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Iniziata la settimana che ci porterà ad affrontare la prima della classe, la corazzata Benevento che avrà al seguito tanti tifosi e, visto il desolante scenario che sta offrendo l’Adriatico, i giallorossi giocheranno praticamente in casa: anche questo toccherà sorbirci.
La squadra sin dal ritiro precampionato non ha mai dato segnali di crescita, nonostante avessimo affrontato solo dilettanti; magari qualcuno un giorno ci spiegherà perché non siamo in grado di allestire nemmeno un’amichevole con una squadra di serie C per testare l’organico come fanno gli altri: magari viene da pensare che costi troppo per le nostre casse organizzare simili amichevoli… Magari sarebbero venute fuori prima queste lacune che si stanno palesando in queste prime 8 giornate, dove tra l’altro, non abbiamo affrontato le big del torneo.
Non ci voleva uno scienziato per capire la situazione che avremmo vissuto visto come è stata assemblata la squadra e data in mano ad un tecnico alle prime armi (mandando via a malo modo Pillon che aveva “cavato il sangue dalle rape”) e su questo abbiamo scritto appena chiuso il mercato, ma ci sarebbe piaciuto che questo lo avesse fatto anche chi fa questo mestiere di professione (visto che noi siamo semplici tifosi), ma ormai sotto questo aspetto la piazza pescarese la conosciamo e sapevamo che non sarebbe stato così, d’altronde basti ripensare ai tempi di Paterna per capire in che modo viene trattato l’argomento Pescara dalla maggior parte dei media locali…
L’aspetto più preoccupante è che questa squadra non ha palesato dei veri punti di forza, un qualcosa cui attaccarsi per cercare di ripartire. Non è brava a difendere, non è brava ad interdire e nemmeno a costruire gioco, in avanti peggio ancora dove i tiri in porta si contano col contagocce. A questo aggiungiamo che alcuni calciatori sono praticamente spariti dai radar, vedi Bettella, Di Grazia, Cisco e Vitturini che di certo non avevano fatto peggio di chi sta giocando.
Il tutto in uno stadio deserto dove i pochi presenti sono anche in disaccordo fra loro: un gruppetto dei distinti contesta insieme alla parte laterale della curva, la parte centrale della tifoseria organizzata invece applaude la squadra a prescindere senza fare alcun cenno di disappunto, ma soprattutto non c’è un comunicato dove spieghino la loro posizione a 360 gradi: se non si è chiari, la gente è portata a pensare in base a ciò che sente e vede allo stadio e se poi in mezzo si è sempre di meno forse ci si dovrà fare delle domande…
Di tutto questo si deve “ringraziare” una sola persona che è riuscita a portare la piazza pescarese a questo scenario.
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Inserita il: 22/10/2019
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