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 Troppo facile prevedere la disfatta di Venezia, troppo arrendevole la squadra rabberciata scesa in campo che è sparita dopo il primo gol subito ed ha palesato limiti su tutti i fronti, al cospetto di una squadra dimostratasi tutt’altro che una corazzata.
Ma se ogni volta la politica per far andare avanti la “baracca Pescara” è questa, i risultati non possono che essere una triste e logica conseguenza.
La retrocessione sul campo del campionato scorso evidentemente non è servita a nulla e quest’anno sarà difficile che si ripetano i clamorosi eventi fortuiti che ci hanno permesso di giocare nuovamente nel torneo cadetto.
Le premesse iniziali sulla carta erano buone col progetto biennale affidato a Oddo che, reduce da tanti esoneri, si pensava non avrebbe accettato a cuor leggero l’incarico senza rassicurazioni sul piano tecnico, visto che si gioca molto della sua carriera.
Ma invece si è arrivati al solito copione di mercato fatto (da chi??) di tanti innesti in prestito secco di giovani altrui alla prime armi tra i professionisti o calciatori sul viale del tramonto ed in ritardo di condizione o proprio già infortunati: che progetto biennale sarebbe?
Il risultato è una rosa extra large che è pure assortita malissimo con ruoli sovraffollati (tanti centrocampisti, ma di fatto senza interditori e con poca prestanza fisica) ed altri carenti (su tutti l’attacco che manca da oltre un anno…ma anche la difesa che continua a prendere da anni valanghe di gol).
Lentamente la Pescara del calcio sta sprofondando nella mediocrità assoluta senza che nessuna faccia o dica nulla, senza che nessuno prenda le distanze da questa situazione: l’indifferenza assoluta di una piazza che fino a poco fa era tra le più calde e passionali d’Italia, ora ci hanno ridotto alla stregua di Cittadella, Entella e similari.
Hanno tentato di farci credere che le figuracce della serie A fossero inevitabili perché neo promosse (cosa che però non avviene per le altre neopromosse, nonostante anche loro abbiano le…fionde), ora stiamo facendo lo stesso , ma nel torneo cadetto dove siamo quasi sempre stati protagonisti.
Vogliamo battere i record negativi anche in serie B, dopo essere entrati negli annali della serie A?
(2 punti in un intero girone resterà purtroppo scolpito nei secoli).
Purtroppo è la piazza di Pescara ad aver permesso in questi ultimi anni tutto ciò e al momento l’unica medicina per tornare a vedere un barlume di luce in fondo a questo tunnel non può che essere una sola: RESET TOTALE di tutto, a partire dalla proprietà, per proseguire con la dirigenza, la squadra, ma anche i tifosi e la stampa.
C’è il nome della città di Pescara da salvaguardare, c’è il nome di un gruppo ultras da onorare per rispetto di tutti coloro i quali hanno dato la vita per farlo diventare tra i più noti e longevi d’Italia: non si può andare più avanti così.
BASTA, CI AVETE ROTTO IL CALCIO
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Inserita il: 21/10/2020
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