sin dalla presentazione di Stroppa il porto turistico era pieno e festante incoraggiando il nuovo mister, oppure le famose duemila persone presenti all’allenamento pre-Lazio, ripagata da una prestazione indecorosa della squadra e con Stroppa che imputò proprio a quell’eccessivo entusiasmo la sconfitta !!!


E ci sarebbero ancora tantissimi punti da toccare e da chiarire, come le logiche di alcuni contratti (Weiss, Jonathas, Ragusa, etc), la gestione Perin-Pelizzoli, Crescenzi mandato via senza giocare nemmeno un minuto, il caso Terlizzi, etc


In meno di un anno la società ha perso agli occhi dei tifosi la cosa più importante: la CREDIBILITA’.


A noi tifosi non interessava più di tanto la salvezza (siamo quasi sempre stati una meteora in A) come invece vuol far credere qualcuno, ma solo che la squadra avesse dignità e onorasse la maglia fino alla fine, cosa che invece è mancata in quasi tutte le gare.


Essere presi come gli zimbelli del torneo, come la squadra materasso, come punto di riferimento verso il basso dagli organi d’informazione nazionale (al contrario della maggior parte dei locali) è stato frustrante: se poi aggiungiamo quanto appena detto sopra, ecco che il quadro è fatto.


Ora la società si giocherà tutto con le imminenti mosse di mercato, ovvero la scelta del Direttore Sportivo e dell’Allenatore: ripetere nuovamente gli errori reiterati appena commessi, sarebbe un colpo che l’ambiente probabilmente non riuscirà a sopportare.

Da qui si capiranno le intenzioni di questa dirigenza.



Per noi il compito della società è piuttosto semplice: FARE L’ESATTO CONTRARIO DI QUANTO FATTO FINORA !


Ci riusciranno?


A breve lo capiremo…



 

Visto: 2821 volte - Inserita il: 20/05/2013 Voto medio > 0
 
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Commenti:

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la vedo moooolto nera .......... con questi al timone..........speriamo bene !
Data:21/05/2013
IP: 87.11.191.227

 


 
 


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